Prada coglie a pieno il senso apocalittico del nuovo decennio nella sua sfilata FW 2020
STYLE
13 Gennaio 2020
Articolo di
Redazione
Prada coglie a pieno il senso apocalittico del nuovo decennio nella sua sfilata FW 2020
Milano sta attraversando, nel corso degli ultimi giorni, una delle fasi per cui la stessa città italiana viene riconosciuta maggiormente all’interno del panorama culturale globale: la settimana della Moda.
Ad animare i numerosissimi eventi che le Maisons di tutto il mondo organizzano per pubblicizzare i propri lanci futuri è proprio questo eccezionale e quasi impalpabile connubio di passione, esperienza, colori, amore ed estrema attenzione che popolano dal primo all’ultimo padiglione adibito a runway show: ambiente che viene naturalmente impreziosito in linea generale dalla presenza di coreografie e studi grafici/sonori da pelle d’oca assicurata.
Tra i vari marchi che recentemente hanno presentato la loro collezione Pre Autunno-Inverno 2020 rientra l’italianissimo Prada, che ha ambientato il proprio teatro all’interno dei locali della Fondazione Prada, sotto una direzione resa ineguagliabile dall’apporto artistico dell’ormai fidatissimo Rem Koolhaas.
Il sipario apre al pubblico un’estemporanea visuale proiettata verso l’arena centrale sottostante, all’interno della quale si svolge il vivo dell’azione Prada: uno scenario che simboleggia quanto più verosimilmente l’ambivalenza molto sottile tra vita privata e pubblica introduce lo spettatore al grande scoglio dell’analisi antropologica e sociale studiata a puntino dal team capitanato da un’attentissima Miuccia Prada.
Cappotti dal taglio estremamente oversized, pantaloni svasati dalla silhouette avanguardistica, cardigan in cashmere rigorosamente smanicati, stivali gommati, sneakers in pieno stile Cloudbust 2.0 e giacche da completo gradevolmente smisurate riescono a caricare l’animo della sfilata di un’aura incredibilmente apocalittica e fortemente improntata verso una presa di coscienza verso i numerosissimi disastri naturali che stanno sradicando pezzi interi di umanità.
A tal proposito, anche il concetto di sostenibilità fa la sua più invadente comparsa all’interno dell’universo Prada: fattore che, a quanto risulta dalle dichiarazioni della stessa direttrice artistica, andrà inevitabilmente ad influire sul prezzo di acquisto rivolto al consumatore, al netto di un contributo che però non ammette “prezzi da pagare”.
Tra i tantissimi ospiti che hanno avuto modo di assistere allo show, ricordiamo in particolar modo la presenza dei coniugi Lucia/Ferragni, del rapper statunitense Quavo e di un più che mai inaspettato Dylan Sprouse sempre più in forma.
Ad animare i numerosissimi eventi che le Maisons di tutto il mondo organizzano per pubblicizzare i propri lanci futuri è proprio questo eccezionale e quasi impalpabile connubio di passione, esperienza, colori, amore ed estrema attenzione che popolano dal primo all’ultimo padiglione adibito a runway show: ambiente che viene naturalmente impreziosito in linea generale dalla presenza di coreografie e studi grafici/sonori da pelle d’oca assicurata.
Tra i vari marchi che recentemente hanno presentato la loro collezione Pre Autunno-Inverno 2020 rientra l’italianissimo Prada, che ha ambientato il proprio teatro all’interno dei locali della Fondazione Prada, sotto una direzione resa ineguagliabile dall’apporto artistico dell’ormai fidatissimo Rem Koolhaas.
Il sipario apre al pubblico un’estemporanea visuale proiettata verso l’arena centrale sottostante, all’interno della quale si svolge il vivo dell’azione Prada: uno scenario che simboleggia quanto più verosimilmente l’ambivalenza molto sottile tra vita privata e pubblica introduce lo spettatore al grande scoglio dell’analisi antropologica e sociale studiata a puntino dal team capitanato da un’attentissima Miuccia Prada.
Cappotti dal taglio estremamente oversized, pantaloni svasati dalla silhouette avanguardistica, cardigan in cashmere rigorosamente smanicati, stivali gommati, sneakers in pieno stile Cloudbust 2.0 e giacche da completo gradevolmente smisurate riescono a caricare l’animo della sfilata di un’aura incredibilmente apocalittica e fortemente improntata verso una presa di coscienza verso i numerosissimi disastri naturali che stanno sradicando pezzi interi di umanità.
A tal proposito, anche il concetto di sostenibilità fa la sua più invadente comparsa all’interno dell’universo Prada: fattore che, a quanto risulta dalle dichiarazioni della stessa direttrice artistica, andrà inevitabilmente ad influire sul prezzo di acquisto rivolto al consumatore, al netto di un contributo che però non ammette “prezzi da pagare”.
Tra i tantissimi ospiti che hanno avuto modo di assistere allo show, ricordiamo in particolar modo la presenza dei coniugi Lucia/Ferragni, del rapper statunitense Quavo e di un più che mai inaspettato Dylan Sprouse sempre più in forma.
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