Nel corso degli anni, specialmente in Italia, il fenomeno rap ha vissuto un percorso molto tortuoso, originandosi tra i quartieri periferici delle metropoli e dando vita a una musica dedicata unicamente a una cerchia ristretta di appassionati.
Col passare del tempo, affondando profondamente le sue radici nella cultura urban, il rap è riuscito pian piano a conquistare le classifiche discografiche italiane, aggrappandosi inizialmente ai suoi esponenti più carismatici, che hanno spianato la strada ai talenti di oggi.


Quello che ci interessa a questo punto, è capire se la grande influenza che oggi il fenomeno rap vanta a livello nazionale è stata determinata in gran parte dal successo del movimento streetwear o viceversa.
Sin dagli albori del genere, la street culture e l’alta moda hanno rappresentato per ogni artista rispettivamente il presente e l’agognato futuro, trovando ampio spazio all’interno dei vari testi musicali.


Secondo noi, questa evoluzione è stata graduale ed è avvenuta di pari passo, grazie all’interscambiabilità delle loro caratteristiche e dell’incredibile novità di cui entrambi i movimenti si sono fatti divulgatori, trasportando una ventata d’aria fresca direttamente dagli States.
In questi anni uno dei connubi che ha funzionato meglio è proprio Air Force 1-Rapper, da sempre un leitmotiv del genere. 
Proprio per questo motivo, noi del team di SOLDOUTSERVICE abbiamo deciso di raccogliere alcune tracce italiane (più o meno recenti) all’interno delle quali viene espresso al meglio il valore di questo legame.


HOLY GRAIL - GEMITAIZ FT. MADMAN

Questa traccia, assoluta protagonista all’interno di “Davide”, ultimo album rilasciato da Gemitaiz, rispecchia al meglio il rapporto di amicizia tra i due artisti, che sfoggiano tutto il loro repertorio stilistico, sfornando una serie di incastri dall’alto coefficiente di difficoltà. 
Dopo il ritornello, Madman apre subito la sua strofa dicendo “Sono a casa, baby, Back Home /
Scarpe bianche, basse, Air Force”.
In questo caso il rapper pugliese cita il classico modello di AF1 Low bianche, universalmente una delle sneaker più apprezzate dalla critica.



TUTA BLACK - PAKY FT. SHIVA

Concentriamo stavolta l’attenzione su un pezzo di gran lunga più recente. Gli artefici di questa hit sono due giovani artisti molto promettenti, che nel 2019 sono riusciti ad ampliare nettamente il loro seguito.
Nei primi versi della su strofa, ecco che Shiva dice: “Coi vetri oscurati stasera / Mai preso un' Air Force nera (per chi mi hai preso?)”.
In questo caso il talento milanese riprende un concetto molto diffuso soprattutto nell’ideologia street americana, per cui chiunque si mostri in giro con una Air Force nera si debba identificare come un infame, poco affidabile e sempre pronto a truffarti.



ATTICA - NOYZ NARCOS

Questa traccia, estratta da “Monster”, l’album di NN rilasciato nel 2013, contiene una citazione davvero emblematica per quanto riguarda la nascita del movimento hip hip italiano: “Niente snitch nel mio clique darlin' / Ho fondato sta TKlan army in Air Force e cargo”.
In queste barre Noyz rivendica il rapporto di grande lealtà e amicizia su cui si fonda il suo gruppo, affermando di aver fondato il Truce Klan quando le Air Force 1 erano diventate già culto.



KILLER GAME - SALMO FT. GEMITAIZ, MADMAN

Senza ombra di dubbio questo brano ha scritto un’importantissima pagina del rap italiano, catapultando i tre artisti su un palcoscenico molto più importante.
Nella sua strofa Salmo dice: “Rap boss, mi alzo a diecimila piedi, Air Force”.
Per rivendicare la sua superiorità rispetto agli artisti contemporanei, il rapper sardo confessa di viaggiare su un altro livello, a migliaia di metri d’altezza, cogliendo l’occasione per citare le AF1 impostando un gioco di parole con “piedi”.



Si conclude qui dunque il nostro viaggio all’interno del panorama rap italiano, alla scoperta di questo incredibile binomio che ancora oggi scandisce la crescita e la conferma di un movimento in continua espansione.