Ogni volta la stessa storia. Di big, di nuove proposte e conduttori; di Fiorello, di classifiche e di fiori. Sembra così aged, eppure, di anno in anno, milioni di persone si riscoprono instancabili spettatori di Sanremo. Il Festival, prodotto di intrattenimento intramontabile della cultura italiana che si è concluso con la vittoria dei Maneskin, ha manifestato anche quest’anno il suo potere incantatore. Lo ha fatto a tal punto che, nonostante tutto, ha catturato anche l’attenzione della Gen Z, travolgendola in un processo inconsapevole, fatto di opinioni interattive e commenti social-i, e ancorandola al divano, così come a Instagram e Twitter, per assistere a tutte le gare nella gara musicale più iconica della televisione italiana. A metà tra l’essere un prodotto datato e un entertainment interattivo, in occasione della settantunesima edizione, il Festival di Sanremo ha completato la sua metamorfosi, diventando vetrina inedita per i fashion brand, da Valentino, a Giorgio Armani, a Versace e a Dolce & Gabbana. Sirene ammaliatrici e attraenti partecipanti, le più importanti maison di moda si sono rivelate le vere predatrici di audience del programma, conducendo, come mai prima d’ora, una sfida di marketing parallela a quella musicale. Se la prima manifestazione del fenomeno delle collaborazioni tra artisti e marchi a Sanremo è stata, l’anno scorso, quella di Achille Lauro con Gucci, quest’anno i brand sono scesi nuovamente sullo stesso campo per giocare una competizione a parte e a tutto un altro livello, facendo “a gara” per vestire più personaggi possibili. La scelta di vestire Madame in Dior by Maria Grazia Chiuri, Fedez in Versace, Orietta Berti in GCDS, Matilda de Angelis in Prada e così via, dipende da precise strategie di comunicazione finalizzate a far aumentare la popolarità degli artisti e la clientela dei marchi, attraverso un progetto più o meno narrativo. Al di là dei falsi miti ancora troppo diffusi per cui un soggetto con una determinata fisicità non può indossare una certa silhouette, i sodalizi creativi più riusciti sono quelli elaborati dai celebrity stylist. Durante quest’ultima edizione, figure come Nick Cerioni, Ramona Tabita e Susanna Ausoni sono state finalmente, ma non abbastanza, riconosciute anche in Italia, per aver costruito progetti artistici completi sulla base del gusto estetico e della corrispondenza di valori simbolici e sociali. All’indomani della finale, la moda si è rivelata la vera voce incantatrice dell’ultima edizione di Sanremo, capace di far dialogare, finalmente, moda e mondo dello spettacolo. È per questo motivo che noi di SOLDOUTSERVICE abbiamo preparato una selezione fotografica sui marchi di moda che, come per la prima volta, hanno saputo giocare al meglio quest’ultima gara al di fuori della gara.
Valentino (La Rappresentante Di Lista, Vittoria Ceretti, Laura Pausini)MSGM (Coma Cose)
Giambattista Valli (Elodie)
GCDS (Orietta Berti)
Gucci (Achille Lauro)
Etro (Maneskin)
Versace (Fedez, Vittoria Ceretti, Elodie)
Prada (Matilda De Angelis)
Dior by Maria Grazia Chiuri (Madame)
Miu Miu (Francesca Michielin)
Giorgio Armani (Vittoria Ceretti, Matilde Gioli, Malika Ayane, Fiorello)
