STYLE

24 Gennaio 2022

Articolo di

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Federica Nastri

Da Milano a Parigi: i brand più interessanti che hanno sfilato nella fashion week

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24 Gennaio 2022

Articolo di

Federica Nastri

Da Milano a Parigi: i brand più interessanti che hanno sfilato nella fashion week

Si sono da poco concluse le Men Fashion Week, sia di Milano che di Parigi, durante le quali sono state svelate le nuove collezioni maschili per l’Autunno-Inverno 2022/2023, e che nonostante il periodo di incertezza in cui ci troviamo, si sono rivelate una piacevole sorpresa.
 
A cominciare dalla moda in stile street style: editor, modelli, attori, celeb, influencer e sportivi sono ritornati sulle vie di Milano e Parigi per assistere finalmente al ritorno tanto atteso delle più grandi sfilate ed eventi menswear. Le strade delle due capitali della moda sono state invase da un tripudio di colori, mix and match, abiti audaci e maglieria pesante, il cui motto sembra essere “non avere paura di osare”.

Di seguito una selezione dedicata ai brand che maggiormente ci hanno colpito.




ZEGNA

La settimana della moda uomo milanese ha avuto inizio venerdì 14 gennaio con Zegna, la prima collezione di Alessandro Sartori del post rebranding, in cui sartorialità e comfort si uniscono in un’unica soluzione, dando vita a capi pensati e ideati per essere sfoggiati in ogni occasione.
Un nuovo cammino per il brand, che percorre la strada verso un ideale sempre più concreto di abiti dal modello elegante e allo stesso tempo funzionale e moderno, in cui vige il gioco delle sovrapposizioni. L’outfit simbolo della collezione è sicuramente il look monocromatico color vigogna, che trasporta Zegna verso un nuovo percorso stilistico.

Zegna


FENDI

Essere o apparire?
Per la seconda giornata di fashion week milanese, Fendi rispolvera gli anni ’20 e la subcultura del dandismo, portando in scena una visione fresca e moderna dell’idea di mascolinità.
“Ho messo insieme dei cimeli futuri” racconta Silvia Venturini Fendi, che con questa collezione dà vita ad un nuovo concetto di eleganza, in cui il passato serve solo come riferimento per dare il via ad un nuovo guardaroba dal gusto classico.
I protagonisti di questa collezione sono stati sicuramente i completi e le giacche dal taglio over e lineare che accompagnano la figura, in un mix di tessuti e trame come il tweed a quadri vichy e il pied-de-poule; a sorpresa è tornata anche la logomania come decorazione su abiti e accessori.
La nuova figura del dandy by Fendi risulta essere la perfetta dicotomia tra essere e apparire, la prova che tramite il proprio aspetto si possa comunicare un importante messaggio di critica sociale e diventare, così, autentici e fautori di un cambiamento positivo.

Fendi


DOLCE&GABBANA

Quello di Dolce&Gabbana è stato sicuramente uno dei fashion show che ha attirato su di sé più attenzione durante questa edizione di fashion week, grazie a un attento sguardo nei confronti delle generazioni future e all’invito come special guest di Machine Gun Kelly, non solo in qualità di ospite ma anche di modello, insieme alla sua futura moglie Megan Fox.
L'artista americano ha incantato tutti sulla passerella, indossando prima un abito doppiopetto bianco decorato da perle e da dettagli borchiati, e poi per il finale un abito nero sempre doppiopetto che ha illuminato la catwalk grazie agli inserti tempestati di gioielli.
La nuova collezione autunno inverno 2022/2023 è dedicata interamente ai giovani, come dimostrano gli abiti dai colori sgargianti e gioielli dall’animo vistoso.
Non sono mancati dettagli totalmente street, come i maxi piumini proposti in diversi varianti e decorati con graffiti fatti a mano e le pellicce che sembrano vere, ma in realtà non lo sono, per abbracciare un’idea di sostenibilità.
Una vera e propria celebrazione di un ritorno alla normalità, in cui ritrovare quel senso di libertà, rivolgendo uno sguardo al futuro.

Dolce & Gabbana


PRADA

Per concludere con la moda milanese, come ultimo brand abbiamo scelto Prada: la collezione di Miuccia Prada e Raf Simons è un inno al rituale dell’andare al lavoro.
“La collezione celebra il concetto di lavoro, in ogni ambito e in tutte le sue declinazioni. È un’attività pratica, quotidiana, ma ciò non significa che non possa essere svolta con classe ed eleganza”, racconta Miuccia Prada.
I capi in passerella evidenziano, infatti, un workwear moderno e contemporaneo, come la rivisitazione della classica divisa da lavoro, giacche e cappotti dal taglio over e il trench in pelle, capo iconico all’interno del guardaroba maschile.
Ma ciò che ha reso ancor più speciale questa sfilata è stato il coinvolgimento di dieci celebri attori, tra cui: Kyle Maclachlan, che ha aperto lo show, a seguire Thomas Brodie-Sangster, Asa Butterfield, Jaden Michael, Damson Idris, Tom Mercier, Louis Partridge, Ashton Sanders, Filippo Scotti e infine Jeff Goldblum.
L’andare in ufficio diventa così un rituale in cui ogni giorno si viene catapultati in un set cinematografico da sogno.

Prada


DIOR

La sfilata di Dior celebra in tutto il suo splendore la città di Parigi, grazie a una passerella che ricalca fedelmente l’iconico point Alexandre III.
Sobrietà ed eleganza sono le caratteristiche che meglio si addicono alla nuova collezione by Kim Jones, dominata da colori neutri come il grigio, il nero e il blu e che richiama la brand identity originaria di Dior, come dimostra il rigore del tailoring, che viene stemperato dalla morbidezza dei pantaloni, donando quel tocco comfy chic.
“Volevo guardare all’archivio, alla purezza degli inizi della Maison, al suo impulso originale”, ha spiegato in un’intervista il direttore artistico Kim Jones.
Ma il fatto più sorprendente, e che non è passato inosservato, è la collab di Dior con Birkenstock: il classico Boston Clog è stato rivisitato in chiave luxury ed è gia diventato l’accessorio must have per la prossima stagione.

Dior


RICK OWENS

La nuova collezione Rick Owens rimane fedele al proprio DNA e illumina la passerella con quell'allure di mistero a cui il designer ci ha da sempre abituato. 
Il nero è il colore predominante che prende vita su larghe cappe, bomber, piumini e completi con strascichi; sono, però, gli accessori a fare la differenza, come i copricapi a forma di lampadina, che si ispirano all'artista Dan Flavin e all'antico Egitto.
Uno show del tutto particolare e pieno di suspance, il cui scopo è creare stupore nei confronti del pubblico che viene calato in un'atmosfera underground.

Rick Owens


LOUIS VUITTON

La sfilata di Louis Vuitton ha mandato in scena l’ultima collezione disegnata da Virgil Abloh, alla quale il direttore creativo stava lavorando fino al giorno prima della sua scomparsa, avvenuta il 28 novembre scorso.
In questa linea ci sono tutti gli elementi che hanno consolidato il rapporto tra il designer e il marchio, così da creare un’identità unica nel suo genere, a partire dalla scenografia suggestiva ambientata in una “Louis Dreamhouse”, accompagnata da un’orchestra di musicisti di diverse etnie, fino ad arrivare ad elementi tipici del surrealismo che da sempre fanno parte dell’essere del creativo.
Le ali, gli aquiloni e i giocattoli riportano indietro nel tempo, ai tempi dell’infanzia, l’età in cui l’immaginazione non incontra mai la realtà e lascia spazio solamente alla fantasia e ai sogni ancora da realizzare.
Naturalmente l’elemento predominante e che non manca mai nelle collezioni di Virgil Abloh è lo streetwear: tute dallo stile anni Novanta, stampe all over, maglie jacquard, palette di colori accesi sui toni del viola e del verde acido hanno illuminato la passerella.
Una collezione ricca di emozioni, che mantiene vivo il ricordo di Abloh, colui che ha rivoluzionato il concetto di “fare moda” e che lascia spazio alle nuove generazioni di poter esprimere la propria personalità.

Louis Vuitton


KENZO

Il debutto di Nigo, icona streetwear Made in Japan, alla Paris Fashion Week segna un grande nuovo inizio per Kenzo. Il designer, infatti, per il suo primo show ha scelto una location d’eccezione: la Gallerie Vivienne, luogo noto e caro al marchio da sempre, in quanto Kenzo Takada sfilò li per la prima volta 52 anni fa.
La collezione è il connubio perfetto tra tradizione e innovazione, a partire dai bomber, che si ispirano a quelli commissionati in tessuti da kimono dalle forze d’occupazione americane in Giappone; e ancora l’influenza americana che riecheggia nelle giacche, proposte in diversi tagli e modelli, tra cui spicca quella d’aviatore. 
Non mancano, poi, capi più semplici ed allo stesso tempo raffinati in denim giapponese, che si contrappongono a capi più costruiti e strutturati, come i cappotti di media lunghezza a quadri, che sono un chiaro riferimento alla subcultura inglese che il creativo da sempre studia e ammira.
La sfilata, che ha posto l’attenzione ai vestiti, è diventata anche l’occasione di un incontro tra due mondi, quello della moda e della musica, che come ribadisce il designer, insieme raccontano la cultura contemporanea. Tra i presenti, infatti, c’erano Pharrell Williams, Tyler, The Creator, Kanye West e Pusha T, a celebrare il designer e amico Nigo.
Una collezione dal gusto ironico e giocoso, che fa presagire un futuro radioso per il brand che ritorna alla ribalta dopo tanto tempo.

Kenzo
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