MSCHF ha rivisitato il Pratone di Gufram
ART & DESIGN
2 Settembre 2024
Articolo di
Dario SimonettiMSCHF ha rivisitato il Pratone di Gufram
Grazie al successo e all’irriverenza di prodotti come i celebri Red Boots o gli stivali ispirati agli iconici 6-Inch di Timberland, MSCHF si è a tutti gli effetti affermata come una delle realtà più originali nonché chiacchierate del momento, e ciò ha aperto al collettivo creativo di Brooklyn un ventaglio di possibilità non da poco per esprimere la propria arte.
Esplorati i mondi del footwear, del fashion e degli accessori, dunque, il brand newyorkese ha deciso di intraprendere una nuova avventura, questa volta nell’arredamento di design, e per farlo ha coraggiosamente scelto di mettere il proprio tocco su uno degli item più significativi ed apprezzati del settore.
Il collettivo fondato da Gabriel Whaley ha infatti scelto di rivisitare l’iconico Pratone di Gufram, tra in prodotti che meglio rappresentano l’identità creativa del brand italiano: la celebre seduta in poliuretano a forma di prato, disegnata da Giorgio Ceretti, Pietro Derossi e Riccardo Rosso, fu lanciata nel 1971 come simbolo del rapporto tra l’uomo e la natura in un’epoca segnata dall’iperconsumo, e fino ad oggi non era mai stata modificata.
Più di cinquant’anni dopo, nella versione aggiornata da MSCHF e denominata Cut-Pratone, i larghi steli d’erba verdi in poliuretano espanso schiumato a freddo ricoperto di vernice lavabile verde Guflac sono invece stati tagliati in diagonale, a svelare uno strato interno dal colore rosso sangue e invitando gli spettatori a riflettere sul tentativo di rimodellare la società attraverso il design.
L’opera sarà tra le principali protagoniste della mostra firmata da MSCHF e intitolata “Industry Plants”, in programma presso la galleria Perrottin di New York a partire da venerdì 6 settembre.
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