LIFESTYLE
5 Maggio 2020
Articolo di
string(26) "Simone Dal Passo Carabelli"Simone Dal Passo Carabelli
Le più eclatanti follie dell’adolescenza di Elon Musk
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5 Maggio 2020
Articolo di
Simone Dal Passo CarabelliLe più eclatanti follie dell’adolescenza di Elon Musk
Elon Musk ha da poche ore raggiunto uno dei momenti più segnanti della propria vita privata: nella giornata di oggi sono infatti emerse in rete le prime immagini della neonata primogenita della coppia Musk-Grimes pubblicate sul profilo Twitter del fondatore di PayPal, nonchè CEO di Tesla. Per non violare la scelta di genere che accompagnerà la vita privata della figlia, i genitori hanno deciso di regalarle un nome del tutto estemporaneo, coincidente con la sigla "X Æ A-12".
Nella vita del genio statunitense l'assegnazione del bizzarro nome non è di certo stato l'unico evento straordinario dotato di una connotazione "fuori dai binari": durante la sua infanzia ed adolescenza infatti, Musk ne ha davvero combinate di tutti i colori, unendo il proprio estro scientifico ad una creatività decisamente fuori dal comune.
Quando i genitori del giovane Elon dovevano uscire di casa per qualsiasi genere di necessità o occasione, si rendeva quasi sempre necessario l'intervento di una baby-sitter che sapesse gestire il piccolo creativo. Nonostante la presenza di una figura "responsabile" di riferimento, Elon era spesso lasciato a sè, sfruttando la libertà a disposizione per assemblare e costruire piccoli razzi e fuochi d'artificio, che avrebbero potuto causargli dei danni di non poco conto.
All'età di soli 12 anni, quando ancora la programmazione computerizzata non vantava i livelli di progresso di cui si può disporre al giorno d'oggi, Musk programmò autonomamente "Blastar": un videogioco del tutto simile al leggendario "Space Invaders" il cui obiettivo finale era quello di distruggere una maxi-navicella extraterrestre, in aggiunta ai classici livelli già previsti dal simile videogame sviluppato da Toshiro Nishikado. Una volta ultimato, "Blastar" fu venduto ad un publisher sudafricano per la cifra di ben 500$.
Ben 4 anni più tardi rispetto alla pubblicazione del suo primissimo videogame, Elon Musk andò molto vicino ad aprire una sala-giochi assieme al cugino Kimbal. I due riuscirono non solo ad ottenere un piano dettagliato per il canone di locazione del locale, ma anche a far approvare il progetto dal dipartimento di pianificazione urbana. Passando però sotto il vaglio di mani ben più attende in un secondo momento però, i due vennero fermati per la loro giovanissima età e venne richiesto il consenso da parte di un genitore, che naturalmente non arrivò.
— Elon Musk (@elonmusk) May 5, 2020
Nella vita del genio statunitense l'assegnazione del bizzarro nome non è di certo stato l'unico evento straordinario dotato di una connotazione "fuori dai binari": durante la sua infanzia ed adolescenza infatti, Musk ne ha davvero combinate di tutti i colori, unendo il proprio estro scientifico ad una creatività decisamente fuori dal comune.
1. Nitro-Musk
Quando i genitori del giovane Elon dovevano uscire di casa per qualsiasi genere di necessità o occasione, si rendeva quasi sempre necessario l'intervento di una baby-sitter che sapesse gestire il piccolo creativo. Nonostante la presenza di una figura "responsabile" di riferimento, Elon era spesso lasciato a sè, sfruttando la libertà a disposizione per assemblare e costruire piccoli razzi e fuochi d'artificio, che avrebbero potuto causargli dei danni di non poco conto.
2. Videogame Maniac
All'età di soli 12 anni, quando ancora la programmazione computerizzata non vantava i livelli di progresso di cui si può disporre al giorno d'oggi, Musk programmò autonomamente "Blastar": un videogioco del tutto simile al leggendario "Space Invaders" il cui obiettivo finale era quello di distruggere una maxi-navicella extraterrestre, in aggiunta ai classici livelli già previsti dal simile videogame sviluppato da Toshiro Nishikado. Una volta ultimato, "Blastar" fu venduto ad un publisher sudafricano per la cifra di ben 500$.
3. Baby-Imprenditore
Ben 4 anni più tardi rispetto alla pubblicazione del suo primissimo videogame, Elon Musk andò molto vicino ad aprire una sala-giochi assieme al cugino Kimbal. I due riuscirono non solo ad ottenere un piano dettagliato per il canone di locazione del locale, ma anche a far approvare il progetto dal dipartimento di pianificazione urbana. Passando però sotto il vaglio di mani ben più attende in un secondo momento però, i due vennero fermati per la loro giovanissima età e venne richiesto il consenso da parte di un genitore, che naturalmente non arrivò.
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