Sapete cosa sarebbe successo se fino a qualche mese fa aveste osato dire che le boat shoes sarebbero tornate di moda? Ecco le due opzioni: o vi avrebbero dato del “boomer inside” o dei “figli di papà” che dall’inverno passato a Courma(yeur) sarebbero stati pronti a solcare il mare di Santa (Margherita Ligure, si intende). Sì, il popolo della moda a volte può essere crudele quanto i malintesi civettuoli di Orgoglio e Pregiudizio e, sad but true, reputerà di avere ragione fino a prova contraria. Fino a che qualcuno o qualcosa non lo convinca, con discrezione, di essersi sbagliato.

Pensate a un Bridgerton alternativo dove, se non fosse stato per le provocazioni doppio-giochiste di una Lady Whistledown e le macchinazioni di Lady Danbury, la regina Carlotta avrebbe sicuramente vietato di indossare le scarpe da vela bandendole dagli armadi invece che incoronarle come “diamanti della stagione”. Ora, non viviamo certo in uno Shondaland fashion 2.0 ma se adesso le boat shoes sono passate a essere cool il merito/colpa sarà pur di qualcuno, o no?  

Boat shoes: anatomia di un revival perfetto

Se chiedete in giro da dove vengano le boat shoes potreste essere rimbalzati da “l’estetica preppy e/o quiet luxury”, ai paninari anni ’80 con piumino Moncler e cintura El Charro. Curioso in realtà pensare che le scarpe da barca siano nate negli anni ’30 dalla mente di Paul Sperry per evitare le cadute quando si naviga e non tanto gli opinabili scivoloni di stile. Comunque siano andate le cose, con il tempo questo tipo di calzatura nautica ha oltrepassato i sette mari per sconfinare nel leisure con relativi picchi di fama e cadute libere al seguito. Dopo tutto lo abbiamo ripetuto tante volte, la moda è volubile e non resiste all’occhiolino dei trend, passeggeri o duraturi.

Riflettendoci però questo back to scene era da aspettarselo, soprattutto oggi quando il fashion non disdegna usare dei vecchi pezzi statement per i “pionieristici” cosplay culturali moderni conosciuti come trend. Ed ancora di più dovevamo immaginarlo quando l’old money look, oltre a conquistare le passerelle, si è impadronito del grande schermo. Non mentite, Jacob Elordi in Saltburn è, in tal senso, l’apoteosi del “giovane bene” e se avesse indossato la sua Polo con un paio di boat shoes nessuno lo avrebbe chiamato sfigato.

Nonostante tutto però vi starete ancora chiedendo come alla fine siete finiti a cercare su Google quelle scarpe demodé, specchio di una borghesia elitaria e a tratti conservatrice. La spiegazione più semplice e immediata è che di fatto risultano essere perfettamente in linea per quello stile normcore e effortless chic che, da qualche anno a questa parte, domina alle fashion week uomo/donna. Non è un mistero, ma sono diverse stagioni che agli show dei big brand va in scena il lusso tranquillo spogliato di quei fronzoli e orpelli che piacciono allo streetwear.

Quindi sì, ci ritroviamo a googlare boat shoes nel momento in cui le vediamo addosso all’attore posh di turno, nelle vetrine dei negozi, negli adv su Instagram e leggiamo su testate autorevoli che è la “scarpa dell’anno”. D’altronde la nuova formalità si rifarà anche all’old aesthetic, ma il team commerciale di certo non vuole che sia di nicchia.

Boat shoes vs tenniscore. Chi la spunterà?

La febbre da “Challengers” e tenniscore non ha fatto in tempo a calare che già il fashion system sembra aver accantonato la racchetta per mettere piede su una barca a vela. Se infatti provate ad utilizzare Google trends vi accorgerete che le query associate a boat shoes stanno subendo un’impennata nelle ricerche e alcune di queste, tra l’altro, contengono specificatamente il nome di un brand.

Si potrebbe avanzare l’ipotesi che l’hot moment del classico modello, seppur con qualche rivisitazione, sia stato causato dalla spinta coolness di Miu Miu che le ha portate on stage durante la presentazione della P/E 2024. Ma in verità il terreno era già stato preparato da griffe come Fendi, Bally, Loro Piana, Loewe, Marni, Dries Van Noten, Ralph Lauren, Jacquemus e Ferragamo. Senza parlare delle iconiche Sperry, Timberland, Sebago o, per i più alternativi, le Vans ( looks like Paul Newman – Kennedy 1962,ndr) … C’è poco da aggiungere poiché carta canta e le collezioni non si contano!

Quindi chi tra le due tendenze litiganti alla fine avrà la meglio? Solo i social potranno confermare la vincitrice. Intanto però pare che un compromesso sia stato raggiunto con l’insospettabile ritorno delle sneaker America’s Cup di Prada, che attualmente sembrano ricalcare le vittorie della velocissima Luna Rossa Prada Pirelli vestendo i rapper come Sfera Ebbasta, Tony Effe, Stormzy, Lil Baby ecc…

Insomma la querelle tra tennis e boat style è ancora aperta. Tuttavia c’è un modo per capire chi tra le due potrebbe riservare un asso nella manica. Ricordate le boat shoes bianche realizzate da Kanye West per Louis Vuitton nel lontano 2009? Bene, provate a fare un confronto con le Nike Killshot indossate in Challengers. E ora stabilite quale delle due vi convince di più.