STYLE
13 Ottobre 2020
Articolo di
string(26) "Simone Dal Passo Carabelli"Simone Dal Passo Carabelli
Off-White al centro di una nuova controversia per plagio di logo
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13 Ottobre 2020
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliOff-White al centro di una nuova controversia per plagio di logo
Il marchio Milan-based fondato e portato al vertice del fashion system dal direttore creativo più in voga del momento Virgil Abloh è nuovamente al centro di una controversia legata all'utilizzo di marchi di proprio dominio, analogamente a quanto già successo in occasione della causa mossa dall'ente proprietario dell'aeroporto di Glasgow con riferimento all'iconografia dell'Off-White "Arrows" Logo.
Questa volta, a smuovere le acque a scapito dell'affermatissima realtà stilistica è un'altra azienda operante nel settore: stiamo nella fattispecie parlando di S.C. Johnson, una multinazionale americana produttrice di composti per la pulizia della casa ed altri prodotti chimici di consumo (come ad esempio il famoso Autan) con sede a Racine, Wisconsin.
Nel bel mezzo del deposito di più di 20 diverse domande di marchio per varie stilizzazioni della parola "Off", alcune delle quali hanno già portato ad effettive registrazioni (altre sono ancora in fase di preregistrazione e alcune sono state abbandonate dal marchio), una domanda di registrazione in particolare si rendeva contestabile per SC Johnson: si parla infatti della parola "OFF" scritta sia orizzontalmente che verticalmente all'interno di un cerchio, per il quale Off-White rivendica i diritti in relazione alla sua intenzione di utilizzare il branding su vari tipi di borse e capi d'abbigliamento ed accessori.
Secondo il suo atto di opposizione, l'avvocato in causa di S.C. Johnson ha sostenuto che ad Off-White dovrebbe essere impedito inoltre di registrare il "marchio OFF Cross Design" perché è un po' troppo simile ai marchi che già usa in relazione al suo ormai 63enne trademark OFF! utilizzato nell'ambito del repellente per insetti.
Grazie al suo “uso prolungato e continuo del suo trademark", S.C. Johnson afferma che "il pubblico consumatore di riferimento riconosce l'OFF! branding come identificativo della propria realtà" e non di quella di Off-White. Argomentazione piuttosto solida, se consideriamo che l'azienda afferma coerentemente di "aver speso tempo, denaro e sforzi considerevoli per pubblicizzare e promuovere il suo OFF! trademark in tutti gli Stati Uniti ", che ha portato a "un enorme riconoscimento nella pubblicizzazione di prodotti caratterizzati dalla grafica OFF!".
Altro passo falso da parte del brand di Virgil Abloh o ennesima causa inutile per prodotti appartenenti a mercati di riferimento completamente antitetici ed ininfluenzabili tra di loro?
Questa volta, a smuovere le acque a scapito dell'affermatissima realtà stilistica è un'altra azienda operante nel settore: stiamo nella fattispecie parlando di S.C. Johnson, una multinazionale americana produttrice di composti per la pulizia della casa ed altri prodotti chimici di consumo (come ad esempio il famoso Autan) con sede a Racine, Wisconsin.
Nel bel mezzo del deposito di più di 20 diverse domande di marchio per varie stilizzazioni della parola "Off", alcune delle quali hanno già portato ad effettive registrazioni (altre sono ancora in fase di preregistrazione e alcune sono state abbandonate dal marchio), una domanda di registrazione in particolare si rendeva contestabile per SC Johnson: si parla infatti della parola "OFF" scritta sia orizzontalmente che verticalmente all'interno di un cerchio, per il quale Off-White rivendica i diritti in relazione alla sua intenzione di utilizzare il branding su vari tipi di borse e capi d'abbigliamento ed accessori.
Secondo il suo atto di opposizione, l'avvocato in causa di S.C. Johnson ha sostenuto che ad Off-White dovrebbe essere impedito inoltre di registrare il "marchio OFF Cross Design" perché è un po' troppo simile ai marchi che già usa in relazione al suo ormai 63enne trademark OFF! utilizzato nell'ambito del repellente per insetti.
Grazie al suo “uso prolungato e continuo del suo trademark", S.C. Johnson afferma che "il pubblico consumatore di riferimento riconosce l'OFF! branding come identificativo della propria realtà" e non di quella di Off-White. Argomentazione piuttosto solida, se consideriamo che l'azienda afferma coerentemente di "aver speso tempo, denaro e sforzi considerevoli per pubblicizzare e promuovere il suo OFF! trademark in tutti gli Stati Uniti ", che ha portato a "un enorme riconoscimento nella pubblicizzazione di prodotti caratterizzati dalla grafica OFF!".
Altro passo falso da parte del brand di Virgil Abloh o ennesima causa inutile per prodotti appartenenti a mercati di riferimento completamente antitetici ed ininfluenzabili tra di loro?
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