Sean Wotherspoon e il nuovo concetto di fast fashion
STYLE
28 Dicembre 2019
Articolo di
RedazioneSean Wotherspoon e il nuovo concetto di fast fashion
Risale solamente a qualche giorno fa una frase pronunciata da Virgil Abloh durante un’intervista, che in brevissimo tempo ha generato scalpore tra gli appassionati dell’universo urban. Il designer di Chicago ha infatti dichiarato che il mondo dello streetwear così come lo conosciamo noi sia destinato ben presto a morire, lasciando spazio a un concetto di moda quasi diametralmente opposto.
Se al giorno d’oggi l’idea del consumismo e il continuo bisogno di acquistare nuovi capi da inserire all’interno della propria collezione sono alla base del fashion system, secondo il direttore di Louis Vuitton presto tutto ciò subirà un cambiamento repentino.
Il futuro (sembra quasi un ossimoro) è rappresentato dal vintage, da un necessario ritorno al passato per prevenire inutili sprechi e cercare di creare un universo adatto alle tasche di tutti. Ci avviciniamo sempre di più quindi al famoso concetto di “fast fashion”, per cui la condivisione e il riciclo dei prodotti si trovino in prima linea, affiancati ovviamente dal gusto personale e dalla capacità di scovare i pezzi più interessanti da aggiungere nel proprio guardaroba.
Il movimento streetwear, come tutti gli altri fenomeni di successo, si trova in una perenne e costante evoluzione, che col passare del tempo porta noi appassionati ad avvicinarci a una tendenza piuttosto che a un’altra. È quindi esagerato parlare della “morte” di questo lifestyle; pensiamo piuttosto che presto le parole di Virgil si avvereranno, ma nel senso lato del termine. Il vintage esploderà, ma non sovrasterà in alcun modo la street culture: i due universi, allo stesso livello, si trasmetteranno a vicenda le loro influenze, dando vita a un nuovo modo di concepire il fashion, così com’è stato qualche anno fa quando le principali Maisons d’alta moda hanno deciso di uniformarsi alle tendenze provenienti dall’urban.
L’esempio lampante di questa teoria è facilmente individuabile nella figura di Sean Wotherspoon, imprenditore e designer statunitense, e nello specifico in “Round Two”, la catena di negozi che lo stesso Sean ha aperto in giro per l’America, vendendo allo stesso tempo prodotti nuovi e usati, implementando anche una sezione dedicata al vintage.
Proprio qualche ora fa il designer californiano ha postato attraverso il proprio profilo Instagram una foto ritraente se stesso, circondato da decine di vintage Bucket Hats. Tra questi spiccano immediatamente alla vista moltissimi modelli prodotti da maisons d’alta moda, tra cui Dior e soprattutto Burberry. Tutti questi bucket hats verranno messi in vendita, per la gioia degli acquirenti, presso i punti vendita di Round Two in giro per gli States.
Prepariamoci quindi all’era del vintage, ma non dimentichiamoci dell’universo streetwear: questo non morirà mai.
Se al giorno d’oggi l’idea del consumismo e il continuo bisogno di acquistare nuovi capi da inserire all’interno della propria collezione sono alla base del fashion system, secondo il direttore di Louis Vuitton presto tutto ciò subirà un cambiamento repentino.
Il futuro (sembra quasi un ossimoro) è rappresentato dal vintage, da un necessario ritorno al passato per prevenire inutili sprechi e cercare di creare un universo adatto alle tasche di tutti. Ci avviciniamo sempre di più quindi al famoso concetto di “fast fashion”, per cui la condivisione e il riciclo dei prodotti si trovino in prima linea, affiancati ovviamente dal gusto personale e dalla capacità di scovare i pezzi più interessanti da aggiungere nel proprio guardaroba.
Il movimento streetwear, come tutti gli altri fenomeni di successo, si trova in una perenne e costante evoluzione, che col passare del tempo porta noi appassionati ad avvicinarci a una tendenza piuttosto che a un’altra. È quindi esagerato parlare della “morte” di questo lifestyle; pensiamo piuttosto che presto le parole di Virgil si avvereranno, ma nel senso lato del termine. Il vintage esploderà, ma non sovrasterà in alcun modo la street culture: i due universi, allo stesso livello, si trasmetteranno a vicenda le loro influenze, dando vita a un nuovo modo di concepire il fashion, così com’è stato qualche anno fa quando le principali Maisons d’alta moda hanno deciso di uniformarsi alle tendenze provenienti dall’urban.
L’esempio lampante di questa teoria è facilmente individuabile nella figura di Sean Wotherspoon, imprenditore e designer statunitense, e nello specifico in “Round Two”, la catena di negozi che lo stesso Sean ha aperto in giro per l’America, vendendo allo stesso tempo prodotti nuovi e usati, implementando anche una sezione dedicata al vintage.
Proprio qualche ora fa il designer californiano ha postato attraverso il proprio profilo Instagram una foto ritraente se stesso, circondato da decine di vintage Bucket Hats. Tra questi spiccano immediatamente alla vista moltissimi modelli prodotti da maisons d’alta moda, tra cui Dior e soprattutto Burberry. Tutti questi bucket hats verranno messi in vendita, per la gioia degli acquirenti, presso i punti vendita di Round Two in giro per gli States.
Prepariamoci quindi all’era del vintage, ma non dimentichiamoci dell’universo streetwear: questo non morirà mai.
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