Pirelli-Inter segnali di rottura: Quale sarà il prossimo main sponsor del club?
LIFESTYLE
26 Maggio 2020
Articolo di
RedazionePirelli-Inter segnali di rottura: Quale sarà il prossimo main sponsor del club?
Il legame che unisce Pirelli e Inter è da sempre simbolo di come la sinergia tra le aziende nostrane possa portare a risultati eccezionali per entrambe le parti: alla squadra milanese ha da sempre assicurato liquidi pronti da immettere nelle sessioni di mercato, mentre all’azienda automobilistica una visibilità nel mondo del calcio che non manca mai di garantire ricchi investimenti.
Tuttavia, quando ormai siamo vicini alla scadenza (2021) dell’ultimo contratto quinquennale firmato dalle parti, spuntano fuori delle crepe nell’apparentemente idilliaco talamo nuziale delle due società. Sono le recentissime dichiarazioni dell’amministratore delegato Pirelli, Marco Tronchetti Provera, a destare qualche dubbio circa i futuri rapporti: "Per Pirelli rimarrà sempre un legame con l’Inter, quale si vedrà". Ai microfoni de "La politica nel Pallone’" Tronchetti sembra quindi escludere che Pirelli possa continuare a essere il Main Sponsor dei nerazzurri ed è anche difficile pensare che si tratti di una mossa in vista delle future trattative per il rinnovo, visti i rapporti di estremo rispetto mantenuti finora.
Se la notizia venisse quindi confermata verrebbe meno il più duraturo rapporto di sponsorizzazione della Serie A: 26 anni.
Il Milan con Opel era arrivato a 12 anni, così come la Roma con Barilla, solo 8 quelli tra Juventus e Ariston.
Insomma un divorzio che, per quanto addolcito dalle parole dolci di Tronchetti, che nel prosieguo dell’intervista fa i complimenti a mister Conte e strizza l’occhio ad una ipotetica coppia da fantamercato: Cavani-Werner, avrebbe del clamoroso e che allo stesso tempo ci direbbe molto su come le dinamiche economiche della globalizzazione influenzino sempre di più il mondo dello sport, e del calcio in particolare.
Al di là di quello che è il tifo per l’una o l’altra squadra è infatti innegabile che la storia tra Inter e Pirelli sia (o sia stata) una gran bella storia d’amore all’italiana: due grandi società milanesi che contribuiscono a diffondere lo spirito italiano nel mondo e che poi scelgono di unirsi in un sodalizio che rafforza entrambe e si rafforza nel tempo alla luce di compromessi e comunioni d’intenti, vera essenza dei matrimoni più riusciti.
Ma se davvero tutto questo dovesse scoppiare come una bolla di sapone, il divorzio diventerebbe simbolo dello strapotere del dio denaro su ogni cosa, amore incluso, piegato dalle logiche economiche ed espansionistiche di un marchio sempre più spinto verso i confini orientali del mondo e per questo disposto a scegliere una principessa d’oriente (Lenovo e Qatar Aiways le più quotate) come futura consorte.
Amor Vincit Omnia, forse non più.
Tuttavia, quando ormai siamo vicini alla scadenza (2021) dell’ultimo contratto quinquennale firmato dalle parti, spuntano fuori delle crepe nell’apparentemente idilliaco talamo nuziale delle due società. Sono le recentissime dichiarazioni dell’amministratore delegato Pirelli, Marco Tronchetti Provera, a destare qualche dubbio circa i futuri rapporti: "Per Pirelli rimarrà sempre un legame con l’Inter, quale si vedrà". Ai microfoni de "La politica nel Pallone’" Tronchetti sembra quindi escludere che Pirelli possa continuare a essere il Main Sponsor dei nerazzurri ed è anche difficile pensare che si tratti di una mossa in vista delle future trattative per il rinnovo, visti i rapporti di estremo rispetto mantenuti finora.
Se la notizia venisse quindi confermata verrebbe meno il più duraturo rapporto di sponsorizzazione della Serie A: 26 anni.
Il Milan con Opel era arrivato a 12 anni, così come la Roma con Barilla, solo 8 quelli tra Juventus e Ariston.
Insomma un divorzio che, per quanto addolcito dalle parole dolci di Tronchetti, che nel prosieguo dell’intervista fa i complimenti a mister Conte e strizza l’occhio ad una ipotetica coppia da fantamercato: Cavani-Werner, avrebbe del clamoroso e che allo stesso tempo ci direbbe molto su come le dinamiche economiche della globalizzazione influenzino sempre di più il mondo dello sport, e del calcio in particolare.
Al di là di quello che è il tifo per l’una o l’altra squadra è infatti innegabile che la storia tra Inter e Pirelli sia (o sia stata) una gran bella storia d’amore all’italiana: due grandi società milanesi che contribuiscono a diffondere lo spirito italiano nel mondo e che poi scelgono di unirsi in un sodalizio che rafforza entrambe e si rafforza nel tempo alla luce di compromessi e comunioni d’intenti, vera essenza dei matrimoni più riusciti.
Ma se davvero tutto questo dovesse scoppiare come una bolla di sapone, il divorzio diventerebbe simbolo dello strapotere del dio denaro su ogni cosa, amore incluso, piegato dalle logiche economiche ed espansionistiche di un marchio sempre più spinto verso i confini orientali del mondo e per questo disposto a scegliere una principessa d’oriente (Lenovo e Qatar Aiways le più quotate) come futura consorte.
Amor Vincit Omnia, forse non più.
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