Siamo alle porte degli anni '80 e osserviamo la cultura streetwear identificandola come il ramo del fashion più giovane e rivoluzionario rispetto ai giganti dell'haute couture.

Negli ultimi anni però, con un cambio di tendenza (e aggiungiamo di abitudini legate alla fruizione del mondo della moda da parte di più giovani e non solo) abbiamo visto lo streetwear raggiungere un'importanza tale da venire avvicinato dai brand luxury più forti sul mercato, come ad esempio Louis Vuitton e Gucci, per portare una ventata d'aria fresca alle loro collezioni. O ancora brand operanti nello stesso street style diventare icone amate da chiunque.

La realtà è che lo streetwear affonda le propri radici più di 40 anni fa, e si sviluppa in concomitanza con la crescita dell'hip hop a livello mondiale.
I baggy, oggi diffusi in ogni forma e colore, pattern e dettaglio, un tempo venivano considerati come un'etichetta per identificarsi all'interno di uno specifico gruppo. L'outfit dei rapper degli anni '70, affiliati alle famose gang Bloods o Crips, era costituito da T-Shirts oversize, pantalone di quattro taglie più grande e le iconiche Air Force 1; non vi sembra di aver già sentito questo abbinamento?

Oggi siamo qui per spiegarvi attraverso tre esempi come molti outfit odierni in realtà non lo siano, bensì abbiano radici piuttosto lontane.

1. Run DMC

Lo storico trio dell' East Coast ha reso celebre un'outfit che ancora oggi è molto utilizzato, diventando un simbolo sia della cultura street che del rap mondiale.
Ci riferiamo al tipico stile di Joseph, Darryl e Jay!

Cappello: Furry Bucket Hat, Fedora Men's Hat e Standard Bucket Hat. Tutti e tre simboli identificativi dello streetwear odierno, spesso utilizzati e destrutturati in diverse forme, in particolare da stilisti orientali.

adidas track suit in acetato, icona della cultura di strada venduta oggi in milioni di sportswear store in tutto il mondo.

Ultime, ma non per questo meno importanti le sneakers: le adidas Superstar. Da sempre il collettivo ha indossato e pubblicizzato questo modello, trasformandolo e portandolo dall'essere una scarpa da basket a
diventare un vero e proprio emblema del connubio tra fashion e rap. Inoltre i Run DMC nel 1986 rilasciarono il singolo “My adidas” che fruttò loro una partnership con il brand delle tre strisce dal valore di 1.6 milioni di dollari.

2. Notorious B.I.G.'s sweaters

Biggie Smalls è stato spesso fotografato con indosso maglioni dalle texture variopinte e psichedeliche, diventati segni distintivi del suo personaggio.



Molti potrebbero storcere i naso, ma quei pattern a tratti hippie, hanno profondamente influenzato le ispirazioni di molti stilisti odierni; ad esempio, il designer russo Kiko Kostadinov, per la sua linea maschile ha realizzato Sweaters e Sweatshirt decorate con pattern astratti che richiamano molto le forme a linea "curva-spezzata" che si trovavano sopra i capi dell'Mc.

Ovviamente Kiko lavora con con colori molto meno sgargianti rispetto a quelli impiegati negli anni ottanta, ma attraverso questi continui richiami e dettagli comprendiamo come la cultura musicale e il mondo del Fashion siano sempre connessi da un filo rosso in continua evoluzione, una pari passo con l'altro.

3. Wu-Tang Clan

Il collettivo newyorkese "Old School" ha influenzato in maniera permanente il mondo dello street style, proprio come Kanye West è riuscito a fare ai tempi odierni.
Fondando il loro personal brand “Wu Wear” , spinti da Ralph Lauren e Tommy Hilfiger e voluto da “RZA”, leader e Dj del gruppo, il clan ha cambiato le linee delle due case di moda implementando delle T-Shirts e Sweatshirts “non più da ragazzotto bianco” a detta degli stessi membri.

Molti capi con logo Wu-Tang sono ancora oggi venduti in store di tutto il mondo, e i rapper ancora in attività, talvolta continuano a collaborare con marketplace e negozi di sportswear e standard streetwear come Snipes



Fondamentali per il gruppo furono le collaborazioni con i marchi dedicati al footwear. La loro collaborazione che innalzò l'asticella dello stile da strada fu quella con Nike. Il Wu Tang e il gigante dello sportswear idearono le Nike Dunk High Black&Yellow nel 1999 .
Questa sneaker è diventata storica per i colori utilizzati, ovvero quelli iconici del equipe rap; l'abbinamento utilizzato ancora i giorni nostri su svariati modelli del brand di Beaverton tra cui le ultime uscite firmate Air Jordan 1, ha impresso letteralmente l'hardcore rap "sulle suole" di tutto il mondo.



Queste unioni tra fashion e musica rap hanno cambiato il modo in cui viene visto e interpretato lo streetstyle odierno. Sarà interessante quindi vedere come tra altri 40 anni la musica, ovviamente completamente trasformata e influenzata dai cambiamenti storici e culturali, porterà avanti questo matrimonio.