Alessandro Michele lascia Gucci dopo sette anni
STYLE
24 Novembre 2022
Articolo di
Aldo AbronzinoAlessandro Michele lascia Gucci dopo sette anni
Alessandro Michele non sarà più il direttore creativo di Gucci. Dopo ben 7 anni trascorsi alla guida della maison, il designer intraprenderà infatti un nuovo percorso per lasciare spazio ad un’altra figura.
Ciò che ci lascia stupiti sono però le tempistiche di questo annuncio, arrivato a sorpresa nella serata di ieri dopo una lunga serie di speculazioni iniziate la mattina. Le prime indiscrezioni erano trapelate sul web in seguito a un articolo pubblicato da WWD, che tramite una fonte vicina al marchio italiano aveva intercettato per prima questa notizia.
Come anticipato in precedenza, per il comunicato stampa si è invece dovuto attendere fino alla sera, quando Gucci ha annunciato ufficialmente la decisione di separarsi dallo stilista romano, senza dubbio meritevole di aver riacceso la passione dei consumatori per il brand e costruito un immaginario iconico legato all’eredità passata di quest’ultimo.
I motivi dell’allontanamento non sono stati resi noti e, sebbene da ore circolino sul web diverse ipotesi a riguardo, non siamo attualmente in grado di avanzare una teoria plausibile. Nel comunicato stampa il board di Gucci e quello di Kering hanno comunque espresso la loro riconoscenza per il lavoro portato avanti da Alessandro Michele negli ultimi anni, augurandogli il meglio per i suoi progetti futuri. Al tempo stesso, lo stilista romano ha voluto ringraziare l’azienda e il suo team, rivolgendo un ultimo saluto e definendoli “una famiglia adottiva”.
Per quanto riguarda infine ipossibili sostituti, sebbene non sia trascorso nemmeno un giorno dall’addio di Michele, sul web iniziano già a circolare con insistenza i nomi dei “favoriti” per sostituirlo nel ruolo di direttore creativo di Gucci. Tra questi, è immediato pensare a Riccardo Tisci (che ha appena concluso una lunga esperienza con Burberry) o ancora Tom Ford (il cui romantico ritorno alla guida del brand avverrebbe a distanza di quasi 20 anni dall’inaspettato abbandono).
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