Per un’icona del mondo della moda come Giorgio Armani è fondamentale sentirsi a proprio agio ovunque si trovi: lo stilista italiano è noto per essere un perfezionista, oltre che poco propenso a soggiornare in hotel dove potrebbe essere facilmente disturbato da mobilia montata male o arredamenti di cattivo gusto. Tra le nove residenze che l’imprenditore ottantaquattrenne possiede in giro per il mondo per ovviare a tale problematica, ne è presente una davvero particolare: Villa Rosa.

Il complesso di Villa Rosa, situato nel comune di Broni, 50 chilometri a sud di Milano, si discosta infatti dalle linee nette e dai neutri che caratterizzano da sempre le collezioni Armani, tuffandosi in tele impressioniste e colori pastello, ed offrendo a “Re Giorgio” un accogliente e intimo rifugio dalla vita di tutti i giorni.

Come suggerisce il nome, la villa in stucco attorno alla quale è incentrata la proprietà è caratterizzata dalle tinte rosa, difficilmente associate al designer piacentino, e i suoi quasi 1400 metri quadrati suddivisi in 26 stanze vengono visitati dal proprietario almeno una volta al mese durante l’anno. L’abitazione, costruita negli Anni Cinquanta in stile settecentesco, si erge su un curato terreno di 25 acri, ed ospita un’importante selezione di animali esotici e non: zebre, cervi longhorn, pappagalli sudamericani, alpaca, tra gli altri, per un totale di circa 80 esemplari.

Anche all’interno, i soliti bianco, grigio e nero preferiti da Armani sono rimpiazzati da una palette che include celadon, blu ardesia e corallo. A farla da padrone sono poi gli archi, sia quelli delle porte vetrate nel patio, che permettono alla luce solare di illuminare la lunga galleria, che quelli dorati e decorati sovrastanti le porte del piano principale.

A differenza dell’abitazione milanese dello stilista situata in Via Borgonuovo, in Brera, notoriamente ristrutturata dal designer Peter Marino in monocromia lineare negli Anni Ottanta, a Villa Rosa è assente qualsiasi traccia di ritocchi esterni. Mancano inoltre pezzi di arredamento contemporanei o d’antiquariato, e scarsa è la presenza della mobilia ispirata Déco che l’italiano crea per la collezione Armani/Casa: gli interni sono infatti dominati da ampi divani con braccioli in avorio, lussuosi tappeti neutri e pavimenti in marmo lucidato a specchio.

Gli altri oggetti sono articoli provenienti dalle esperienze di vita del designer, acquistati durante viaggi o mercati locali, mentre le pareti sono quasi spoglie, ad eccezione di un paio di foto di Sergio Galeotti, partner di Armani scomparso nel 1985. In uno dei soggiorni saltano poi all’occhio la collezione di paraventi del mogul italiano e il tavolo da biliardo dove giocò Paul Newman in “Il Colore Dei Soldi”.