LIFESTYLE
11 Giugno 2020
Articolo di
string(26) "Simone Dal Passo Carabelli"Simone Dal Passo Carabelli
Quanto ha fatto guadagnare Michael Jordan a Nike nel corso della storia collaborativa?
LIFESTYLE
11 Giugno 2020
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliQuanto ha fatto guadagnare Michael Jordan a Nike nel corso della storia collaborativa?
Nonostante Nike venga al giorno d'oggi riconosciuto come il produttore di articoli sportivi più affermato dell'intero sistema, ciascun appassionato dovrebbe sapere che la storia non ha sempre rispettato questo dogma di predominanza che, come pochi ricordano, ha conosciuto la sua più grande impennata soltanto in seguito all'arrivo e all'esplosione di una delle figure sportive più leggendarie della storia moderna, di cui anche nelle ultime settimane si continua a parlare in maniera quasi invasiva ed instancabile: Michael Jordan.
"Jumpman" itself viene scelto all'NBA draft nel corso del 1984, manifestando una particolare inclinazione per adidas, che ai tempi animava i completi di numerosissime squadre sportive professionistiche a livello internazionale, oltre a vantare un fatturato superiore del 50% rispetto a quella che nel corso degli anni sarebbe diventata la concorrente statunitense n°1. La tendenza cambia però dal momento in cui l'agente di Jordan David Falk, nonostante le preferenze dell'assistito, consiglia vivamente a MJ di effettuare il richiesto colloquio con Nike, che su due piedi si dimostrerà pronta ad offrire ad un pivello da Draft un contratto di sponsorizzazione di durata quinquennale suddiviso in rate da 500.000$ a stagione.
Mai nessun affare può ritenersi più proficuo del Nike-Jordan deal se si parla di storia delle società sportive moderne: La prima Air Jordan sneaker viene venduta l'anno successivo e riesce a far fruttare un corrispettivo vendite pari a più di 100 milioni di dollari nei suoi primi 12 mesi.
Seguendo le piste di successo raggiunte con l'accordo da poco siglato, Nike comincia a raccogliere contratti di sponsorizzazione con i più affermati NBA players del momento, riuscendo a guadagnare importantissime porzioni di mercato in territorio statunitense e cinese, fino ad arrivare all'attuale scenario monopolistico in cui le quote di Nike nel mercato dell'abbigliamento di basket professionistico, incluso il marchio Jordan, è (in relazione alle stagione 2019/2020) dell'86%, mentre lo Swoosh risulta ancora più dominante nella categoria del basket amatoriale, con una quota del 96%. Ricodiamo inoltre che il 77% dei giocatori NBA ha indossato scarpe Nike o Jordan durante la stagione 2019-20.
Se da un lato Nike ha sicuramente contribuito a fare di Michael Jordan uno dei primi atleti a guadagnare il titolo di "billionaire", è pur vero che il campione è risultato incredibilmente determinante nella scalata al successo del brand statunitense: a prova di ciò, basti pensare che il proprio personale marchio legato all'iconico Jumpman logo presenti degli attuali margini di crescita annui del 10%, percentuale molto più elevata rispetto alla casa madre.
"Jumpman" itself viene scelto all'NBA draft nel corso del 1984, manifestando una particolare inclinazione per adidas, che ai tempi animava i completi di numerosissime squadre sportive professionistiche a livello internazionale, oltre a vantare un fatturato superiore del 50% rispetto a quella che nel corso degli anni sarebbe diventata la concorrente statunitense n°1. La tendenza cambia però dal momento in cui l'agente di Jordan David Falk, nonostante le preferenze dell'assistito, consiglia vivamente a MJ di effettuare il richiesto colloquio con Nike, che su due piedi si dimostrerà pronta ad offrire ad un pivello da Draft un contratto di sponsorizzazione di durata quinquennale suddiviso in rate da 500.000$ a stagione.
Mai nessun affare può ritenersi più proficuo del Nike-Jordan deal se si parla di storia delle società sportive moderne: La prima Air Jordan sneaker viene venduta l'anno successivo e riesce a far fruttare un corrispettivo vendite pari a più di 100 milioni di dollari nei suoi primi 12 mesi.
Seguendo le piste di successo raggiunte con l'accordo da poco siglato, Nike comincia a raccogliere contratti di sponsorizzazione con i più affermati NBA players del momento, riuscendo a guadagnare importantissime porzioni di mercato in territorio statunitense e cinese, fino ad arrivare all'attuale scenario monopolistico in cui le quote di Nike nel mercato dell'abbigliamento di basket professionistico, incluso il marchio Jordan, è (in relazione alle stagione 2019/2020) dell'86%, mentre lo Swoosh risulta ancora più dominante nella categoria del basket amatoriale, con una quota del 96%. Ricodiamo inoltre che il 77% dei giocatori NBA ha indossato scarpe Nike o Jordan durante la stagione 2019-20.
Se da un lato Nike ha sicuramente contribuito a fare di Michael Jordan uno dei primi atleti a guadagnare il titolo di "billionaire", è pur vero che il campione è risultato incredibilmente determinante nella scalata al successo del brand statunitense: a prova di ciò, basti pensare che il proprio personale marchio legato all'iconico Jumpman logo presenti degli attuali margini di crescita annui del 10%, percentuale molto più elevata rispetto alla casa madre.
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