In merito alle conseguenze della tragedia di Astroworld avvenuta nel corso dell’autunno 2021, il rapper e produttore statunitense Travis Scott non dovrà affrontare accuse penali: il ritorno dell’amato festival dopo oltre un anno e mezzo di pandemia aveva provocato la morte di 10 spettatori e centinaia di feriti.

In una conferenza stampa trasmessa in streaming recentemente, Kim Ogg, il procuratore distrettuale della contea di Harris, in Texas, ha confermato che la giuria ha riesaminato il caso ed ha sentenziato che non solo “non si è verificato alcun crimine”, ma soprattutto che “nessun singolo artista era penalmente responsabile”.

La decisione odierna del procuratore distrettuale della contea di Harris conferma ciò che sapevamo da sempre: che Travis Scott non è responsabile della tragedia di Astroworld. Ciò è coerente con i rapporti investigativi di numerosi media e con i rapporti del governo federale e statale, che hanno attribuito l’onere delle crisi di sicurezza degli eventi agli organizzatori, agli operatori e agli appaltatori, non agli artisti.

Kent Schaeffer Avvocato di Travis Scott

In tutto, 10 spettatori hanno perso la vita durante il live, soccombendo per asfissia, mentre 25 sono stati ricoverati in ospedale e altri 300 sono stati curati per ferite sul posto. Più di 500 azioni legali sono state intentate dopo il concerto mortale, e in quell’occasione, Travis Scott è diventato parte del processo come indiziato per aver, in qualche modo, causato o favorito l’incidente.

Come si può leggere negli atti però, in quell’occasione, La Flame non avrebbe compiuto alcunché per favorire la tragedia, nè avrebbe tenuto comportamenti le cui conseguenze avrebbero potuto ledere altri.

Un grande sospiro di sollievo, dunque, per lui e per il suo entourage, per un bruttissimo capitolo della storia degli eventi live.