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28 Novembre 2020

Articolo di

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Aldo Abronzino

Nicola Siciliano ci parla di “Napoli 51” e del suo rapporto con la moda

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28 Novembre 2020

Articolo di

Aldo Abronzino

Nicola Siciliano ci parla di “Napoli 51” e del suo rapporto con la moda

Il panorama discografico italiano è in continua evoluzione, e ormai gli esponenti più in vista della scena hip-hop nazionale stanno incominciando a mettere a punto delle vere e proprie strategie per riuscire a sfondare anche nel mercato estero.

Questo momento di grande salute non è di certo una casualità, e sono ormai anni che il genere vive un processo di perenne evoluzione, puntando ad obiettivi sempre più prestigiosi. Col passare del tempo, i nuovi talenti hanno poi avuto sempre più spazio, e nell’ultimo periodo abbiamo avuto la possibilità di ascoltare con attenzione alcuni ragazzi davvero molto interessanti.

In questo contesto si è sviluppata la nuova scena partenopea, con tutta probabilità una delle più promettenti e futuribili dell’intero panorama italiano: è ben chiaro comunque che, in merito a questo movimento, già al giorno d’oggi non possiamo parlare solo di “possibili prospetti”, ma di importanti e concrete realtà del rap game italiano.

Approfittando dunque della recente release del suo primo progetto ufficiale, “Napoli 51”, abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con Nicola Siciliano, uno dei frontman della nuova scena napoletana, provando a conoscere qualche dettaglio in più sul suo passato musicale e sui gusti stilistici.





Ciao Nicola! Innanzitutto grazie per aver accettato il nostro invito.
Per iniziare, ti andrebbe di raccontarci il tuo percorso di avvicinamento al mondo della musica?



Certo ragazzi. È un piacere!
La mia famiglia ha sempre nutrito una grande passione nei confronti della musica: mio padre faceva il dj mentre mio nonno suonava. 
Quando avevo 7 anni ascoltavo i dischi che metteva mio padre, a nove ho scoperto invece il rap grazie ai Co’ Sang e ai Club Dogo, che mi hanno fatto davvero appassionare al genere, così ho iniziato a fare i miei primi esperimenti.


Il tuo nuovo disco, “Napoli 51”, presenta al suo interno diversi nomi, ognuno dei quali proveniente da una zona diversa della Penisola. Nonostante il desiderio di espandere la propria influenza verso più ampi orizzonti però, il tuo legame con Napoli risulta comunque molto forte. Confermi? Quanto è importante per te omaggiare le tue origini attraverso la musica?



Per me Napoli è molto importante, rappresentarla musicalmente è fondamentale: molte melodie e molti flow sono “Napulegni” come si suol dire.
Napoli per me è la prima fonte d’ispirazione, cerco sempre di rappresentarla per i suoi lati positivi e non mi piace l’immagine che spesso gli viene associata.

Nicola Siciliano


Nonostante la giovanissima età, puoi già vantare una serie di importanti collaborazioni insieme ad alcune figure cardine del rap game nazionale. E proprio le collaborazioni, nel mondo della musica, così come in quello della moda, sono sempre più fondamentali per riuscire a raggiungere un pubblico vasto e per arricchire i propri progetti. Se dovessi dunque scegliere l'artista (italiano o internazionale) con il quale ti farebbe maggiormente piacere lavorare, su chi ricadrebbe la tua scelta al momento?



Al momento ci sono diversi artisti che sto ascoltando “post-album”. Roddy Ricch mi piace molto melodicamente, lo stesso vale per Travis Scott.


Restando in tema collaborazioni, visto che il focus del nostro magazine è il mondo dello streetwear e delle sneakers ti chiediamo: se potessi scegliere un brand con cui fare uscire una linea di abbigliamento, per chi opteresti?



Dior è un marchio che in determinati progetti mi affascina molto, mentre Louis Vuitton è uno dei miei brand preferiti da sempre. Vi risponderei dunque LV.

Nicola Siciliano

 

La stagione invernale è alle porte, e siamo sicuri che tu ti stia già attrezzando per completare l’armadio in vista dei mesi più freddi. Qual è il capo d’abbigliamento o la sneaker che non può mai mancare all’interno del tuo guardaroba?



Nella mia scarpiera, parlando di sneakers, non deve mai mancare un paio di Air Force 1 Triple White (rigorosamente nuovo e pulito). Sono molto aperto per quanto riguarda il discorso moda, e i miei gusti variano in base al mood della giornata.
Per l'abbigliamento invece credo che un buon pantalone possa rappresentare un ottimo punto di partenza nella costruzione di ogni outfit: per esempio io sono molto affezionato alla mia collezione di jeans Levi's 501 (ride n.d.r.)


Un’ultima domanda. Quanto credi che influisca al giorno d’oggi la cura della propria immagine per un artista? Secondo te procede di pari passo con l’affermazione musicale? E se dovessi descrivere il tuo stile con un aggettivo, quale sceglieresti e perchè?



Io penso che la cura della propria immagine non debba influire sulla figura dell'artista. Ovviamente curo la mia immagine ma mai come curo la mia musica.
Per me tutto questo viene dopo, do sempre la priorità alla musica.
Se dovessi scegliere un aggettivo direi “vasto”, perché mi sento aperto su vari fronti, mi piace espandere i miei orizzonti, per trovare sempre una novità.

Nicola Siciliano

Ringraziamo Nicola Siciliano per questa interessantissima chiacchierata! Invitiamo tutti voi a seguirlo sui canali social ufficiali e ad ascoltare “Napoli 51”, il suo ultimo disco disponibile ovunque dallo scorso 30 Ottobre.
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