Shein è il marchio più cercato su Google nel 2022
STYLE
7 Dicembre 2022
Articolo di
Dario SimonettiShein è il marchio più cercato su Google nel 2022
Grazie anche alla spinta dei social network, negli ultimi anni il fast-fashion si è diffuso a macchia d’olio in tutto il mondo, con vestiti economici e soprattutto trend di breve durata che sono ormai diventati parte della vita quotidiana della maggior parte delle persone.
Non è dunque una sorpresa il fatto che Shein, il quale proprio sui social vanta un vastissimo seguito, sia diventato il brand più popolare del 2022: il colosso cinese, fondato nel 2008, è stato infatti incoronato come marchio di abbigliamento più cercato al mondo su Google in ben 113 paesi.
Per rendere l’idea della portata di tale successo, basti pensare che nel 2020 Shein ha registrato un utile di ben 10 miliardi di dollari, mentre nello stesso arco di tempo rivali come Asos e Bohoo hanno incassato rispettivamente 4.4 e 2.4 miliardi.
Ad oggi, dunque, la piattaforma di e-commerce ha raggiunto l’incredibile valore di 100 miliardi di dollari, diventando la più grande azienda di moda solo online al mondo, stando a quanto riportato da Euromonitor.
Tuttavia, proporzionalmente al suo successo, Shein si è spesso ritrovata al centro di numerose polemiche e controversie: il brand è stato infatti denunciato da alcuni influencer con i quali collaborava, oltre ad essere stato criticato per furto di design, per aver inavvertitamente avvelenato i propri clienti con smalto difettoso e soprattutto per le condizioni di lavoro inadeguate alle quali i suoi impiegati sarebbero sottoposti, con turni da 75 ore e pochissimo tempo libero.
La crescita di popolarità di Shein arriva in un periodo caratterizzato da un generale aumento dei costi della vita, nel quale molte persone sono dunque spinte a rivolgersi al mercato del fast-fashion per capi accessibili ma allo stesso tempo di tendenza, nonostante l’innegabile negatività che circonda questo settore. Più che una testimonianza di successo, dunque, il raggiungimento della massima popolarità del brand andrebbe interpretato come un resoconto dell’epoca nella quale viviamo.
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