FOOTWEAR
29 Ottobre 2020
Articolo di
string(26) "Simone Dal Passo Carabelli"Simone Dal Passo Carabelli
Perche la Nike Dunk potrebbe essere nominata sneaker dell’anno 2020?
FOOTWEAR
29 Ottobre 2020
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliPerche la Nike Dunk potrebbe essere nominata sneaker dell’anno 2020?
L'attuale diamante grezzo della produzione di Beaverton Nike Dunk, ormai divenuta protagonista assoluta dello sneaker game relativo all'attuale stagione, è stata nominata “scarpa dell'anno 2020” dalla nota rivista di calibro internazionale Footwear News, e sarà premiata a Dicembre in occasione dei primissimi FN Achievement Awards tenuti in modalità virtuale.
Quasi quarant'anni dopo la primordiale introduzione della sneaker studiata, come suggerisce la denominazione stessa, per i basket court di tutto il modo, la Nike Dunk ha celebrato probabilmente uno dei suoi successi più impattanti proprio nello svolgersi degli ultimi mesi: per tutto il 2020, il colosso di Beaverton ha dato vita a diverse iterazioni della calzatura, con quasi ogni reinterpretazione andata esaurita dopo pochi secondi dal lancio.
La sua crescente popolarità è stata in gran parte alimentata da collaborazioni sempre innovative, che si sono trasformate poi sul mercato della rivendita in veri e propri investimenti a breve termine con rendimenti a dir poco smisurati. Basti ad esempio pensare all'impatto che hanno suscitato partnership del calibro di Ben & Jerry's e di Greatful Dead, passando per StrangeLove, Travis Scott, Slam Jam, Medicom Toy e via discorrendo.
Aprendo poi una parentesi parallela che si discosta dall'aspetto collaborativo di apparente “facile” successo, ecco che si può anche analizzare come il fenomeno Dunk abbia avuto un fortissimo impatto anche nella propria semplice linea principale, con lo sviluppo di colorazioni sbalorditive come le sorelle “Kentucky” e “Syracuse”, affiancate dalla presenza di altre colourways d'eccezione come le gettonatissime “Brazil”, “University Red” e “Michigan”.
Al successo della silhouette ha senza dubbio contribuito l'influenza del rapper statunitense Travis Scott, che indossando la sneaker e firmandone un'inedita rivisitazione è stato in grado di indicizzare i consumi della propria fanbase fino ad aumenti di prezzo in termini di rivendita che hanno toccato picchi del 50% rispetto al resell price precedente.
Quasi quarant'anni dopo la primordiale introduzione della sneaker studiata, come suggerisce la denominazione stessa, per i basket court di tutto il modo, la Nike Dunk ha celebrato probabilmente uno dei suoi successi più impattanti proprio nello svolgersi degli ultimi mesi: per tutto il 2020, il colosso di Beaverton ha dato vita a diverse iterazioni della calzatura, con quasi ogni reinterpretazione andata esaurita dopo pochi secondi dal lancio.
La sua crescente popolarità è stata in gran parte alimentata da collaborazioni sempre innovative, che si sono trasformate poi sul mercato della rivendita in veri e propri investimenti a breve termine con rendimenti a dir poco smisurati. Basti ad esempio pensare all'impatto che hanno suscitato partnership del calibro di Ben & Jerry's e di Greatful Dead, passando per StrangeLove, Travis Scott, Slam Jam, Medicom Toy e via discorrendo.
Aprendo poi una parentesi parallela che si discosta dall'aspetto collaborativo di apparente “facile” successo, ecco che si può anche analizzare come il fenomeno Dunk abbia avuto un fortissimo impatto anche nella propria semplice linea principale, con lo sviluppo di colorazioni sbalorditive come le sorelle “Kentucky” e “Syracuse”, affiancate dalla presenza di altre colourways d'eccezione come le gettonatissime “Brazil”, “University Red” e “Michigan”.
Al successo della silhouette ha senza dubbio contribuito l'influenza del rapper statunitense Travis Scott, che indossando la sneaker e firmandone un'inedita rivisitazione è stato in grado di indicizzare i consumi della propria fanbase fino ad aumenti di prezzo in termini di rivendita che hanno toccato picchi del 50% rispetto al resell price precedente.
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