Como 1907 fashion strategy: la palla passa a Rhuigi Villaseñor
STYLE
31 Ottobre 2024
Articolo di
Michela FrauComo 1907 fashion strategy: la palla passa a Rhuigi Villaseñor
Primo club italiano ad ospitare un concerto nel pre-match, quello di Guè, e ora primo club italiano ad avere un creative director. Nuovo gol per il Como 1907, che arruola Rhuigi Villaseñor come Chief Brand Officer, affidandogli la cura del merchandising e delle future collezioni, che verranno svelate a partire dal prossimo anno. L’ambizione del founder di Rhude, mente dietro a R.H.U. by Zara e per un breve periodo anche direttore creativo di Bally, è quella di creare un brand di lifestyle che spazi dalla moda all’ospitalità.
«Sono sempre stato attratto da luoghi che hanno un ricco senso di storia e stile, e il Lago di Como è esattamente questo», ha dichiarato a proposito. «Sin dalla mia prima visita qui nel 2016, ho trovato ispirazione nella sua bellezza, e ora sono entusiasta di contribuire a dare forma al futuro di Como 1907 e delle sue iniziative più ampie, fondendo moda, calcio e stile di vita in un modo che sembra naturale».
Un ruolo che Rhuigi ha già ricoperto nella stagione sportiva 2022/2023 per la squadra di hockey degli Arizona Coyotes, ma ora la posta in gioco è più alta. Il rapporto tra club, città e designer va d’altronde avanti da tempo. Oltre ad essere investitore di minoranza della squadra, frequentatore da anni del Lago, il designer americano lo scorso luglio ha scelto i suggestivi scenari di Villa D’Este per presentare la SS25 firmata Rhude. Occasione per svelare i primi item frutto della partnership e per suggellare un rapporto che, a tutti gli ospiti dello show, sembrava strano potesse concludersi solo con qualche giacca da baseball e dei cappellini sporty.
Sarà forse lui la carta vincente per raggiungere i 20 milioni con il merchandising?
Secondo quanto dichiarato alla Gazzetta dello Sport da Mirwan Suwarsom, braccio operativo della società proprietaria Djarum Group, sarebbe questo uno dei tanti ambiziosi obiettivi prefissati dal management, che per il futuro del club intende seguire quello che il manager indonesiano ha definito «Il modello Disney». «Parchi a tema, film, studios, media e merchandising. Tutto connesso in un’unica fase. La stessa cosa che dobbiamo fare nel Como», spiega Suwarsom, a capo delle aree marketing, merchandising e ticketing.
Da quando il colosso anglo-indonesiano dei fratelli Robert Budi e Michael Bambang Hartono, tra i più ricchi dell’Indonesia con un patrimonio complessivo stimato a 48 miliardi (che rendono il Como 1907 la squadra più ricca della Serie A), ha rilevato la squadra nel 2019, è parsa subito chiara l’intenzione di creare una risorsa, non solo per i risultati sportivi, ma anche per tutto il territorio e la comunità comasca. Gli oltre 11,3 miliardi di euro di PIL che, secondo il Rapporto sviluppato dal Centro Studi FIGC in collaborazione con AREL e PwC, il calcio avrebbe generato nel 2022/2023, aiutano a comprendere l’impatto positivo del settore sul Paese.
Oltre a un team di eccellenza, con l’ex stella del Barcellona Cesc Fabregas ingaggiato prima come calciatore e poi promosso ad allenatore (inizialmente per la Primavera e poi per la prima squadra), la moda si è rivelata un’alleata fondamentale per l’importante progetto del Como 1907, che persino la BBC non ha esitato a definire «il progetto calcistico più interessante d’Europa». Numerose le collaborazioni che il club ha firmato negli scorsi mesi, l’ultima in ordine di realese quella con adidas. Per il comeback nel massimo campionato italiano, che arriva dopo 21 anni di militanza nelle serie minori, il Como ha realizzato con il colosso tedesco una sneaker il cui logo richiama una stampa ispirata all’acqua del Lago. La prima di una serie di co-lab che verranno lanciate nel tempo. Nel 2023 invece è toccato a Bric’s, che ha co-fimato una collezione da viaggio, ancora oggi utilizzata dai calciatori come bagaglio, che ha varcato i confini approdando nelle vetrine di Harrods.
In linea poi con la volontà di creare sinergie con le realtà locali, nascono le co-lab con il brand streetwear di Daniele Loglisci, 3SIXTY, e con lo storico marchio di abbigliamento comasco
Mitchumm Industries. Con quest’ultimo il club ha inaugurato anche uno store per accogliere la linea creata a quattro mani, alla quale si aggiunge un’ulteriore punto vendita aperto pochi mesi dopo sempre nella stessa via, Via Luini nel centro storico della città. E secondo alcune voci, l’azienda starebbe inoltre valutando di rilevare il Teatro Politeama, il quale dal 2019 versa in stato di abbandono, per trasformarlo nel nuovo tempio del merchandising.
Riuscirà il Como a raggiungere i 20 milioni? I ricavi del merch intanto sono già passati dai 90 mila euro all’epoca pre Hartono, ai 1,35 milioni nel 2022, mentre hanno raggiunto i 3,9 milioni nel 2023. La palla passa ora a Rhuigi Villaseñor.
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