STYLE

29 Novembre 2021

Articolo di

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Adele Stigliano

Virgil Abloh ha reso immortale lo streetwear

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29 Novembre 2021

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Adele Stigliano

Virgil Abloh ha reso immortale lo streetwear

Sapeva sorprendere. Lo faceva con le sue collezioni rivoluzionarie, con le sue straordinarie capacità comunicative, con la freschezza con cui era riuscito a spaccare il mondo della moda e così, sorprendendoci, Virgil Abloh se n’è andato in punta di piedi. Senza avvisi, senza proclami, proprio come una campagna lanciata improvvisamente per presentare una nuova collezione. Stavolta però, a non darci pace non è il must have di stagione ma soltanto il pensiero che lui non ci sia più. Virgil Abloh si è spento a 41 anni a causa di un angiosarcoma, una forma di cancro rara e aggressiva, diagnosticato nel 2019. Aveva deciso di combattere la sua battaglia privatamente e probabilmente anche per questo la notizia ha scioccato tutti: l’annuncio di nuove collab, il decollo di progetti sostenibili, una carriera brillante che al fashion system aveva ancora tanto da dare, tutto portato avanti con forza e coraggio, lasciando nell’ombra ciò che non meritava di essere illuminato in passerella. 




Classe 1980, nato a Chicago da genitori ghanesi, si laurea in ingegneria presso l’università del Wisconsin dove conosce il rapper Kanye West che diventerà poi suo grande amico e partner in affari. Dopo la laurea, consegue un master in architettura completando una formazione non proprio in linea con il suo futuro, ma considerando che Balmain definiva la moda “architettura in movimento”, probabilmente lui sapeva già dove arrivare. In comune con visionari come Balenciaga, Versace, o lo stesso Balmain, Virgil Abloh carpì i fondamenti del mestiere da sua madre, sarta. Lo stage da Fendi a soli 29 anni nel 2009, insieme a Kanye, diventa un trampolino per la sua carriera nel mondo del fashion internazionale: nel 2012 fonda Pyrex Vision convertendola un anno dopo in Off-White, descrivendo il significato del nome come “l’area grigia tra il bianco e il nero, come il bianco sporco nel mondo della moda”. Uno sporco che ha fatto breccia nel cuore di molte fashion victim e celebrity, un brand strettamente legato al Made in Italy (perché utilizza per la maggior parte materie prime italiane) con un taglio più moderno. Felpe, tute, T-shirt basic e impreziosite da un lettering semplice, un logo facilmente riconoscibile dalle bande oblique bianche e nere, hanno rivoluzionato il modo di intendere lo streetwear che si è imposto nel luxury con la forza dirompente dello stile underground fino ad evolversi in creazioni d’alta moda. 




Off-White sarà l’embrione che darà la vita a "The Ten", la celebre collaborazione tra Nike e lo stilista che vede la rielaborazione di 10 modelli storici del brand e che consegnerà al designer lo scettro per incoronarlo re dello streetwear e dello sneakergame.




Virgil Abloh era un artista poliedrico, un talento completo capace di curare la direzione artistica di diversi album di star come Jay-Z e Kanye West, riuscendo ad ottenere addirittura una nomination ai Grammy per Best Recording Package nel 2011 con "Watch The Throne". Collaborazioni con Ikea, Jimmy Choo, Moncler, Kith, Evian, Rimowa, Mercedes-Benz, in ognuno dei suoi lavori c’era un guizzo particolare: trasformava il noiosamente visto in qualcosa di innovativo e fuori dai canoni, riflettendo nelle creazioni anche il suo impegno civile sull’affermazione della cultura afroamericana.




Il 2018 è l’anno della svolta: il Time lo nomina tra le 100 persone più influenti al mondo e Louis Vuitton lo vuole come direttore creativo della linea uomo. Diventa così il primo afroamericano a ricoprire questo ruolo in una casa di moda di lusso francese, facendo attecchire anche qui la sua visione avanguardista e pop riuscendo a riavvicinare i millennial a una label notoriamente statica. Nel 2019 viene nominato membro del consiglio di amministrazione del Council of Fashion Designers of America per promuovere l’industria della moda statunitense. Nello stesso anno gli viene diagnosticata la malattia: decide di non partecipare alla Parigi Fashion Week prendendo un semestre sabbatico giustificandolo con il suggerimento medico di riposarsi dopo aver un burnout da eccessivo stress da lavoro. Un campanello d’allarme che avevamo quasi dimenticato e di cui solo adesso scopriamo la vera entità. Destino o coincidenze vogliono che Virgil Abloh se ne sia andato nel giorno in cui avrebbe dovuto essere a Miami per inaugurare il nuovo store di LV con uno spin off della collezione 2022 creata ad hoc per l’occasione.


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