MODENIBAL – Gucci e la fine dell’inizio di un nuovo capitolo
STYLE
20 Luglio 2020
Articolo di
Angelo RuggeriMODENIBAL – Gucci e la fine dell’inizio di un nuovo capitolo
«L’epilogo è l’atto conclusivo di una narrazione. Il punto di accumulo di riflessioni che si sono sedimentate nel corso di uno scavo. Nel mio caso, rappresenta la possibilità di portare a compimento un percorso di interrogazione sul mondo della moda. Un percorso che somiglia a una favola in tre tempi».
Con queste parole, Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, ha introdotto la presentazione della nuova collezione della Maison fiorentina. E ha presentato l’ultima tappa, l’epilogo, «che la chiusura di una trilogia d’amore», come l’ha definita lo stesso artista.
La collezione? Un trionfo tra artigianalità, tecnologia e futuro. Gli abiti sono stati indossati da chi li ha costruiti. I designer, con cui ogni giorno Michele lavora, sono diventati interpreti di una nuova storia. «Si sono impossessati della poesia che hanno contribuito a forgiare», ha continuato il designer. «Hanno messo in scena quello che abbiamo appassionatamente immaginato. Si tratta di un’operazione, in cui i ruoli, ancora una volta, si ribaltano. Le distanze si accorciano. L’atto creativo diventa prassi espositiva. L’interno si proietta all’esterno. L’invisibile prende forma, irradiandosi per autocombustione».
Il live streaming, iniziato alle ore 8 del 17 luglio, ha mostrato per ben 12 ore in tempo reale la realizzazione della campagna della collezione Epilogo dal palazzo Sacchetti a Roma (anche dall’iconico Bar Basso di Milano, trasformato per l’occasione in una cabina di regia dall’allure anni Settanta), a cura del fotografo Alec Soth (il video, invece, è stato diretto dai fratelli Damiano e Fabio d’Innocenzo). Alle ore 14, invece, il live streaming è stato interrotto per mostrare un video narrativo della collezione. Irresistibile.
Ancora una volta, Gucci ha sorpreso il sistema moda e i suoi addetti. E ha scritto la fine dell’inizio di un nuovo capitolo, ancora da scoprire. E da sognare.
Con queste parole, Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, ha introdotto la presentazione della nuova collezione della Maison fiorentina. E ha presentato l’ultima tappa, l’epilogo, «che la chiusura di una trilogia d’amore», come l’ha definita lo stesso artista.
La collezione? Un trionfo tra artigianalità, tecnologia e futuro. Gli abiti sono stati indossati da chi li ha costruiti. I designer, con cui ogni giorno Michele lavora, sono diventati interpreti di una nuova storia. «Si sono impossessati della poesia che hanno contribuito a forgiare», ha continuato il designer. «Hanno messo in scena quello che abbiamo appassionatamente immaginato. Si tratta di un’operazione, in cui i ruoli, ancora una volta, si ribaltano. Le distanze si accorciano. L’atto creativo diventa prassi espositiva. L’interno si proietta all’esterno. L’invisibile prende forma, irradiandosi per autocombustione».
Il live streaming, iniziato alle ore 8 del 17 luglio, ha mostrato per ben 12 ore in tempo reale la realizzazione della campagna della collezione Epilogo dal palazzo Sacchetti a Roma (anche dall’iconico Bar Basso di Milano, trasformato per l’occasione in una cabina di regia dall’allure anni Settanta), a cura del fotografo Alec Soth (il video, invece, è stato diretto dai fratelli Damiano e Fabio d’Innocenzo). Alle ore 14, invece, il live streaming è stato interrotto per mostrare un video narrativo della collezione. Irresistibile.
Ancora una volta, Gucci ha sorpreso il sistema moda e i suoi addetti. E ha scritto la fine dell’inizio di un nuovo capitolo, ancora da scoprire. E da sognare.
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