SOUND

27 Giugno 2020

Articolo di

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Lorenzo Ferri

Young Slash ci racconta il percorso che l’ha condotto a “Popular”, il suo nuovo album

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27 Giugno 2020

Articolo di

Lorenzo Ferri

Young Slash ci racconta il percorso che l’ha condotto a “Popular”, il suo nuovo album

Quando nel 2016 ascoltavamo i primi pezzi di Izi e Tedua, non avremmo mai immaginato del valore che la scena genovese avrebbe potuto assumere da lì a poco tempo per il rap italiano.
Oltre ai due rapper sopracitati, portabandiera del collettivo WildBandana, negli ultimi quattro anni hanno saputo ritagliarsi il loro spazio artisti del calibro di Vaz Te, Bresh, Cromo, Disme e, soprattutto Young Slash.

All'anagrafe Andrea Coodye, il rapper classe '99 di origini mauriziane, nato a Sesto San Giovanni ma cresciuto nel quartiere genovese di Utri, è una delle giovani promesse del roster di Dogozilla e una settimana fa ha rilasciato per Sony "Popular", il suo primo album in major.

Noi di SOLDOUTSERVICE lo abbiamo contattato per farci raccontare qualcosa riguardo al suo percorso fin qui.

Popular album Young Slash

Partiamo dall'album. Popular è il tuo secondo disco dopo Black Fury: cosa ti aspetti da questo progetto e cos'ha in più rispetto a quello precedente?

Personalmente tendo a considerare questo come primo album ufficiale, essendo anche il primo sotto major. Ho voluto prendermi un anno di pausa per riflettere e prendere ispirazione, sono stato in Francia, ho visto posti e conosciuto gente, sono maturato molto e quando sono tornato in Italia ho scritto i pezzi e li ho registrati. Il cambiamento principale rispetto a "Black Fury" sta nell'approccio: prima il pubblico mi considerava per il personaggio che incarnavo, mentre in questo progetto ho portato nei testi Andrea e non solo Young Slash. Voglio che il mio messaggio arrivi, che la gente apprezzi il contenuto e non solo il personaggio. Poi ovviamente ci sono pezzi come quello con Vegas (Jones, ndr) che è bello trappato, però anche in quel caso si parla di rivalsa, di strada e di situazioni che abbiamo vissuto, non a caso si chiama 80 Fame.

Firma con Sony, primo disco sotto etichetta, feat. importanti: sembra che la tua carriera sia ormai ben avviata. Ci racconti un po' del tuo percorso e di ciò che ti ha spinto a voler diventare un rapper?

Mi sono avvicinato al rap da piccolo: mio fratello maggiore mi faceva ascoltare "roba old-school" tipo Biggie, Kanye West, Nas e Snoop Dogg e anche le prime "trappate" con Young Thug, Rick Ross e Meek Mill. Devo dire che lui mi ha molto caratterizzato, ricordo che guardavamo MTV Spit e avevamo inziato a fare freestyle. Dopo il primo mixtape ho conosciuto diversi membri del panorama genovese, tra cui Demo, che è come un secondo padre per me, e ho cominciato a farmi conoscere in città grazie ai primi singoli che hanno iniziato a girare. Dopo Africano mi ha contattato Don Joe per farmi i complimenti e da li è partita la firma con Dogozilla, poi dopo un annetto ho firmato per Sony e da li ha avuto inizio il mio cambiamento che mi ha portato a scrivere questo disco.

La scena genovese sta vivendo una grande annata, con Tedua e Bresh che hanno ottenuto ottimi riscontri dai loro progetti e tanti artisti che stanno facendo parlare di sè. Come ti spieghi questo momento d'oro per la tua città dopo anni in cui ha faticato a produrre nomi importanti?

Come ho già avuto occasione di dire in altre interviste, ritengo che quella genovese sia una delle scene di punta per quanto riguarda il panorama italiano. Siamo rapper di mare, abbiamo un altro mood e un altro clima: ho inserito Bresh e Vaz Té nel disco in primis perchè li apprezzo molto, poi siamo amici da quando ero piccolo, è stato bello collaborare e in quelle due tracce si sente proprio Genova. Ovviamente bisogna tenere alto il livello di reputazione della città con progetti validi ed è quello che sto cercando di fare: caratterizzarmi con uno stile e un sound unico, dare una bella svolta alla mia immagine e alla mia musica.

Come saprai, SOLDOUTSERVICE oltre che di musica si occupa anche di streetwear, quindi direi di concludere con una domanda tradizionale per questo format: qual è la sneaker che assolutamente non può mancare nella scarpiera di Young Slash?

Le sneakers che proprio non possono mancare nella mia scarpiera sono le Air Jordan 1, ultimamente indosso praticamente solo quel modello. Anche quando viaggio ne porto con me solo due paia di colori diversi, sono proprio la mia passione.

Young Slash

L'intervista si conclude qui. Ringraziamo Young Slash e nel farlo vi ricordiamo di ascoltare "Popular", disponibile su Spotify e su tutte le piattaforme da Venerdì 19: un album fresco, giovane, in cui potrete trovare l'ormai riconoscibile "sound genovese" e uno Young Slash come non lo avete mai sentito!
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