Auguri Re Giorgio: Il contributo di Armani al mondo della moda in 3 fondamentali capi
STYLE
11 Luglio 2020
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliAuguri Re Giorgio: Il contributo di Armani al mondo della moda in 3 fondamentali capi
Il Re della moda Giorgio Armani festeggia proprio nella giornata di oggi il suo 86esimo compleanno, portando all'interno del diario della propria vita una serie di successi senza precedenti, tra i quali riconosciamo in particolar modo quello di aver completamente rivoluzionato un fashion system con che è nato e cresciuto con lo stesso desginer milanese, contribuendo ad espandere il verbo della moda italiana anche in territori storicamente estranei.
Per rendere omaggio all'immenso contributo apportato da Giorgio Armani alla costruzione di un solido fashion system, ecco che il team di SOLDOUTSERVICE ha deciso di analizzare i capi studiati ed ideati dal desginer italiano che più hanno contribuito a rivoluzionare il sistema stilistico internazionale.
Armani fondò la sua Maison di moda nell'anno 1975, presentando una singola collezione uomo. Sofisticando sempre più la silhouette dell’abito tradizionale divenne conosciuto in tutto il mondo per la versatilità dei suoi blazer, fino a guadagnare il soprannome di "Re dei Blazer". Anche le giacche destrutturate ebbero un ruolo significativo nella prima collezione da donna di Armani. Questo punto di svolta si palesò particolarmente in "American Gigolò", la prima collaborazione hollywoodiana di Armani, in cui la giacca di Richard Gere ricade fluida sulle sue spalle in una mise più affascinante che mai.
Nonostante fino all'inizio degli anni '80 l'esibizione della semplice T-shirt nera all'interno di un outfit maschile fosse spesso collegata al mondo esuberante ed estremo del punk-rock, del rock&roll e del metal, Giorgio Armani fornì un contributo essenziale alla "popolarizzazione" di massa del capo d'abbigliamento, che a partire dalla metà degli anni '80, in seguito alle numerose apparizioni pubbliche di estrema classe operate da Re Giorgio, divenne un vero e proprio fenomeno di culto per via della versatilità, della comodità e del fin troppo trascurato grado di espressività.
Gli anni ‘70 del novecento registrarono un numero senza precedenti di ingressi di individui di sesso femminile nel mondo del lavoro, con particolare riguardo ai lavori d’ufficio. Le professioniste in questione avevano naturalmente bisogno di un guardaroba che le aiutasse ad affermarsi nella difficile e maschilista realtà lavorativa-imprenditoriale senza farle sentire “bambine vestite da uomini”. Giorgio Armani e le sue spalline antigravità erano un passo avanti, con ciò che viene definito “Power Suit”.
Per rendere omaggio all'immenso contributo apportato da Giorgio Armani alla costruzione di un solido fashion system, ecco che il team di SOLDOUTSERVICE ha deciso di analizzare i capi studiati ed ideati dal desginer italiano che più hanno contribuito a rivoluzionare il sistema stilistico internazionale.
1. Completi Destrutturati
Armani fondò la sua Maison di moda nell'anno 1975, presentando una singola collezione uomo. Sofisticando sempre più la silhouette dell’abito tradizionale divenne conosciuto in tutto il mondo per la versatilità dei suoi blazer, fino a guadagnare il soprannome di "Re dei Blazer". Anche le giacche destrutturate ebbero un ruolo significativo nella prima collezione da donna di Armani. Questo punto di svolta si palesò particolarmente in "American Gigolò", la prima collaborazione hollywoodiana di Armani, in cui la giacca di Richard Gere ricade fluida sulle sue spalle in una mise più affascinante che mai.
2. Black T-Shirt
Nonostante fino all'inizio degli anni '80 l'esibizione della semplice T-shirt nera all'interno di un outfit maschile fosse spesso collegata al mondo esuberante ed estremo del punk-rock, del rock&roll e del metal, Giorgio Armani fornì un contributo essenziale alla "popolarizzazione" di massa del capo d'abbigliamento, che a partire dalla metà degli anni '80, in seguito alle numerose apparizioni pubbliche di estrema classe operate da Re Giorgio, divenne un vero e proprio fenomeno di culto per via della versatilità, della comodità e del fin troppo trascurato grado di espressività.
3. Power Suit
Gli anni ‘70 del novecento registrarono un numero senza precedenti di ingressi di individui di sesso femminile nel mondo del lavoro, con particolare riguardo ai lavori d’ufficio. Le professioniste in questione avevano naturalmente bisogno di un guardaroba che le aiutasse ad affermarsi nella difficile e maschilista realtà lavorativa-imprenditoriale senza farle sentire “bambine vestite da uomini”. Giorgio Armani e le sue spalline antigravità erano un passo avanti, con ciò che viene definito “Power Suit”.
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