Cosa ci è piaciuto della sfilata di Jacquemus?
STYLE
30 Gennaio 2024
Articolo di
RedazioneCosa ci è piaciuto della sfilata di Jacquemus?
La Paris Fashion Week si è da poco conclusa, e dopo di lei anche i giorni riservati all’Haute Couture sono giunti al termine, ma ovviamente il fashion system non ha ancora finito di stupirci, riservandoci tutte le sorprendenti iniziative che alcuni designer programmano al di fuori degli appuntamenti canonici.
Simon Porte Jacquemus è noto per la sua grande capacità di stupire il pubblico, e anche questa volta non ha deluso le aspettative, proponendo uno spettacolo sontuoso e scultoreo, non a caso chiamato “LES SCULPTURES“, il cui inizio è partito proprio dall’invito: una sciarpa che richiamava le sembianze di un golf da appoggiare sulle spalle.
Ben 47 i look andati in scena, valorizzati dalla presenza di Emily Ratajkowski, Vittoria Ceretti, Gigi Hadid e Deva Cassel, hanno avuto il merito di coniugare l’essenzialismo dell’arte scultorea, a piccoli tocchi di massimalismo irriverente e giocoso, rappresentato da pattern animalier e asimmetrie.
La Fondazione Maeght come un ritrovo artistico
La location ha un ruolo fondamentale nella presentazione delle collezioni, e Simon Porte è un vero maestro in questo. Dopo aver optato per i giardini della Reggia di Versailles, questa volta la scelta è ricaduta sulla Fondazione Maeght, un ruolo defilato dai radar della moda parigina, ma nota a tutti coloro che apprezzano l’arte francese, soprattutto quella moderna e scultorea, situata su una collinetta a 25 km da Nizza, in un’oasi di pace e meditazione.
Kylie Jenner e sua figlia Stormi in prima fila per Simon
Già da mesi, ormai, si parla del trend “Mini-Me”, e di tantissime star e celebrity che spesso vengono immortalati insieme ai propri figli, ma solo recentemente Kylie Jenner ha iniziato a frequentare le principali passerelle in compagnia di sua figlia, Stormi. Così, dopo essere apparse da Valentino, eccole in prima fila da Jacquemus, entrambe vestite di rosso, una delle tonalità preferite dal designer francese.
Tra i presenti, anche Jack Harlow, Aron Piper e Julia Roberts
A sostenere i traguardi di Simon Porte sono stati tanti gli amici presenti in prima fila: Jack Harlow, uno degli artisti più apprezzati del momento e da sempre amante della moda, è apparso sorridente con indosso una delle nuove giacche di Jacquemus; Aron Piper, giovane promessa della TV, ha sfoggiato un look più classi, abbinando dei pantaloni morbidi con pences; Julia Roberts, elegante e discreta, ha indossato un cappotto doppiopetto strutturato.
Gigi Hadid ha aperto la passerella
Tra i principali fili conduttori che legano e reggono le passerelle di Jacquemus troviamo la presenza di Gigi Hadid. La supermodella, infatti, è solita aprire alcuni dei défilé più importanti, tra cui quelli di Jacquemus. Questa volta ha sfoggiato un cappotto in pelle texturizzata, color champagne, abbinata ad un paio di décolleté e una borsa.
Anche Emily Ratajkowski e Deva Cassel indossano Jacquemus
Tutta la collezione “LES SCULPTURES” è stata valorizzata da volti più o meno noti del fashion system, ma non sono passate inosservate né Emily Ratajkowski né tantomeno la giovanissima Deva Cassel, figlia d’arte ma già lanciata nel panorama degli astri nascenti delle passerelle. L’imperturbabile Emily ha sfoggiato un vestito nero, con spalle tondeggianti e sporgenti, così come la vita, che appare tondeggiante, mentre Deva ha portato un cappotto lungo, con spalline e senza collo, abbinata ad una borsa del marchio.
Il look da sogno di Vittoria Ceretti
La supermodella italiana Vittoria Ceretti ha calcato anche lei la passerella presentandosi con un vero e proprio look da sogno. A differenza degli altri 46 look osservati, infatti, ha sfoggiato un pantalone attillato a vita alta, abbinato ad un piccolo top nero, con un dettaglio molto ampio posto sul retro, differenziandosi così dal minimalismo senza fronzoli degli altri look, e dall’austerità scultorea che ha caratterizzato lo show.
In omaggio ad Alberto Giacometti, Jacquemus scolpisce i suoi abiti
Il nome della collezione e la location scelta hanno ritrovato un senso dopo aver ammirato i 47 abbinamenti portati in scena. La linea seguita da Jacquemus, infatti, ha celebrato Alberto Giacometti, artista e scultore. I suoi abiti, dunque, si sono caratterizzati per aver seguito linee ampie e voluminose, con spalle marcate, punto vita stretto, e fianchi pronunciati da piccole feature a palloncino, più modeste rispetto alla linea “LE CHOUCHOU”.
La struttura dei capispalla
Molti dei capi visti hanno preso vita da un unico pezzo di tessuto, come le tute tutte d’un pezzo, o i vestitini. Per ciò che concerne i capispalla, invece, questi sono stati esasperati nelle forme sulle spalle, destrutturati, eliminando colletto e petto, e sono stati presentati in nuance tipiche dell’immaginario Jacquemus: nero, beige e bianco.
Asimmetrie, rotondità e animalier non vanno trascurate
In quest’atmosfera di vera e propria riverenza nei confronti delle opere d’arte esposte, tra cui quelle di Joan Mirò e Georges Braque, ci sono stati piccoli tocchi d’irriverenza che caratterizzano l’operato di Simon Porte. Ad esempio, le trasparenze già viste in “LE CHOUCHOU” sono tornate, anche se in maniera più modesta, accanto a fantasie animalier apparse su capispalla e borse, o a piccole piume apposte su camicie. L’asimmetria ha invece conquistato colletto e vita, con sbuffi di tessuto che ammiccano alla sobrietà, mentre le rotondità dei dettagli riescono ad ammorbidire tutto l’evento.
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