Ci sono case e case: alcune hanno un inestimabile valore simbolico, come Palazzo Orsini di Giorgio Armani, e altre, invece, lo acquistano grazie all’incredibile fascino che riescono ad esercitare sulle persone, un po’ come è accaduto con la dimora di Rick Owens.

L’eccentrico e controverso designer, infatti, è noto per i suoi gusti affini all’architettura brutalista, e alla particolare attenzione che si riserva nella cura dell’arredamento, tanto che spesso la sua casa è stata apprezzata sul web. Per la Paris Fashion Week di quest’anno, Rick e sua moglie Michèle Lamy hanno deciso di lanciare la collezione “Porterville” per la FW24 proprio tra le mura della loro quotidianità.

Niente è stato lasciato al caso, e Porterville è il nome della città natale di Rick Owens, che ha dichiarato come il suo intento fosse quello di prendere una netta posizione in contrasto alle barbarie che il mondo moderno sta vivendo, come i numerosi conflitti, cercando di offrire ai presenti un’occasione di comunione, gli uni con gli altri, oltreché di riflessione, poiché in quello stesso spazio, 24 anni fa, il designer ha iniziato il suo lavoro.

In linea con ciò, durante tutta la presentazione ha mostrato capi con forme, dimensioni e proporzioni che a tratti appaiono “inumane”, proprio a sottolineare l’inconcepibilità dell’essere umano, mentre d’altra parte ha preferito includere altri creativi nella produzione di questi stravaganti item. Ad esempio, gli iconici Boot che, ad ogni passerella, assumono un volto diverso, questa volta sono stati realizzati in gomma gonfiabile con l’aiuto di Straytukay, designer inglese che apprezza lo sperimentalismo.

Matisse di Maggio, invece, ha partecipato alla costruzione di alcuni capi realizzati utilizzando biciclette abbandonate e riutilizzate; e anche questa figura non è stata scelta a caso, poiché è un noto membro della comunità BDSM parigina, nonché un creativo che utilizza il latex per dar forma alle sue irriverenti sculture.