Con il proseguire delle serate, il Festival di Sanremo si conferma un evento imperdibile, e lo dimostra l’alta percentuale di share registrata. Complice anche il coinvolgimento del televoto, finalmente la classifica sta mostrando chiaramente le preferenze del pubblico da casa, in linea con quelle della sala stampa, e anche dei magazine che trattando moda e fashion. Ma che c’entrano?

La convergenza tra il giudizio musicale e quello estetico rende evidente che i look preferiti dai fashion magazine siano effettivamente quelli degli artisti presenti nella parte sinistra della classifica. Marco Mengoni resta stabilmente sul podio, complici anche i look in pelle curati da Lorenzo Posocco, firmati Atelier Versace; al secondo posto riconquista la classifica Ultimo, che anche per la seconda serata veste Emporio Armani, curato da Rebecca Baglini, e Mr. Rain in GCDS sotto la guida di Mimina Cornacchia.

Tra i look che maggiormente hanno conquistato e catalizzato l’attenzione sui social, c’è sicuramente quello di Lazza in Missoni, che durante la terza serata ha abbinato un completo ad un paio di Jordan XI della stessa colorazione; Elodie che è diventata regina dell’effetto vedo-non-vedo in un tubino in Tulle nero; Tananai che ha ridisegnato la sua figura riprendendo dall’eleganza di Gucci, che lo veste da più di un anno, e che per la sua “Tango” ha fatto proprio centro, rendendolo un gentleman a cui sarebbe impossibile rifiutare un ballo. Come ogni teoria che si rispetti, ci sono le dovute eccezioni che potrebbero confermarla: in questo caso, stiamo parlando di Sethu, l’esordiente con “Cause Perse”, che con i suoi abbinamenti ha attirato l’attenzione più che con la canzone, indossando ANNAKIKI e JORDANLUCA, brand tutt’altro che mainstream; e l’iconico duo composto da Paola&Chiara in Dolce&Gabbana.

Degna di nota la dualità di Madame, espressa anche nella sua canzone “Il bene nel male”, che continua a scegliere look cut-out e asimmetrici firmati Off-White, abbinati a stivali alti in pelle corredati da ginocchiere. Rosa Chemical in Moschino sceglie un look contaminato, in linea con la sua personalità controversa, mischiando elementi di vinile a tessuti più formali.

Ebbene, i look preferiti dal web sono quelli che si sposano meglio col concept delle canzoni e con la personalità e la forza espressiva degli artisti in gara, garantendo una convergenza tra le classifiche musicali e quelle stilistiche, ma come mai? La psicologia sociale può venirci in aiuto, e in questo caso potremmo parlare di un vero e proprio “Effetto Alone”. Questo si configura come un bias cognitivo, ovvero una distorsione di giudizio, per cui caratteristiche esterne alla sfera di giudizio possano influenzare il giudizio stesso. Il caso dei look e degli stylist ne è il manifesto più palese.

Questo effetto si mostra anche nella vita quotidiana, quando ad esempio ad una persona bella ed attraente attribuiamo anche caratteristiche di personalità, quali simpatia e affidabilità, e viceversa, quando si presenta dall’apparenza sgradevole, tendiamo a definirle anche noiose. Ben consci di questa distorsione del giudizio, per cui certe dimensioni di personalità vengono influenzate da tratti completamente estranei ed indipendenti, nel marketing si sfrutta questa fallacia cognitiva per migliorare il posizionamento di un brand sul mercato.

Risulta evidente, dunque, che il ruolo dei fashion stylist e del brand scelto per ciascun personaggio possano influenzare anche la classifica, concorrendo chiaramente alla costruzione della classifica e del successo del brano in gara, ben oltre la vocalità, la musicalità e la correttezza sonora degli elementi in gioco.