Un uomo ha perso 18.000€ comprando sneaker fake da un ragazzino
FOOTWEAR
4 Gennaio 2024
Articolo di
RedazioneUn uomo ha perso 18.000€ comprando sneaker fake da un ragazzino
Dal momento che le sneaker hanno iniziato ad acquistare sempre più notorietà, con conseguenti prezzi di resale alle stelle e una richiesta molto più ampia dell’offerta, quasi tutti hanno provato a mettere le mani su edizioni limitate per l’opportunità di rivenderle a prezzi da capogiro.
Così, sulle community social, ci è capitato di imbatterci in segnalazioni di vendite di scarpe false, o addirittura di piattaforme che non corrispondevano il payout ai propri venditori, ma la notizia che arriva direttamente dalla CNN in Australia è davvero singolare.
Stando a quanto dichiarato dal media, infatti, un uomo operante nel settore immobiliare avrebbe investito in sneaker esclusive, arrivando a spendere 16.100£ (circa 18.000€) per l’acquisto di 7 paia di scarpe rilasciate in edizione limitata, tra cui le iconiche Air Jordan 1 High e Air Jordan 1 Low in collaborazione con Dior, oltre ad altre paia della stessa silhouette. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, se non considerassimo che poco dopo l’uomo avrebbe notato alcuni dettagli dissonanti sulle calzature, reclamando come più paia fossero fake.
Non riuscendo ad ottenere risposte nè rimborsi dal venditore; si sarebbe prima rivolto al padre del ragazzo, contattandolo sui social media, per poi recarsi con lui presso store in grado di poter effettuare un legit check. A questo punto sarebbe arrivata la conferma: le scarpe in questione si sono confermate false, e l’uomo ha deciso di citare in tribunale sia il padre che il figlio, poiché entrambi hanno rifiutato di rimborsarlo.
La legge australiana, però, pur avendo riconosciuto la legittimità della richiesta avanzata dall’acquirente ha deciso di respingerla: al momento dell’acquisto, infatti, era ben consapevole che il venditore fosse minorenne, e che in quanto tale, giuridicamente, non aveva il potere di sottoscrivere “contratti di vendita”. Per ciò che riguarda la figura paterna, che stando alle sue parole è intervenuta “esclusivamente per difendere la sua famiglia” non avrebbe avuto alcun dovere legale di risarcire il malcapitato acquirente poiché era ben consapevole di star facendo affari, così ingenti, con una persona di 17 anni.
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