MODENIBAL – La moda cancella le sfilate di giugno. E si prepara per il Rinascimento (virtuale?) di settembre
STYLE
30 Marzo 2020
Articolo di
Angelo RuggeriMODENIBAL – La moda cancella le sfilate di giugno. E si prepara per il Rinascimento (virtuale?) di settembre
Italia in quarantena, quarta settimana. Continuano le macro-decisioni sugli eventi più importanti in fatto di creatività. Farli o non farli? Prima il Salone del Mobile, che per quest’anno non aprirà le porte al pubblico, ma che tornerà nel 2021. Poi, la moda.
Dopo giorni di trepidazione, la notizia è ahimè arrivata. Con due comunicati inviati a distanza di un minuto, a causa della pandemia di Coronavirus in atto, Parigi e Milano hanno annunciato la cancellazione delle sfilate maschili e della couture. «Le sfilate di Milano moda uomo previste dal 19 al 23 giugno 2020, si svolgeranno in occasione dell’edizione di Milano moda donna di settembre 2020», si legge in una nota giunta dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. Mentre, per quanto riguarda la fiera Pitti Uomo a Firenze, tutto verrà deciso ufficialmente nei prossimi giorni. Ma la risposta, secondo indiscrezioni, potrebbe già esserci. E tutti noi la conosciamo.
Quale sarà quindi il futuro della moda maschile? E, soprattutto, quale sarà il futuro delle collezioni dedicate alla primavera-estate 2021? Sono queste le domande che gli addetti al settore stanno provando a rispondere in queste ore. Sicuramente la decisione della CNMI di posticipare le sfilate a settembre potrebbe funzionare: il risultato finale potrebbe essere simile alla settimana della moda di New York, che da anni racconta sia di moda maschile sia di quella femminile in più o meno nove giorni. Ma un’altra risposta potrebbe risultare ancor più interessante e croccante, per non dire eccitante. Si potrebbe pianificare una vera e propria settimana della moda maschile virtuale a settembre, in parallelo a quella femminile che sarà, come sempre, offline.
Un Rinascimento virtuale, con tanto di live-streaming, Instagram stories, 3D tour negli showroom e possibilità di interazione in tempo reale. Vi saranno costi, certo, ma ridotti. È necessario pensare a questa nuova tipologia di show, o meglio «e-show». Oggi più che mai. Perché che la si voglia o no (e forse oggi la si vuole ancora di più di qualche mese fa) rappresenterà il futuro.
Dopo giorni di trepidazione, la notizia è ahimè arrivata. Con due comunicati inviati a distanza di un minuto, a causa della pandemia di Coronavirus in atto, Parigi e Milano hanno annunciato la cancellazione delle sfilate maschili e della couture. «Le sfilate di Milano moda uomo previste dal 19 al 23 giugno 2020, si svolgeranno in occasione dell’edizione di Milano moda donna di settembre 2020», si legge in una nota giunta dalla Camera Nazionale della Moda Italiana. Mentre, per quanto riguarda la fiera Pitti Uomo a Firenze, tutto verrà deciso ufficialmente nei prossimi giorni. Ma la risposta, secondo indiscrezioni, potrebbe già esserci. E tutti noi la conosciamo.
Quale sarà quindi il futuro della moda maschile? E, soprattutto, quale sarà il futuro delle collezioni dedicate alla primavera-estate 2021? Sono queste le domande che gli addetti al settore stanno provando a rispondere in queste ore. Sicuramente la decisione della CNMI di posticipare le sfilate a settembre potrebbe funzionare: il risultato finale potrebbe essere simile alla settimana della moda di New York, che da anni racconta sia di moda maschile sia di quella femminile in più o meno nove giorni. Ma un’altra risposta potrebbe risultare ancor più interessante e croccante, per non dire eccitante. Si potrebbe pianificare una vera e propria settimana della moda maschile virtuale a settembre, in parallelo a quella femminile che sarà, come sempre, offline.
Un Rinascimento virtuale, con tanto di live-streaming, Instagram stories, 3D tour negli showroom e possibilità di interazione in tempo reale. Vi saranno costi, certo, ma ridotti. È necessario pensare a questa nuova tipologia di show, o meglio «e-show». Oggi più che mai. Perché che la si voglia o no (e forse oggi la si vuole ancora di più di qualche mese fa) rappresenterà il futuro.
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