Perché il Long Sleeve Tees trend è così sottovalutato?
STYLE
5 Marzo 2020
Articolo di
Simone Dal Passo Carabelli
Perché il Long Sleeve Tees trend è così sottovalutato?
Tra i molteplici trend diffusissimi oltreoceano rientra, oltre quello già ampiamente importato del baggy pant e della chunky basketball sneaker utilizzata per le più disparate occasioni, anche quello della sottovalutatissima Long Sleeve T-Shirt, che in ambito europeo trova spazio soltanto presso quegli ambienti stilistici di nicchia e fortemente identitari, riscontrabili specialmente in corrispondenza delle più importanti metropoli animate da ambienti multiculturali.
La maglietta a maniche lunghe, prendendo ispirazione proprio da rami di diffusione di carattere sportivo radicati in territorio statunitense, si sviluppa nel corso degli anni '90 come un vero e proprio fenomeno che viene poi ripreso dalle più affermate sub-culture skate californiane, rappresentando uno dei punti fermi più seguiti dell'intera evoluzione stilistica skateboardiana di fine millennio.
Più volte infatti, se ci si sofferma ad analizzare lo specchio di brand che più si prestano all'inclusione del particolare capo topwear all'interno delle proprie collezioni, si finisce per essere ricondotti a marchi improntati alla valorizzazione del più intimo culto di strada: ricordiamo ad esempio la fortissima partecipazione delle Long Sleeve Tees all'interno delle Stussy e Supreme collections, che tutt'ora mantengono intatto l'imprinting anni '90 che ha visto nascere e svilupparsi il trend in discussione.
Nonostante la maglietta a maniche lunghe rappresenti il perfetto compromesso tra la pesantezza della crewneck e l'estrema leggerezza della shortsleeve T-Shirt, gli incerti climi europei, messi a confronto con il mite clima californiano (con temperature raramente inferiore ai 5 anche per quanto riguarda i periodi più rigidi dell'anno), non possono certamente reggere il confronto in termini di utenza.
Recentemente però, il trend sta penetrando nelle fibre artistiche dei più influenti marchi High-End a livello internazionale: ricordiamo ad esempio la forte spinta operata dalla famosissima mock-neck di Heron Preston, piuttosto che dalle spray logo Long Seeves rese portate al vertice della scala di popolarità stilistica globale da un esplosivo Virgil Abloh.
La maglietta a maniche lunghe, prendendo ispirazione proprio da rami di diffusione di carattere sportivo radicati in territorio statunitense, si sviluppa nel corso degli anni '90 come un vero e proprio fenomeno che viene poi ripreso dalle più affermate sub-culture skate californiane, rappresentando uno dei punti fermi più seguiti dell'intera evoluzione stilistica skateboardiana di fine millennio.
Più volte infatti, se ci si sofferma ad analizzare lo specchio di brand che più si prestano all'inclusione del particolare capo topwear all'interno delle proprie collezioni, si finisce per essere ricondotti a marchi improntati alla valorizzazione del più intimo culto di strada: ricordiamo ad esempio la fortissima partecipazione delle Long Sleeve Tees all'interno delle Stussy e Supreme collections, che tutt'ora mantengono intatto l'imprinting anni '90 che ha visto nascere e svilupparsi il trend in discussione.
Nonostante la maglietta a maniche lunghe rappresenti il perfetto compromesso tra la pesantezza della crewneck e l'estrema leggerezza della shortsleeve T-Shirt, gli incerti climi europei, messi a confronto con il mite clima californiano (con temperature raramente inferiore ai 5 anche per quanto riguarda i periodi più rigidi dell'anno), non possono certamente reggere il confronto in termini di utenza.
Recentemente però, il trend sta penetrando nelle fibre artistiche dei più influenti marchi High-End a livello internazionale: ricordiamo ad esempio la forte spinta operata dalla famosissima mock-neck di Heron Preston, piuttosto che dalle spray logo Long Seeves rese portate al vertice della scala di popolarità stilistica globale da un esplosivo Virgil Abloh.
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