MODENIBAL – The (good) power of TikTok
LIFESTYLE
23 Marzo 2020
Articolo di
Angelo RuggeriMODENIBAL – The (good) power of TikTok
Italia in quarantena, terza settimana. In questi giorni dove libri e internet ti possono dare sollievo e ti possono aiutare a non annoiarti durante il tempo libero, ho analizzato molto bene il mondo di TikTok e il fenomeno che vi sta dietro.
Il social network cinese, nato nel 2018 dall’unione con Musical.ly (che, sono sincero, avevo anche scaricato sullo smartphone, al tempo, e che ho utilizzato solo un paio di volte, per vantarmi con i miei coetanei), oggi, è diventato super popolare. Di più, è la piattaforma del momento. Certo, ci sono ancora Instagram e Facebook (quest’ultimo più debole in fatto di presenze e interazioni, rispetto agli anni passati). Ma a livello di crescita, TikTok non ha paragoni. Infatti, il social network in analisi è oggi presente in oltre 150 Paesi e tradotto in ben 75 lingue, diventando, in pochissimo tempo, la piattaforma preferita per chi vuole esprimersi attraverso brevi contenuti video, della durata di 15 secondi, direttamente dal proprio smartphone. A livello globale, conta già quasi 1 miliardo di utenti (la maggior parte in Cina, poi 100 milioni negli Usa e 250 milioni in India). E nel mese di settembre 2019 è risultato essere l’app più scaricata in assoluto.
Dati da capogiro, se tradotti in engagement, adv e quindi soldi. Per non parlare poi dei protagonisti di questo social network, i cosiddetti Tiktoker: giovani che, in poco più di tre mesi, sono diventati famosi a livello globale. Come l’americana, 15enne, Charli d'Amelio, che dal Connecticut è stata invitata perfino alla sfilata di Prada, lo scorso gennaio, con tanto di posto in prima fila.
In questi giorni di pensieri e di domande, mi sono chiesto se TikTok potesse essere d’aiuto in questo momento d’emergenza mondiale. E la risposta è sì. Sì, ripetuto mille volte. C’è bisogno che la giusta informazione arrivi a tutti. In modo veloce e determinato. Come il movimento #iorestoacasa, per esempio, fondamentale oggi, divenuto anche obbligo, ma che molti ancora non rispettano. Che aspettiamo allora?
Il social network cinese, nato nel 2018 dall’unione con Musical.ly (che, sono sincero, avevo anche scaricato sullo smartphone, al tempo, e che ho utilizzato solo un paio di volte, per vantarmi con i miei coetanei), oggi, è diventato super popolare. Di più, è la piattaforma del momento. Certo, ci sono ancora Instagram e Facebook (quest’ultimo più debole in fatto di presenze e interazioni, rispetto agli anni passati). Ma a livello di crescita, TikTok non ha paragoni. Infatti, il social network in analisi è oggi presente in oltre 150 Paesi e tradotto in ben 75 lingue, diventando, in pochissimo tempo, la piattaforma preferita per chi vuole esprimersi attraverso brevi contenuti video, della durata di 15 secondi, direttamente dal proprio smartphone. A livello globale, conta già quasi 1 miliardo di utenti (la maggior parte in Cina, poi 100 milioni negli Usa e 250 milioni in India). E nel mese di settembre 2019 è risultato essere l’app più scaricata in assoluto.
Dati da capogiro, se tradotti in engagement, adv e quindi soldi. Per non parlare poi dei protagonisti di questo social network, i cosiddetti Tiktoker: giovani che, in poco più di tre mesi, sono diventati famosi a livello globale. Come l’americana, 15enne, Charli d'Amelio, che dal Connecticut è stata invitata perfino alla sfilata di Prada, lo scorso gennaio, con tanto di posto in prima fila.
In questi giorni di pensieri e di domande, mi sono chiesto se TikTok potesse essere d’aiuto in questo momento d’emergenza mondiale. E la risposta è sì. Sì, ripetuto mille volte. C’è bisogno che la giusta informazione arrivi a tutti. In modo veloce e determinato. Come il movimento #iorestoacasa, per esempio, fondamentale oggi, divenuto anche obbligo, ma che molti ancora non rispettano. Che aspettiamo allora?
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