La chiave del successo delle collaborazioni di Stüssy
STYLE
5 Maggio 2023
Articolo di
RedazioneLa chiave del successo delle collaborazioni di Stüssy
Stüssy è uno dei più grandi marchi streetwear del mondo. Il brand caratterizzato dalla signature di Shawn Stüssy, fondato in california nel 1979, era inizialmente un negozio di tavole da surf, sua grande passione sin da quando aveva 13 anni. Dopo diversi anni ha deciso di lanciare il suo personale marchio e per distinguersi dalla crescente nascita di brand streetwear ha scelto di scarabocchiare il suo cognome sulle tavole.
Per integrare la sua linea, accanto alle tavole da surf, ha iniziato a lanciare anche apparel: T-shirt, berretti e altri piccoli accessori, sino agli anni ’90 in cui, con un flagship a New York, si è imposto sulla scena.
La popolarità di Stüssy è schizzata alle stelle durante gli anni ’80 e ’90 poiché è diventato simbolo di auto-espressione e minimalismo, e la sua visione di brand identity e marketing ha contribuito ad influenzare una generazione di designer streetwear come James Jebbia per Supreme, Hiroshi Fujiwara per fragment e Russell Simmons. Anche con lo stesso James Jebbia ha avuto modo di collaborare, prima dal 1991 al 1994 nello store newyorkese, e successivamente con la sua realtà: Supreme. Nel loro caso, l’occasione è stata dettata dal trentesimo anniversario del brand, utilizzando alcune grafiche d’archivio coincidente con il “Skate Tough” logo utilizzato a partire dai primi anni ’80.
Proprio fragment, invece, è stato designato per onorare i 35 anni del marchio, rilasciando una capsule collection che richiamava i pezzi iconici di entrambi i brand, accanto al logo a Doppia S intrecciata e i fulmini di Fujiwara.
Pertanto, vanta un portafoglio collaborativo davvero ampio. Tutto inizia con Nike SB, e dalla collaborazione col colosso skateboard nascono delle sneaker che tuttora sono sulla cresta dell’onda, con prezzi di resell elevatissimi. Successivamente, per il quarantesimo anniversario del brand, ha scelto grandi e importanti designer di moda per elevare i suoi stilemi grafici: l’8-Ball, la signature Shawn Stussy, e una vasta linea di T-shirt a cui hanno collaborato Rick Owens, Marc Jacobs, Takahiro Miyashita, Virgil Abloh e Martine Rose, quest’ultima protagonista anche dell‘ultima collab lanciata del brand.
Come detto, le sneaker rilasciate negli anni in collaborazione con Nike SB hanno fatto la storia dello sneakergame. Le più famose sono sicuramente le Dunk Low “Cherry”, in tonalità di rosa e marrone, rilasciate nel 2005 come parte della linea “Team Manager”, ma non sono le sole. Negli anni, infatti, hanno lavorato insieme su numerose silhouette, tra cui anche Blazer mid, Huarache, Air Max 95 e Air Force 1.
Sempre per quanto riguarda l’universo footwear, è importante inoltre ricordare le partnership siglate con Converse, con cui il brand streetwear ha recentemente dato vita a un nuovo paio di Chuck 70 One Star con grafica 8-Ball, e con Birkenstock, chiamato in causa per rivisitare l’iconico Boston Clog.
La collaborazione con Dior by Kim Jones è stato, invece, lo statement di Stussy nel mondo high-fashion, presentata nel 2019 mostrava una rivisitazione dell’iconica firma, su tonalità giocose e colorate, che si esprimevano su una vasta gamma di item e accessori. Accanto a ciò, anche una linea di alta sartoriali, abbinata ad un paio di Air Jordan 1 High, saddle bag, e scarpe eleganti.
Non dimentichiamo infine la partnership con il club calcistico parigino Paris Saint-Germain, che nel febbraio del 2022 ha portato alla luce una jersey personalizzata con i loghi del brand, in occasione dell’apertura del nuovo store di Stüssy nella capitale francese
Il successo di Stüssy risiede nel fatto che riesca ad avere pieno controllo su quella che è una buona fetta di brand di fascia medio alta, e anche high-end (basti pensare alla collaborazione lanciata con Kim Jones per Dior), pur rimanendo chiuso nella sua nicchia di appartenenza, donando, a chi la indossa, la stessa allure esclusiva in cui ha sempre vissuto. Stüssy, dal canto suo, resta meno in hype rispetto ai diretti competitor quali Palace e Supreme, ma non per questo si hanno meno aspettative sulle sue capsule collection, anzi, proprio questa calma sospetta attiva i suoi fan, in tutto il mondo, che vivono le release sempre come “something big is going to happen”.
La vera ricchezza lasciata da Shawn Stussy è la forte riconoscibilità del marchio sulla scena streetwear che, nonostante rispetto ad altri brand non fa dell’hype l’unica fonte di marketing, riesce a mantenere sempre alta l’attenzione su di sé, poiché si sa, che su qualsiasi capo metterà le mani, ne uscirà qualcosa di valore, nonché una dichiarazione di intenti e stilemi storici ed iconici, che narrano una storia a chi la indossa e a chi guarda, semplicemente, da fuori.
Proprio la distanza da tutto ciò che potesse essere hype, nonostante le collaborazioni di spicco avute negli anni, sono il marchio di fabbrica di Shawn, che dissociandosi dal clamore mediatico, ha coltivato amicizie e stime lontano dai riflettori, donando ai capi il valore che meritano prima ancora che sia il mercato a darglielo, ed è il valore del reale apprezzamento.
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