LIFESTYLE

9 Luglio 2022

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string(26) "Simone Dal Passo Carabelli"
Simone Dal Passo Carabelli

Elon Musk non vuole più comprare Twitter

LIFESTYLE

9 Luglio 2022

Elon Musk non vuole più comprare Twitter

Elon Musk nelle ultime ore ha lasciato intendere che abbandonerà la sua offerta di acquisto per Twitter, che ammonta complessivamente a 44 miliardi di dollari: il CEO di Tesla ha inviato nella giornata di ieri una lettera al consiglio di amministrazione del social network in cui dichiara di voler interrompere l'acquisizione.

Di pronta risposta, il presidente del consiglio di amministrazione dell'azienda statunitense, Bret Taylor, ha twittato che il consiglio è “impegnato a chiudere la transazione al prezzo e alle condizioni concordate con il signor Musk e intende intraprendere azioni legali per far rispettare l'accordo di fusione. Siamo fiduciosi che avremo la meglio nella Corte della Cancelleria del Delaware”.

La possibile motivazione alla base del ritiro dell'offerta viene spiegata direttamente dall'avvocato di Musk, Mike Ringler, che ha scritto nella lettera a Twitter consegnata venerdì che per quasi due mesi l'imprenditore sudafricano avrebbe chiesto dati per giudicare la prevalenza di account “falsi o spam” sulla piattaforma social.

“Twitter non ha fornito o ha rifiutato di fornire queste informazioni: a volte ha ignorato le richieste del signor Musk, a volte le ha rifiutate per motivi che appaiono ingiustificati, e a volte ha affermato di volerle soddisfare pur fornendo al signor Musk informazioni incomplete o inutilizzabili”, si legge nella lettera, che ritiene le informazioni sui profili fake presenti sulla piattaforma fondamentali per l'attività e necessarie per la valutazione dell'accordo di fusione.

In un briefing con i giornalisti e i dirigenti dell'azienda, Twitter ha cercato di fare maggiore chiarezza sul modo in cui conta gli account spam. I vertici dell'azienda hanno dichiarato di rimuovere 1 milione di account fake ogni giorno, con queste tipologie di utenti che rappresentano ben meno del 5% della sua base di utenti attivi ogni trimestre. 

In realtà in molti sostengono che il motivo effettivo dietro a questo dietrofront potrebbe essere individuato nel crollo del valore delle azioni del social network, avvenuto nelle ultime settimane: a tal proposito, nella giornata di venerdì le azioni di Twitter sono scese del 5% a 36,81 dollari, ben al di sotto dei 54,20 dollari che Musk aveva offerto di pagare. Le azioni di Tesla, invece, sono salite del 2,5% a 752,29 dollari.
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