Le restrizioni che recentemente sono state applicate alle più scontate libertà individuali di miliardi di individui a livello mondiale nel corso delle ultime settimane stanno si facendo sentire il loro pesantissimo impatto sull'economia per tutti quei settori che richiedono il contatto diretto con la clientela per il parziale o integrale funzionamento, ma rovesciando la medaglia stanno anche riuscendo a costituire una forte fonte di stimolo per altri settori che invece, per loro fortuna, si basano su altre prerogative.

E' proprio questo il caso dell'industria del videogame, che a scapito di una parvenza di progressivo declino che stava cominciando a registrare da diversi mesi a questa parte a causa di un sempre più massiccio spostamento verso i giochi mobile, ha cominciato a riguadagnare terreno registrando cifre da record.



Stando ai recenti dati raccolti dalla National Purchase Diary Panel, ossia il noto ente di ricerca statunitense più comunemente conosciuto sotto l'acronimo NPD, il bacino di consumatori americano avrebbe speso quasi 11 miliardi di dollari in videogiochi e console nel primo trimestre del 2020, ossia il periodo di tempo che intercorre tra le mensilità di Gennaio e di Marzo.

Considerando però che il pieno dell'emergenza sanitaria oltreoceano si fa risalire proprio alle mensilità di Aprile e Maggio, i dati più attendibili e sicuramente più sconcertanti saranno con grande probabilità quelli raccolti in data 30 Giugno.



Nel frattempo, tra i giochi più venduti del trimestre citiamo Animal Crossing: New Horizons, Call of Duty: Modern Warfare e Doom Eternal, mentre la console più popolare è stata la giapponese Nintendo Switch, che è riuscita a registrare un picco di vendite in questo primo periodo 2020 per un ammontare totale di 770 milioni di dollari.