Nike avrebbe intenzione di licenziare i dipendenti non vaccinati
LIFESTYLE
13 Gennaio 2022
Articolo di
Aldo AbronzinoNike avrebbe intenzione di licenziare i dipendenti non vaccinati
L’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione della nuova variante Omicron in tutto il mondo continua a minacciare il settore economico e in particolar modo l’industria dell’abbigliamento. Un po’ tutte le aziende hanno dovuto quindi modificare le proprie strategie per le prime settimane del 2022, facendo di necessità virtù e cercando di contenere il più possibile la diffusione del virus.A tal proposito, nelle ultime ore, la testata giornalistica The Oregonian ha riferito che Nike potrebbe ben presto adottare una severissima misura di prevenzione tesa a escludere dalla vita dell’azienda i dipendenti non vaccinati. Già nelle scorse settimane era emerso un comunicato scritto dai vertici del brand ai propri impiegati, i quali venivano caldamente invitati a sottoporsi all’ormai canonico ciclo di vaccinazione contro il Coronavirus. Nel frattempo il colosso di Beaverton si stava preparando a una graduale riapertura dei propri stabilimenti dopo le festività natalizie, ipotizzando una divisione oraria ibrida secondo una serie di misure precauzionali per tutelare tutti i dipendenti.Tuttavia, la contagiosità della variante Omicron sembra aver complicato di molto i piani del marchio, che a quanto pare aveva in programma diverse iniziative per i primi mesi dell’anno. A questo punto, evidentemente non più disposta a sopportare i ritardi legati al contagio dei propri impiegati, l’azienda avrebbe deciso dunque di imporre la vaccinazione obbligatoria entro il 15 gennaio, pena il licenziamento. Tutti coloro che entro quella data non saranno vaccinati, esclusi quelli che presenteranno una valida esenzione, non potranno più lavorare all’interno dell’impresa.Si tratta di una misura molto drastica da parte del marchio statunitense, che probabilmente nelle prossime settimane andrà incontro a un vero e proprio uragano di critiche e lamentele. Al tempo stesso, i vertici dell’azienda si augurano comunque possa essere una scelta risolutiva per riavvicinarsi una volta per tutte agli standard pre-pandemici.
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