Sapevi dell’esistenza delle vigne urbane?
FOOD & BEVERAGE
15 Gennaio 2023
Articolo di
Alessandro GiuraSapevi dell’esistenza delle vigne urbane?
Uno degli obiettivi che si sono poste le città del nostro pianeta è quello di diventare sempre più verdi e sostenibili. E tra gli impegni con la tutela dell’ambiente come target ce n’è uno particolarmente inaspettato, in grado di sviluppare un modello di turismo green, con attività di alto valore culturale e sociale. Stiamo parlando delle vigne urbane, ovvero piccoli mondi verdi presenti all’interno delle nostre aree metropolitane. Angoli di vita agricola situati in contesti cittadini. A tutelarle se ne occupa l’Associazione Vigneti Urbani, la cui missione è quella di promuovere progetti di recupero storico e azioni di valorizzazione culturale, paesaggistica e turistica delle vigne urbane aderenti. Una rete internazionale nata nel 2018, su iniziativa del produttore torinese Luca Balbiano. Raduna 11 associati tra Italia ed estero.
La più affascinante delle perle di questa associazione è sicuramente Vigna della Regina a Torino. Si trova all’interno dei giardini di Villa Regina, residenza sabauda che fa parte del Patrimonio dell’UNESCO, ed è stata creata all’inizio del 17° secolo per il Principe Maurizio di Savoia. Abbandonato al suo destino dopo le bombe della seconda guerra mondiale, il vigneto è stato recuperato e portato a nuova vita nel 2003, sfruttando un progetto di ristrutturazione della villa e il parco adiacente. Viene coltivato un vigneto di Freisa, con oltre 2.700 viti impiantati. Tutto grazie alla collaborazione di Luca Balbiano. La prima vendemmia ufficiale è avvenuta nel 2009 e dal 2011 Vigna della Regina è stata inserita nella DOC Freisa di Chieri. Questo vino regale è ricco e strutturato con tannini morbidi e maturi e un carattere di spezie dolci: perfetto da abbinare proprio con la deliziosa cucina piemontese.
Se Vigna Regina a Torino si trova appena adiacente alle colline torinesi, Milano invece vanta un vigneto urbano in pieno centro. Stiamo parlando della Vigna di Leonardo, situata a Palazzo Atellani. Come il nome può far intuire è legata al genio e artista Leonardo da Vinci. Gli era stata data dal Duca Ludovico Sforza come ricompensa per aver dipinto “L’ultima cena”. Tra l’altro la vigna è proprio adiacente a dove è conservato il celebre quadro, nel Convento di Santa Maria delle Grazie. Leonardo non abbandonò mai la vigna di Milano, e la riconquistò dopo la confisca dei Francesi nel 1519. In punto di morte menzionò la vigna nel suo testamento, premurandosi che venisse curata dai suoi più fedeli servitori. Con questa incredibile eredità la vigna è stata riscoperta nel 2007. Il vigneto è molto piccolo e produce circa 300 bottiglie di vino all’anno, la prima delle quali è datata 2018. Produce una Malvasia, conosciuta proprio come “La Malvasia di Milano”.
Altrettanto suggestivo è il vigneto urbano situato sull’isola di Mazzorbo a Venezia, che fa parte delle “Vigne Ritrovate” all’interno della laguna. Si trova nel giardino di Venissa, resort e ristorante che vanta una stella Michelin. È di proprietà della famiglia Biason, che ha una lunga storia nella produzione di Prosecco a Valdobbiadene fin dal 1500. La vigna è stata pensata nel 2002, quando i Biason trovarono delle viti di Dorona, una qualità scomparsa in città per via dell’alluvione del 1966. Questa varietà Dorona ha sviluppato una protezione alla salinità del suolo, quindi con possibilità di coltivazione. Sono state così impiantate circa 80 viti di Dorana, trovate anche grazie all’aiuto degli abitanti desiderosi di ridare vita a questo vino. Questo vigneto urbano occupa solo 0,8 ettari, ma ha grande ambizione. La varietà è imparentata con Garganega e Trebbiano Toscano, dando vita ad un vino di colore dorato, ricco e generoso ma comunque elegante, con sentori di agrumi e nocciola.
In Italia tra i vigneti urbani ci sono anche la Vigna del Gallo presso l’Orto Botanico di Palermo, la Etna Urban Winery di Catania, la Vigna di Castel di Pugna Senarum Vinea a Siena e i filari di San Francesco della Vigna, sempre a Venezia. Fuori dai nostri confini a fare parte dell’associazione ci sono 3 vigneti in Francia e la Rooftop Reds, che si trova a New York in cima a un edificio di Brooklyn. Ma ci sono anche tante altre vigne che ambiscono a entrare nell’associazione, a Berlino, Praga, Stoccarda, Londra e Roma, dove troviamo una piccola vigna a Trinità dei Monti e un’altra che dovrebbe essere impiantata nel parco del Colosseo.
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