L’astronave Uzi/Future arriva su “Pluto”, ma com’è andato il viaggio?
SOUND
19 Novembre 2020
Articolo di
Luca GissiL’astronave Uzi/Future arriva su “Pluto”, ma com’è andato il viaggio?
Fin dal suo travagliato annuncio “Pluto x Baby Pluto” aveva catturato a sé tutta l'attenzione delle grandi occasioni, con Lil Uzi Vert e Future che così facendo hanno finalizzato in un intero progetto il feeling creato nelle loro collaborazioni precedenti: dopo i due singoli della scorsa estate, non era semplice capire in che direzione stessero virando i due prodigi della scena oltreoceano. Ma andiamo per gradi.
Sarebbe riduttivo definire il 2020 di Lil Uzi l'anno della sua rinascita; si farebbe bene a parlare direttamente di questo come l'anno del suo dominio. La sua celebre dichiarazione "We gonna treat this 2020 like 2016" con il passare dei mesi è diventata realtà. Quello fu infatti un anno decisamente prolifico per LUV e la quantità di lavori recenti lo ricordano eccome. “Eternal Atake” ha mandato nello spazio ancora una volta fan di mezzo mondo e la lunga attesa è stata decisamente ripagata: ad aggiungersi poco dopo saranno sia la deluxe del disco che un tape, “LUV vs. The World 2”. Quantità non è sempre qualità certo, ma lo standard mantenuto in queste occasioni non fa rimpiangere le sue scelte di pubblicazione.
Dal canto suo anche Future quest'anno è tornato con “High Off Life”, un disco molto corposo con alti e bassi che non passano entrambi inosservati. Dopo aver chiuso il decennio che lo ha coronato come una delle figure più influenti della storia recente del genere, i fasti di “DS2” e “HNDRXX” diventano a tratti sempre piú sfocati. Otto anni sono invece quelli che ci separano da Pluto, l'esordio che in vista di questo nuovo capitolo della saga va rispolverato.
Alla base l'omaggio e la riconoscenza di Uzi nei confronti di Future fa capo in questo “Pluto x Baby Pluto”, un titolo semplice quanto esplicativo. Il primo interessato alla creazione di un progetto del genere è sicuramente lo stesso Uzi che ha sempre idolatrato il suo collega pur non avendo ormai nulla da invidiare a livello mediatico. Nel disco però questo rapporto da un lato si capovolge: dall'estetica, dalla composizione, dalla stesura delle tracce sembra più un Future che cerca a più riprese di entrare nel mondo di Lil Uzi, per creare una coesione maggiore. D'altro canto però, la questione non è evidente o addirittura problematica, perché alla base le radici di Uzi affondano nello stile del suo mentore. Equilibrandosi questi due opposti si ha un risultato ben calibrato in cui, uniti i ruoli diversi, nessuno dei due sovrasta troppo l'altro.
Nonostante le enormi attenzioni che ha richiamato nel panorama, va sottolineato come nell'anima sia un lavoro creato per il gusto di farlo, un divertimento sottile che esula anche dalle tematiche disimpegnate nei testi. In questo disimpegno troviamo versi con un fondo di genialità, hook e tag assiduamente ripetuti, un tecnicismo che non viene mai del tutto tradito e lo spirito di sana competizione tra i due. Non mancano momenti d'introspezione che comunque, pur limitandosi ad alcuni versi, fanno assaporare le ansie anche di questi personaggi che da fuori sembrano imbattibili.
Sarà inoltre per la sintonia, sarà per la natura quasi spassionata del tutto, sarà per la particolare intimità creata ma dal disco sono completamente esclusi featuring. La versatilità di entrambi e l'impostazione del lavoro non fanno però pesare questa mancanza: di base in realtà già la loro è una collaborazione. Banalità, ovvio, ma ciò esclude tra i motivi di questa scelta un'eccessiva riduzione del team di lavoro. Infatti dal punto di vista musicale, al contrario, a dominare è l'estrema varietà dei nomi che portano stili e idee musicali differenti nel mondo dei suoni trap. Questo vortice spaziale ci porta nei migliori lavori dei producer coinvolti, dai nomi di prim'ordine alle novità selezionate, che per l'occasione sfoggiano tutte le loro vesti migliori; Dj Esco da produttore esecutivo dell'intero progetto riesce a compattare al meglio tutte le idee musicali.
“Baby Pluto x Pluto” è in sintesi il joint album che molti si aspettavano e che, pur non avendo le caratteristiche per spostare alcuni equilibri, ha le capacità per intrattenere i fan, riempire playlist e avere hit che performano. Sapevamo dall'inizio che il loro rapporto non è di semplice collaborazione ma di riconoscenza, questo volevano dimostrare e questo hanno ottenuto. E a noi va bene così.
Sarebbe riduttivo definire il 2020 di Lil Uzi l'anno della sua rinascita; si farebbe bene a parlare direttamente di questo come l'anno del suo dominio. La sua celebre dichiarazione "We gonna treat this 2020 like 2016" con il passare dei mesi è diventata realtà. Quello fu infatti un anno decisamente prolifico per LUV e la quantità di lavori recenti lo ricordano eccome. “Eternal Atake” ha mandato nello spazio ancora una volta fan di mezzo mondo e la lunga attesa è stata decisamente ripagata: ad aggiungersi poco dopo saranno sia la deluxe del disco che un tape, “LUV vs. The World 2”. Quantità non è sempre qualità certo, ma lo standard mantenuto in queste occasioni non fa rimpiangere le sue scelte di pubblicazione.
Dal canto suo anche Future quest'anno è tornato con “High Off Life”, un disco molto corposo con alti e bassi che non passano entrambi inosservati. Dopo aver chiuso il decennio che lo ha coronato come una delle figure più influenti della storia recente del genere, i fasti di “DS2” e “HNDRXX” diventano a tratti sempre piú sfocati. Otto anni sono invece quelli che ci separano da Pluto, l'esordio che in vista di questo nuovo capitolo della saga va rispolverato.
Alla base l'omaggio e la riconoscenza di Uzi nei confronti di Future fa capo in questo “Pluto x Baby Pluto”, un titolo semplice quanto esplicativo. Il primo interessato alla creazione di un progetto del genere è sicuramente lo stesso Uzi che ha sempre idolatrato il suo collega pur non avendo ormai nulla da invidiare a livello mediatico. Nel disco però questo rapporto da un lato si capovolge: dall'estetica, dalla composizione, dalla stesura delle tracce sembra più un Future che cerca a più riprese di entrare nel mondo di Lil Uzi, per creare una coesione maggiore. D'altro canto però, la questione non è evidente o addirittura problematica, perché alla base le radici di Uzi affondano nello stile del suo mentore. Equilibrandosi questi due opposti si ha un risultato ben calibrato in cui, uniti i ruoli diversi, nessuno dei due sovrasta troppo l'altro.
Nonostante le enormi attenzioni che ha richiamato nel panorama, va sottolineato come nell'anima sia un lavoro creato per il gusto di farlo, un divertimento sottile che esula anche dalle tematiche disimpegnate nei testi. In questo disimpegno troviamo versi con un fondo di genialità, hook e tag assiduamente ripetuti, un tecnicismo che non viene mai del tutto tradito e lo spirito di sana competizione tra i due. Non mancano momenti d'introspezione che comunque, pur limitandosi ad alcuni versi, fanno assaporare le ansie anche di questi personaggi che da fuori sembrano imbattibili.
Sarà inoltre per la sintonia, sarà per la natura quasi spassionata del tutto, sarà per la particolare intimità creata ma dal disco sono completamente esclusi featuring. La versatilità di entrambi e l'impostazione del lavoro non fanno però pesare questa mancanza: di base in realtà già la loro è una collaborazione. Banalità, ovvio, ma ciò esclude tra i motivi di questa scelta un'eccessiva riduzione del team di lavoro. Infatti dal punto di vista musicale, al contrario, a dominare è l'estrema varietà dei nomi che portano stili e idee musicali differenti nel mondo dei suoni trap. Questo vortice spaziale ci porta nei migliori lavori dei producer coinvolti, dai nomi di prim'ordine alle novità selezionate, che per l'occasione sfoggiano tutte le loro vesti migliori; Dj Esco da produttore esecutivo dell'intero progetto riesce a compattare al meglio tutte le idee musicali.
“Baby Pluto x Pluto” è in sintesi il joint album che molti si aspettavano e che, pur non avendo le caratteristiche per spostare alcuni equilibri, ha le capacità per intrattenere i fan, riempire playlist e avere hit che performano. Sapevamo dall'inizio che il loro rapporto non è di semplice collaborazione ma di riconoscenza, questo volevano dimostrare e questo hanno ottenuto. E a noi va bene così.
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