Le celebrities vogliono entrare nei videogiochi
TECH
24 Novembre 2022
Articolo di
Alessandro GiuraLe celebrities vogliono entrare nei videogiochi
Sia J. Cole che Jack Harlow sono noti per essere grandi appassionati di basket. Per questo motivo in NBA 2K23 sono entrambi personaggi giocabili. Sarà possibile farli scendere virtualmente in campo nella modalità “My Team” della celebre simulazione cestistica, serie ormai considerata tra i migliori giochi sportivi grazie alla grande passione che il team 2K mette nel cercare di migliorarsi ogni anno stagione dopo stagione.
Questa partnership ha origine nel forte legame tra NBA 2K e il mondo della musica. La colonna sonora è scelta con cura, con proposte interessanti e fresche per ogni genere. Per questo gli artisti del mondo hip-hop americano sperano sempre che una loro traccia possa entrare nella playlist del videogioco. Con gli avatar dei due cantanti si è raggiunto un nuovo livello, che ci consente di notare come la cultura musicale sia molto attratta dai prodotti videoludici e dal loro riflesso sulla cultura pop.
Ce ne eravamo accorti durante la pandemia quando Travis Scott è sbarcato su Fortnite cantando “Sicko Mode”, il primo grosso concerto virtuale in un gioco online. Oltre al live, la skin del cantante di Houston era a disposizione dei giocatori che potevano vestirne i panni intenti a sparare e costruire protezioni. Non è stato l’unico concerto sull’isola di Epic Games. È stato imitato in fretta: anche Ariana Grande e Marshmello si sono “esibiti” lì. Altri artisti che sono legati a questo titolo Bruno Mars e J Balvin, che hanno prestato il loro corpo digitalmente per diventare una skin. Cambiando gioco, un’altra grande stella della musica americana impegnata in un’esibizione videoludica è Post Malone, che ha tenuto un concerto virtuale a tema Pokémon per festeggiare il 25esimo anniversario dalla nascita del primo videogioco.
E anche l’Italia è riuscita a dare un piccolo contributo a questo fenomeno, con Fabio Rovazzi ingaggiato per dare il proprio volto all’operatore Morte di Call of Duty.
Ma il rapper che ha il legame culturale più stretto con il mondo dei videogiochi è Snoop Dog. Il californiano aveva già esordito in un titolo nel 2003 come personaggio giocabile in “True Crimes: Streets of LA”, un videogioco in stile GTA dove l’immagine street dell’artista calzava a pennello con lo storytelling. Quando le collaborazioni tra stelle della musica e il mondo dell’intrattenimento digitale si è intensificato lui non è rimasto a guardare ed è diventato un personaggio giocabile in Call of Duty.
Non è solo il mondo musicale a servirsi di quello dei videogiochi per lasciare un segno nella cultura pop. Ora anche gli atleti del calcio prestano le loro fattezze digitali in titoli diversi da quelli sportivi come FIFA o NBA 2K, dove i loro avatar sono ben noti da tempo, ma non contano davvero come personaggi giocabili. I più famosi campioni possono vantare collaborazioni esclusive tra i titoli più popolari. Messi, Neymar e Pogba sono infatti personaggi dell’ultimo Call of Duty: Modern Warfare II. Collaborazioni commerciali prestigiose, volte ad aumentare l’hype in fase di lancio dei giochi. Viene anche sfruttata la passione che gli atleti stessi mettono nel gaming. O’Ney passa molte ore incollato davanti allo shooter di Activision e una collaborazione non poteva non arrivare prima o poi. Se Messi è finito dentro COD, Ronaldo è stato una skin di Fortnite, come Harry Kane e Marco Reus. Epic Games si è anche valsa del talento di Lebron James per rinforzare il proprio battaglione di skin giocabili.
I videogiochi sono ormai un elemento portante della cultura pop e le grandi stelle non vogliono più soltanto giocarci ma anche farne parte, sfruttando la loro immagine nei confronti dei titoli più famosi per collaborarci. E questo non tocca solo i singoli, ma anche franchise di altri mondi. Sappiamo di come il fashion system cerchi di attingere da questo settore, e l’arte del cinema non è da meno. Un esempio è Dune, che per la promozione del suo film ha collaborato con Fortnite rendendo i personaggi interpretati da Timothèe Chalamet e Zendaya skin giocabili. Degne di citazione anche le simpatiche comparse come skin Fortnite di The Rock e John Cena, i due wrestler/attori.
Questo fenomeno ci insegna quanto i videogiochi siano diventati influenti anche per le celebrità, e viceversa. La passione per il gaming può non solo creare partnership commerciali accattivanti, ma anche aiutare a intensificare il loro immaginario nella cultura di massa. Dobbiamo aspettarci anno dopo anno sempre nuove grandi celebrità nel mondo videoludico.
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