La sfilata di Balenciaga è andata in scena sotto a una tempesta di neve
STYLE
6 Marzo 2022
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliLa sfilata di Balenciaga è andata in scena sotto a una tempesta di neve
T-shirt blu e gialle rappresentative dei colori della bandiera ucraina sono state posizionate su ogni posto a sedere accanto a un biglietto firmato da Demna Gvasalia, lo stilista georgiano di Balenciaga che ha provato sulla propria pelle l'orrore della guerra nel corso degli anni '90. A questo proposito, nella giornata di oggi il designer ha mostrato la propria vicinanza al popolo ucraino nella propria sfilata Autumn/Winter 2022 svoltasi a Seine-Saint-Denis, nella periferia nord di Parigi.“Viva l'Ucraina, per la bellezza, la forza, la verità e la libertà“: Demna ha spiegato così la motivazione per cui Balenciaga ha deciso di tenere ugualmente l'evento in un tempo in cui “la moda perde il suo diritto di esistere” e “la settimana della moda sembra un avvenimento fuori dal comune”.Lo stilista georgiano ha infatti esitato fino all'ultimo momento sul mandare in scena o meno la sfilata, in quanto non credeva fosse opportuno allestire un evento di presentazione nel bel mezzo di una delle più grandi crisi geopolitiche del ventunesimo secolo.
Nonostante la forte esitazione il runway show è andato in scena, e le modelle e i modelli, separati dal pubblico da pareti trasparenti di un padiglione del quartiere fieristico Le Bourget, hanno sfilato in cerchio sotto una tempesta di neve, tenendo i piedi ben saldi alla pavimentazione per non scivolare. Dal punto di vista puramente stilistico, hanno aperto la sfilata abiti neri abbinati a zaini-spazzatura. Alcuni modelli hanno invece sfilato seminudi, indossando esclusivamente boxer e scarpe da ginnastica, con le gambe scoperte, estremamente vulnerabili sotto la bufera. “La guerra in Ucraina ha risvegliato il dolore e il trauma che avevo in me dal 1993, quando è successa la stessa cosa nella mia terra natale e sono diventato un rifugiato per sempre”, scrive Demna. “Ho pensato di cancellare lo spettacolo per il quale il mio team e io abbiamo lavorato duramente, ma mi sono reso conto che cancellare lo spettacolo sarebbe stato come arrendersi, rassegnarmi al male che già da quasi 30 anni fa tanto male”.
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