Travis Scott artista 2.0: “Astroworld” è il progetto musicale più influente dell’ultimo decennio
SOUND
3 Agosto 2020
Articolo di
Aldo AbronzinoTravis Scott artista 2.0: “Astroworld” è il progetto musicale più influente dell’ultimo decennio
Il 3 Agosto 2018 veniva rilasciato uno dei progetti discografici più influenti dell’ultimo decennio, una svolta per il fenomeno urban internazionale e un modello per tutti gli artisti decisi a ispirarsi a questo disco per la propria crescita personale.
“Astroworld” non è stato infatti solo musica, brividi, divertimento e “rage” ai concerti, ma ha rappresentato un repentino cambio di prospettiva per l’intero movimento hip hop statunitense, dando vita a una nuova figura che potremmo definire “artista 2.0”.
La trasformazione è stata graduale e anche lo stesso Travis Scott ha dovuto archiviare una serie di steps fondamentali prima di giungere alla conclusione che nel consumistico mercato discografico moderno, sempre più vicino alla concezione di “musica fast-food”, sia quantomai necessaria la trasformazione da cantante a imprenditore.
“Astroworld” ha significato una vera e propria rivoluzione e ha dato il via a una serie di progetti e iniziative che ancora oggi rimangono nel cuore dei fans di La Flame.
Col senno di poi, con una visione a 360 gradi, l’influenza di questo disco è riuscita ad abbracciare diversi ambiti, permettendo all’artista di Houston di raggiungere in breve tempo obiettivi davvero notevoli.
Allontanandoci dal campo meramente musicale, nel quale comunque Travis Scott è riuscito a totalizzare oltre un miliardo di streams e diversi dischi d’oro e di platino, sfiorando addirittura la vittoria di un Grammy, “Astroworld” ha avuto una grande valenza anche nel mondo del fashion, del gaming e dell’entertainment.
La più grande testimonianza della caratura di questo disco è in primis la pubblicazione di “Look Mom I Can Fly”, il chiacchieratissimo docu-film di La Flame su Netflix e registrato proprio durante i mesi di preparazione dell’album.
Si è trattato di un vero e proprio “dietro le quinte”, una full-immersion nella vita dell’artista e nel processo creativo di realizzazione del disco; un concentrato di emozioni che hanno toccato anche il piano familiare del rapper.
L’aspetto centrale della narrazione è sicuramente il rapporto viscerale tra Travis e i suoi fans che nel corso degli anni si è instaurato, trasformando ogni esibizione live in un’occasione unica per scatenarsi e cantare insieme.
I concerti del rapper si differenziano da quelli degli altri artisti colleghi e l’”Astroworld Tour” ha sicuramente confermato questa tesi: il successo delle esibizioni live ha permesso infatti a La Flame di tenere il concerto del Super Bowl 2019 e di mettere in piedi un vero e proprio festival nella sua città natale, riproposto nuovamente l’anno successivo.
Nell’ambito del fashion, invece, il successo riscosso da “Astroworld” ha sicuramente contribuito a rafforzare il rapporto precedentemente instaurato tra Travis Scott e Nike, dando il via dunque a una serie di importanti releases di sneakers, oltre ovviamente ai vari drops del merchandising ideati periodicamente dallo stesso artista e rilasciati sul suo sito ufficiale.
Tra questi, non possiamo di certo dimenticare la capsule collection resa disponibile in contemporanea con “Astronomical”, l’ormai iconico concerto virtuale tenutosi su Fortnite da La Flame durante il periodo di lockdown. I numeri record di questo evento sono ormai noti a tutti e anche in questo caso l’artista ha assunto il ruolo di modello e pioniere per un nuovo approccio al mondo discografico.
E voi cosa pensate di “Astroworld”? Anche per voi è stato uno dei progetti discografici più influenti dell’ultimo decennio?
Fateci sapere la vostra opinione sulla nostra pagina Instagram soundoutservice.
“Astroworld” non è stato infatti solo musica, brividi, divertimento e “rage” ai concerti, ma ha rappresentato un repentino cambio di prospettiva per l’intero movimento hip hop statunitense, dando vita a una nuova figura che potremmo definire “artista 2.0”.
La trasformazione è stata graduale e anche lo stesso Travis Scott ha dovuto archiviare una serie di steps fondamentali prima di giungere alla conclusione che nel consumistico mercato discografico moderno, sempre più vicino alla concezione di “musica fast-food”, sia quantomai necessaria la trasformazione da cantante a imprenditore.
“Astroworld” ha significato una vera e propria rivoluzione e ha dato il via a una serie di progetti e iniziative che ancora oggi rimangono nel cuore dei fans di La Flame.
Col senno di poi, con una visione a 360 gradi, l’influenza di questo disco è riuscita ad abbracciare diversi ambiti, permettendo all’artista di Houston di raggiungere in breve tempo obiettivi davvero notevoli.
Allontanandoci dal campo meramente musicale, nel quale comunque Travis Scott è riuscito a totalizzare oltre un miliardo di streams e diversi dischi d’oro e di platino, sfiorando addirittura la vittoria di un Grammy, “Astroworld” ha avuto una grande valenza anche nel mondo del fashion, del gaming e dell’entertainment.
La più grande testimonianza della caratura di questo disco è in primis la pubblicazione di “Look Mom I Can Fly”, il chiacchieratissimo docu-film di La Flame su Netflix e registrato proprio durante i mesi di preparazione dell’album.
Si è trattato di un vero e proprio “dietro le quinte”, una full-immersion nella vita dell’artista e nel processo creativo di realizzazione del disco; un concentrato di emozioni che hanno toccato anche il piano familiare del rapper.
L’aspetto centrale della narrazione è sicuramente il rapporto viscerale tra Travis e i suoi fans che nel corso degli anni si è instaurato, trasformando ogni esibizione live in un’occasione unica per scatenarsi e cantare insieme.
I concerti del rapper si differenziano da quelli degli altri artisti colleghi e l’”Astroworld Tour” ha sicuramente confermato questa tesi: il successo delle esibizioni live ha permesso infatti a La Flame di tenere il concerto del Super Bowl 2019 e di mettere in piedi un vero e proprio festival nella sua città natale, riproposto nuovamente l’anno successivo.
Nell’ambito del fashion, invece, il successo riscosso da “Astroworld” ha sicuramente contribuito a rafforzare il rapporto precedentemente instaurato tra Travis Scott e Nike, dando il via dunque a una serie di importanti releases di sneakers, oltre ovviamente ai vari drops del merchandising ideati periodicamente dallo stesso artista e rilasciati sul suo sito ufficiale.
Tra questi, non possiamo di certo dimenticare la capsule collection resa disponibile in contemporanea con “Astronomical”, l’ormai iconico concerto virtuale tenutosi su Fortnite da La Flame durante il periodo di lockdown. I numeri record di questo evento sono ormai noti a tutti e anche in questo caso l’artista ha assunto il ruolo di modello e pioniere per un nuovo approccio al mondo discografico.
E voi cosa pensate di “Astroworld”? Anche per voi è stato uno dei progetti discografici più influenti dell’ultimo decennio?
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