L’ecosistema high-fashion, almeno ultimamente, è caratterizzato da un andirivieni di direttori creativi, che si alternano in un valzer moderno, mettendo al centro del discorso dinamiche ed interessi di mercato.

Proprio sul finire della scorsa settimana è arrivata la notizia che Matthew M. Williams stesse per lasciare le redini di Givenchy, e poco dopo si sono susseguite altre due notizie di rilievo: Tod’s, che poco tempo fa aveva salutato Walter Chiapponi, ora in forza da Blumarine, è pronto ad accogliere Matteo Tamburini, che ha militato tra le fila dell’ufficio stile di Bottega Veneta; mentre per ciò che concerne Rochas, alla cui guida c’era Charles de Vilmorin, ora avrebbe Alessandro Vigilante a trainare il marchio.

Cambiano gli attori e gli scenari dunque, ma il fil-rouge è comune: maison dalla grande storia alle proprie spalle, cercano in nuovi nomi, ma già noti agli addetti ai lavori e agli appassionati, nuova spinta, grinta e forza per donare vita al marchio. Così, Alessandro Vigilante, che nella sua storia vanta esperienze quali, oltre alla maison omonima, The Attico, Philosophy, Dolce&Gabbana e Gucci, ora sarebbe pronto a raccogliere l’eredità stilistica di Rochas, casa di moda fondata nel 1925 che diffonde, nel panorama fashion, l’ideale stilistico di Marcel Rochas.

Come espresso da Alessandro Vigilante, risuonando anche nelle parole di Matteo Tamburini, ciò che attrae maggiormente questi giovani volti della moda è l’idea di poter diffondere le proprie creazioni, il proprio modo di intendere il lifestyle e il ready-to-wear, coordinando una vasta platea di professionisti pronti a lavorare per i loro design.