Nike Dunk: La storia
FOOTWEAR
24 Settembre 2019
Articolo di
RedazioneNike Dunk: La storia
Il matrimonio tra Nike e Virgil Abloh continua senza intoppi.
Gli scorsi giorni sono state infatti confermate tramite alcune immagini le tre silhouette di punta che andranno ad arricchire il repertorio di collaborazioni tra due capisaldi del mondo delle sneakers.
Questa volta, il designer di Chicago ha deciso di applicare le sue idee innovative e rivoluzionarie rivisitando una scarpa che ha fatto la storia del brand di Beaverton: le Nike Dunk.
Rilasciate per la prima volta nel 1985 e in versione High, hanno riscosso immediatamente successo globale e sono diventate un fondamentale punto di unione, discussione e ricerca per molti appassionati e collezionisti del settore.
Aspettando la data di rilascio, per ingannare l’attesa, ripercorriamo la storia di questa iconica linea, proponendo quelle che sono a nostro parere 5 delle migliori realizzazioni.
Introdotte nel 1985, segnarono una vera e propria svolta nel mercato globale delle sneakers; rilasciate inizialmente come scarpa da basket, le varie colorazioni di Dunk imitavano quelle dei più importanti college partner di Nike, a dimostrazione della volontà di Phil Knight e del designer Moore di mostrare l’orgoglio collegiale, commercializzando la scarpa sia per i giocatori di basket sia per i fan. Il resto è storia.
Le due Dunk lanciate nel 2002 hanno segnato l’inizio di una lunga collaborazione tra Supreme e lo Swoosh. Entrambe le versioni prendono spunto dalle Air Jordan 3 “Black Cement” e “True Blue”, presentando l’iconica stampa “elephant” tipica delle Jays. Secondo alcune fonti vennero prodotte meno di 1500 paia e da questo momento in poi ci fu un elevato tasso di Hype intorno alle Nike Sb.
È il lontano 2003 e Nike sembra già non averne mai abbastanza; il livello di creatività e immaginazione raggiunge piani esorbitanti quando viene lanciata una nuova Dunk ispirata alla bottiglia verde del brand di birra olandese Heineken. Lo swoosh nero posto ai lati viene accolto da pelle bianca e nubuk verde, colore che viene ripreso anche nella classica midsole in gomma.
Risalta invece sul tallone la stella rossa e bianca, identificativa ma al tempo stesso creò un duro scontro con gli avvocati del birrificio per un uso improprio del marchio.
La colorazione “Tiffany” applicata a una Dunk riesce a fondere lo sportivo con l’elegante: il lavoro svolto dal brand Diamond Supply and Co., nel 2005, ha dato vita a due silhouette (una Low e una High) che hanno stabilito un punto di svolta e di incontro tra due mondi ora fin troppo vicini e allora fin troppo lontani; l’insieme della scarpa, che incarna la sportività per eccellenza, viene ridimensionato dall’utilizzo di materiali e colori affini a quelli dell’alta gioielleria Tiffany: dal tipico “Blu Tiffany”, allo swoosh argento, sono all’applicazione di una tomaia con motivi Crocodile. Questi elementi raffinati riescono ad accentuare la compattezza e l’estetica di una scarpa fino ad allora mai pensata per occasioni importanti.
L’ultimo capitolo delle Dunk che vogliamo trattare va dal 2003 al 2005 quando con il “City Pack”, Nike vuole consacrare definitivamente la silhouette, affidando a città come Londra, Tokyo, Parigi e New York il compito di rendere omaggio ad una scarpa storica: la più iconica di queste, segue l’idea di Jeff Staple, designer emergente che riuscì a realizzare una vera e propria pietra miliare nel mondo delle sneakers: le New York Pigeon. La scarpa prende letteralmente spunto dai tratti fisici e somatici dei volatili che affollano Central Park e che spesso troviamo appollaiati sopra le nostre teste. Nike produsse 150 paia per il mondo e altre 30 in edizione limitata, numerate e dotate dello speciale logo Staple.
Dunque, in attesa della ormai prossima release delle Dunk x Off White, per la quale vi consiglio di tenervi aggiornati sulla sezione Droplist del nostro sito, fateci sapere quali secondo voi sono state le cinque migliori Dunk realizzate da Nike.
Gli scorsi giorni sono state infatti confermate tramite alcune immagini le tre silhouette di punta che andranno ad arricchire il repertorio di collaborazioni tra due capisaldi del mondo delle sneakers.
Questa volta, il designer di Chicago ha deciso di applicare le sue idee innovative e rivoluzionarie rivisitando una scarpa che ha fatto la storia del brand di Beaverton: le Nike Dunk.
Rilasciate per la prima volta nel 1985 e in versione High, hanno riscosso immediatamente successo globale e sono diventate un fondamentale punto di unione, discussione e ricerca per molti appassionati e collezionisti del settore.
Aspettando la data di rilascio, per ingannare l’attesa, ripercorriamo la storia di questa iconica linea, proponendo quelle che sono a nostro parere 5 delle migliori realizzazioni.
NIKE DUNK FIRST PACK: L’ICONA
Introdotte nel 1985, segnarono una vera e propria svolta nel mercato globale delle sneakers; rilasciate inizialmente come scarpa da basket, le varie colorazioni di Dunk imitavano quelle dei più importanti college partner di Nike, a dimostrazione della volontà di Phil Knight e del designer Moore di mostrare l’orgoglio collegiale, commercializzando la scarpa sia per i giocatori di basket sia per i fan. Il resto è storia.
NIKE DUNK X SUPREME: L’INIZIO
Le due Dunk lanciate nel 2002 hanno segnato l’inizio di una lunga collaborazione tra Supreme e lo Swoosh. Entrambe le versioni prendono spunto dalle Air Jordan 3 “Black Cement” e “True Blue”, presentando l’iconica stampa “elephant” tipica delle Jays. Secondo alcune fonti vennero prodotte meno di 1500 paia e da questo momento in poi ci fu un elevato tasso di Hype intorno alle Nike Sb.
NIKE DUNK HEINEKEN: LA CONFERMA
È il lontano 2003 e Nike sembra già non averne mai abbastanza; il livello di creatività e immaginazione raggiunge piani esorbitanti quando viene lanciata una nuova Dunk ispirata alla bottiglia verde del brand di birra olandese Heineken. Lo swoosh nero posto ai lati viene accolto da pelle bianca e nubuk verde, colore che viene ripreso anche nella classica midsole in gomma.
Risalta invece sul tallone la stella rossa e bianca, identificativa ma al tempo stesso creò un duro scontro con gli avvocati del birrificio per un uso improprio del marchio.
NIKE DUNK TIFFANY: LA SVOLTA
La colorazione “Tiffany” applicata a una Dunk riesce a fondere lo sportivo con l’elegante: il lavoro svolto dal brand Diamond Supply and Co., nel 2005, ha dato vita a due silhouette (una Low e una High) che hanno stabilito un punto di svolta e di incontro tra due mondi ora fin troppo vicini e allora fin troppo lontani; l’insieme della scarpa, che incarna la sportività per eccellenza, viene ridimensionato dall’utilizzo di materiali e colori affini a quelli dell’alta gioielleria Tiffany: dal tipico “Blu Tiffany”, allo swoosh argento, sono all’applicazione di una tomaia con motivi Crocodile. Questi elementi raffinati riescono ad accentuare la compattezza e l’estetica di una scarpa fino ad allora mai pensata per occasioni importanti.
NIKE DUNK PIGEON (CITY PACK): LA CONSACRAZIONE
L’ultimo capitolo delle Dunk che vogliamo trattare va dal 2003 al 2005 quando con il “City Pack”, Nike vuole consacrare definitivamente la silhouette, affidando a città come Londra, Tokyo, Parigi e New York il compito di rendere omaggio ad una scarpa storica: la più iconica di queste, segue l’idea di Jeff Staple, designer emergente che riuscì a realizzare una vera e propria pietra miliare nel mondo delle sneakers: le New York Pigeon. La scarpa prende letteralmente spunto dai tratti fisici e somatici dei volatili che affollano Central Park e che spesso troviamo appollaiati sopra le nostre teste. Nike produsse 150 paia per il mondo e altre 30 in edizione limitata, numerate e dotate dello speciale logo Staple.
Dunque, in attesa della ormai prossima release delle Dunk x Off White, per la quale vi consiglio di tenervi aggiornati sulla sezione Droplist del nostro sito, fateci sapere quali secondo voi sono state le cinque migliori Dunk realizzate da Nike.
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