LIFESTYLE

18 Settembre 2020

Articolo di

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Antonino Provenzano

Quattro chiacchiere con Gianpiero D’Alessandro, il designer del brand di Justin Bieber “Drew House”

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18 Settembre 2020

Articolo di

Antonino Provenzano

Quattro chiacchiere con Gianpiero D’Alessandro, il designer del brand di Justin Bieber “Drew House”

Oggi abbiamo il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Gianpiero D’Alessandro, il creativo che sta dietro alla nota linea d’abbigliamento Drew House, co-fondata da Justin Bieber e Ryan Good. Il brand è stato lanciato ufficialmente nel 2019, ma la cosa più sorprendete e intrigante è la storia che si cela dietro ai capolavori artistici di Gianpiero, che rappresenta egregiamente il panorama creativo Made in Italy anche oltreoceano. 

Gianpiero D Alessandro e Justin Bieber indossano Drew House

Ciao Gianpiero, innanzitutto ti ringraziamo per aver deciso di scambiare quattro chiacchiere con noi. La tua storia non può che essere motivo di orgoglio e d’ispirazione per molti italiani e non solo: ti andrebbe di raccontarci il percorso che ti ha portato a diventare il cuore pulsante di Drew House? Che cos'hai provato quando Justin Bieber ti ha chiamato per renderti partecipe di questo progetto?

Ciao ragazzi! Comincio con il dirvi che sono molto contento di rispondere alle domande di questa intervista. Sono sicuro che ci divertiremo... Bhè nel corso della mia carriera lavorativa mi sono capitate tante cose stranissime - che mi hanno convinto che questa sarebbe dovuta essere per forza di cose la mia strada - ad esempio nel 2015 ho curato il merch di Snoop Dogg, il quale mi ha contattato tramite il mio profilo IG dopo averlo taggato in una illustrazione per Halloween. Da lì è iniziata la mia ascesa negli Stati Uniti. Ho lavorato per sportivi, attori, cantanti fino ad iniziare ad esporre le mie opere in alcune gallerie di Miami. Non so Justin come abbia trovato il mio profilo precisamente e non gliel'ho mai chiesto, perchè mentre parlavamo di tutt'altro questo quesito mi passava dalla mente. Il giorno che Justin Bieber mi ha scritto su Instagram era uno di quei giorni che faceva parte del mio periodo di riflessione, mi ero preso un anno di tempo per capire bene che direzione prendere, poi è arrivato lui a togliermi ogni dubbio. Ancora una volta avevo tra le mani una grossa opportunità…

Gianpiero D Alessandro Artwork

Che cosa ti ha spinto a fare della tua arte anche un lavoro? Ci sono stati personaggi che ti hanno ispirato? Se si, quali?

Il personaggio, o meglio la persona che più per me è stata d'ispirazione è stato il mio professore di Arte al liceo, tale professor Gino Talamo, grande uomo. Purtroppo non è più tra noi. Un giorno mi guardò negli occhi, mi diede una pacca sulla spalla e mi disse: “Mi fa piacere che ti piaccia così tanto l'arte, d’altronde l'arte è l'unica prova certa del nostro passaggio sulla terra, se lasciamo la nostra arte alle persone vivremo per sempre”. Quel giorno ho realizzato cosa volevo essere e cosa volevo lasciare alle persone.

Gianpiero D Alessandro Drew House

Dopo essere arrivato a Los Angeles, ci saranno sicuramente stati dei cambiamenti drastici nella tua vita lavorativa. Quali sono state le tue prime sensazioni collaborando con professionisti o artisti del calibro di Justin Bieber? Quanto ha influenzato il tuo processo creativo?

E’ più di un anno che lavoro con la Scooter Braun Project e al fianco di Justin Bieber, oltre che per Drew House, anche per le sue questioni personali, dalle attività private alla sua immagine coordinata. Lavorare in queste dimensioni ti fa capire due cose: 1. Cosa sia la meritocrazia 2. Quanto non si possa più farne a meno. Purtroppo qui in Italia non lo avevo mai capito ed è forse l’unica cosa che ci penalizza, perché oggettivamente il Made in Italy non ha paragoni. Stare a Los Angeles ha fatto si che tutte le idee che avevo e che sembravano più difficili da realizzare diventassero realizzabili e questo ha rimosso dei limiti dalla mia creatività. Ecco cosa intendo quando parlo di “Good Vibes”.




Come nasce un artwork destinato ad essere stampato su un capo Drew House? C'è un processo creativo e un significato particolare dietro ai tuoi lavori?

Tutto quello che produco per Drew House è ispirato alla mia e alla nostra infanzia. Cercare di far riaccendere la felicità pura - di quando siamo piccoli - persa nei ricordi nelle persone. Colori vivaci, immagini felici. Un posto totalmente incontaminato.


Justin Bieber Drew House

Il periodo di emergenza sanitaria ha sicuramente stravolto la vita di tutti. I tuoi progetti e la tua creatività, quanto hanno risentito del lockdown? Sei riuscito a reinventarti trovando dei nuovi stimoli anche tra le mura di casa?

Sicuramente il periodo è stato difficile un po’ per tutti, ma c’è chi nella vita non è la prima volta che si trova ad affrontare un lockdown: in alcuni periodi della mia vita mi sono chiuso per settimane in casa, cercando di risolvere dei conflitti interiori tra la realtà che avrei voluto e la realtà effettiva che mi trova a vivere, inoltre “ho inventato” lo smartworking 10 anni fa! Ho fatto tutto ciò che ho fatto compreso la prima parte della collezione Drew House dalla mia stanzetta di Somma Vesuviana, paesino situato nella provincia di Napoli, sotto il Vesuvio. Quindi la mia creatività e la mia produttività non ne hanno risentito, anzi, mi sentivo al sicuro.



Parlando ora di gusti stilistici, se dovessi selezionare un outfit completo a cui non rinunceresti mai durante la stagione autunnale, da quali capi sarebbe composto?

Sono un amante delle classiche felpe con cappuccio e dei pantaloni felpati, magari dello stesso colore della felpa. Amo i colori pastello, dal color lavanda al verde menta. E proprio non potrei farne a meno. Potrei aggiungere che sono un amante dell’autunno.



“Uno su mille ce la fa”, cantava Gianni Morandi, e tu per meriti, impegno e sacrifici sei riuscito a “vivere” della tua Arte. Saranno parecchi i lettori di SOLDOUTSERVICE che troveranno grande ispirazione in questa intervista, prendendoti d’esempio per non mollare mai nel portare avanti le proprie passioni inseguendo i propri sogno. Ti andrebbe di dare loro qualche consiglio?

Il mio consiglio, il più importante che mi sento di dare è quello di non badare a cosa dicono le persone delle nostre idee. Molti non crederanno che siamo in grado di portarle avanti e peggio ancora molti non credono che siamo capaci di realizzare i nostri sogni. Sono originario di un paese di 30.000 abitanti, in una periferia di Napoli, mio padre lavora come parrucchiere, non conoscevo nessuno ne avevo “agganci”, eppure oggi eccomi qui, a fare spalla contro spalla con i “grandi” della musica, del cinema, della moda… Quando ero più piccolo mi dicevano “Uagliò tu nun state buon ca cap!” che tradotto dal napoletano significa “Tu sei pazzo!”. Oggi invece sono qui, a rincorrere ancora e ancora i miei sogni. Credete in voi stessi.


Ringraziamo Gianpiero per averci concesso questa piacevole chiacchierata, e cogliamo l'occasione per consigliarvi di seguirlo sul suo account Instagram ufficiale per non perdere tutti i suoi nuovi progetti.
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