Palais Bulles, la residenza estiva di Pierre Cardin
HOUSE
24 Marzo 2025
Articolo di
Dario Simonetti
Palais Bulles, la residenza estiva di Pierre Cardin
La capacità di dare vita ad opere che trascendono i loro stessi creatori, incarnandone la visione e influenzando al tempo stesso la personalità di chi vi risiede, è forse ciò che rende l’architettura una delle forme d’arte più potenti che ci siano. Non semplici edifici, ma manifesti abitabili, spazi che dialogano con chi li vive e ne riflettono l’identità.
Tra gli esempi più radicali di questa concezione, Palais Bulles è ormai divenuto una vera e propria icona nella cultura popolare, e non solo una celebre nozione per gli appassionati in materia.
La struttura, arroccata tra i monti del Massiccio dell’Esterel e affacciata sulla baia di Cannes, è stata progettata dall’architetto ungherese Antti Lovag, ispirandosi agli annidamenti di caverne che caratterizzavano le abitazioni rupestri preistoriche; costruito tra il 1975 e il 1989, ha però guadagnato notorietà per essere stata acquistata nel 1992 dal leggendario stilista Pierre Cardin, sedotto da quelle curve che incarnavano perfettamente la sua visione avanguardistica. Egli stesso contribuì a impreziosire gli ambienti della residenza con le sue Sculptures utilitaries, elementi di arredo artistici dalle forme morbide e sinuose.
Come suggerisce il nome, infatti, a rendere speciale questa casa-scultura sono le sue “bolle”: l’intera proprietà è costituita da una serie di moduli sferici, che intersecandosi tra loro e facendo ampio utilizzo di fori e oblò danno vita a un gioco di luci e spazi inaspettati, dove la fluidità delle forme sfida la rigidità delle strutture tradizionali. L’assenza di spigoli e linee rette, unita al colore rosato che pervade gli esterni, consente al Palais Bulles di integrarsi perfettamente con il paesaggio circostante, accentuando il suo aspetto visionario e futuristico.
Gli interni si sviluppano prevalentemente in orizzontale, occupando 1.200 metri quadrati di spazio distribuiti in una hall, una sala panoramica, 11 bagni e ben 10 camere da letto. Ciascuna di queste porta la firma di un artista diverso, con l’elenco che include nomi del calibro di Jerome Tisserand, Daniel You, François Chauvin e Patrice Breteau. Le pareti danno continuità al rosa utilizzato all’esterno, anche se per alcuni ambienti sono stati scelti colori alternativi, come il blu o il grigio. Per quanto riguarda l’arredamento, invece, la predominanza della forma curvilinea è evidente in ogni elemento, influenzando letti, divani, mensole, tavoli, caminetti, poltrone e ulteriori mobili realizzati su misura.
Uscendo nel giardino troviamo poi due piscine con cascate, anch’esse rigorosamente circolari, oltre che una serie di aiuole, terrazze e un imponente anfiteatro azzurro con capienza di 500 persone. Quest’ultimo, con il suo affaccio sulla scogliera, si trova in una posizione privilegiate per godere al meglio dell’affascinante vista sul Mediterraneo.
Insomma, un edificio davvero unico e iconico, che nel corso del tempo si è reso protagonista di eventi memorabili proprio grazie alla sua architettura anticonvenzionale e suggestiva. Oltre ad essere stato utilizzato dallo stesso Pierre Cardin come luogo in cui sfilare, infatti, nel 2016 Palais Bulles ospitò Dior per la presentazione della collezione Resort, firmata da Raf Simons.
Lo stesso anno l’abitazione fu messa sul mercato per 400 milioni di euro, senza mai trovare un acquirente; la maison fondata da Cardin decise dunque di affittarla ad aziende, facoltosi vacanzieri e artisti. È proprio così che, nel 2023, il Bubble Palace si è trasformato nel set per il videoclip di “K-POP” di Travis Scott, il primo singolo estratto dal’album “Utopia”, che vede i featuring di The Weeknd e Bad Bunny.
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