Louis Vuitton incanta Tokyo con il secondo show per la SS21
STYLE
3 Settembre 2020
Articolo di
Angelo RuggeriLouis Vuitton incanta Tokyo con il secondo show per la SS21
Louis Vuitton vola a Tokyo per il secondo capitolo menswear dedicato alla collezione Spring/Summer 2021. Dopo la tappa a Shanghai dello scorso Agosto, la Maison francese ha scelto il Giappone come scenografia reale e contemporanea per presentare i nuovi capi e accessori disegnati dal direttore artistico dell’uomo Virgil Abloh.
Tra gli accessori più hype, vi era anche un piccolo Teddy Bear impreziosito dalla stampa Monogram, lanciato per la prima volta da Marc Jacobs (quando era direttore creativo) per la collezione maschile spring-summer 2005 della griffe di LVMH. Già divenuto indimenticabile (e, secondo indiscrezioni, destinato prestissimo a uno dei reselling più costosi di sempre). In passerella, poi, non mancano i riferimenti alla piccola pelletteria a forma di animale creata da Billie Achilleos nel 2011. E si sente l’influenza dell’iconografia della cultura ghanese, tanto cara al fondatore di Off-White. Un richiamo all’infanzia, uno stile formale ma anche spensieratamente childish e colorato.
Per questa collezione, Virgil Abloh ha ammesso di essere stato influenzato sia da suo padre, sia da suo figlio. Provengono dal padre, infatti, le giacche con le spalle powerfull e i mocassini classy che lui indossava in modo stravagante. Mentre è grazie al tempo passato col figlio che il direttore artistico si è lasciato ispirare dai cartoni animati e dalla positività: «Penso che quest’anno, nel 2020, dobbiamo cercare di rendere il mondo un posto migliore attraverso la nostra professione», ha raccontato.
Non è tutto. Abloh ha collaborato anche con lo stilista Ibrahim Kamara, nato in Sierra Leone, cresciuto in parte in Gambia che ora vive a Londra. Ma non si è fermato: con la mente, il direttore artistico ha viaggiato in tutto il mondo, dai Caraibi alla Nigeria. In passerella, sfilano giacche in pelle blu elettrico, rossa o multicolor che si abbinano a scarpe giallo fluo. T-shirt, piumini, abiti eleganti mixano lo sporty alla sartorialità. E il risultato è ancora una volta vincente.
Tra gli accessori più hype, vi era anche un piccolo Teddy Bear impreziosito dalla stampa Monogram, lanciato per la prima volta da Marc Jacobs (quando era direttore creativo) per la collezione maschile spring-summer 2005 della griffe di LVMH. Già divenuto indimenticabile (e, secondo indiscrezioni, destinato prestissimo a uno dei reselling più costosi di sempre). In passerella, poi, non mancano i riferimenti alla piccola pelletteria a forma di animale creata da Billie Achilleos nel 2011. E si sente l’influenza dell’iconografia della cultura ghanese, tanto cara al fondatore di Off-White. Un richiamo all’infanzia, uno stile formale ma anche spensieratamente childish e colorato.
Per questa collezione, Virgil Abloh ha ammesso di essere stato influenzato sia da suo padre, sia da suo figlio. Provengono dal padre, infatti, le giacche con le spalle powerfull e i mocassini classy che lui indossava in modo stravagante. Mentre è grazie al tempo passato col figlio che il direttore artistico si è lasciato ispirare dai cartoni animati e dalla positività: «Penso che quest’anno, nel 2020, dobbiamo cercare di rendere il mondo un posto migliore attraverso la nostra professione», ha raccontato.
Non è tutto. Abloh ha collaborato anche con lo stilista Ibrahim Kamara, nato in Sierra Leone, cresciuto in parte in Gambia che ora vive a Londra. Ma non si è fermato: con la mente, il direttore artistico ha viaggiato in tutto il mondo, dai Caraibi alla Nigeria. In passerella, sfilano giacche in pelle blu elettrico, rossa o multicolor che si abbinano a scarpe giallo fluo. T-shirt, piumini, abiti eleganti mixano lo sporty alla sartorialità. E il risultato è ancora una volta vincente.
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