Kobe Bryant era pronto a lasciare Nike per dar vita al proprio brand?
FOOTWEAR
29 Dicembre 2020
Articolo di
Flavia De MaioKobe Bryant era pronto a lasciare Nike per dar vita al proprio brand?
Sebbene l’impronta di Kobe Bryant sia stata fondamentale nel raggiungimento di un ulteriore traguardo da parte di Nike, nelle ultime ore sarebbe giunta una sorprendente comunicazione riguardo la volontà dell’atleta, qualche tempo prima della sua tragica scomparsa, di voler allontanarsi dal colosso di Beaverton per realizzare la propria linea di scarpe. Ma facciamo un passo indietro per fare maggiore chiarezza.
Sin dall’inizio della partnership, nata nel lontano 2003, Kobe si è dimostrato non solo un ottimo atleta per Nike, ma ha contribuito con le proprie idee lavorando al fianco degli stessi dirigenti e designer della grande azienda. Le sue sneakers sono diventate in poco tempo tra le più performanti della scena, indossate dai più importanti giocatori NBA, arrivando a essere prodotte in svariati modelli. A seguito della sua prematura scomparsa, Nike non ha di certo abbandonato l’audace progetto già intrapreso con Bryant, e al contrario ha voluto omaggiare la sua carriera passo dopo passo attraverso la “Mamba Week”. I modelli di questo set prendevano ispirazione proprio dai luoghi che avevano contribuito alla fama e alla creazione della Mamba Mentality, ovvero un approccio senza compromessi, dettato da enormi successi.
Tuttavia questo bellissimo percorso, caratterizzato da ideali forti e stima reciproca, potrebbe celare un risvolto del tutto inaspettato. L’investitore americano di origini iraniane Shervin Pishevar, ha infatti dichiarato che lo stesso Bryant avrebbe richiesto un incontro con lui nel 2019 per discutere della fine della collaborazione con Nike e per parlare della sua intenzione di voler avviare la sua personalissima linea che probabilmente si sarebbe chiamata “Mamba”. I motivi di questa decisione sembrerebbero entrare decisamente in contrasto con tutto ciò che la partnership ha portato avanti negli anni. Secondo quanto emerso in via non ufficiale, il cestista statunitense infatti non sarebbe stato del tutto felice del lavoro svolto dal comparto marketing e promozione di Nike, non fidandosi inoltre a pieno del design delle sue silhouette; ecco spiegata dunque la ragione per cui avrebbe esercitato sempre un controllo così ravvicinato. Un'ulteriore motivazione fornita, e forse quella più decisiva, è stata quella di aver avvertito difficoltà nelle vendite, e che di conseguenza, un marchio gestito interamente da sè stesso avrebbe potuto garantire maggiore fiducia e guadagno.
Purtroppo queste informazioni non possono essere confermate dal diretto interessato e non risulta ancora chiaro se l’incontro con Pishevar sia avvenuto proprio in vista di nuovi investimenti per l’ambizioso progetto Mamba; ciononostante ci sarebbe piaciuto vedere tutto ciò che Kobe avrebbe potuto realizzare e mettere in pratica per avviare un nuovo capitolo della sua vita.
Sin dall’inizio della partnership, nata nel lontano 2003, Kobe si è dimostrato non solo un ottimo atleta per Nike, ma ha contribuito con le proprie idee lavorando al fianco degli stessi dirigenti e designer della grande azienda. Le sue sneakers sono diventate in poco tempo tra le più performanti della scena, indossate dai più importanti giocatori NBA, arrivando a essere prodotte in svariati modelli. A seguito della sua prematura scomparsa, Nike non ha di certo abbandonato l’audace progetto già intrapreso con Bryant, e al contrario ha voluto omaggiare la sua carriera passo dopo passo attraverso la “Mamba Week”. I modelli di questo set prendevano ispirazione proprio dai luoghi che avevano contribuito alla fama e alla creazione della Mamba Mentality, ovvero un approccio senza compromessi, dettato da enormi successi.
Tuttavia questo bellissimo percorso, caratterizzato da ideali forti e stima reciproca, potrebbe celare un risvolto del tutto inaspettato. L’investitore americano di origini iraniane Shervin Pishevar, ha infatti dichiarato che lo stesso Bryant avrebbe richiesto un incontro con lui nel 2019 per discutere della fine della collaborazione con Nike e per parlare della sua intenzione di voler avviare la sua personalissima linea che probabilmente si sarebbe chiamata “Mamba”. I motivi di questa decisione sembrerebbero entrare decisamente in contrasto con tutto ciò che la partnership ha portato avanti negli anni. Secondo quanto emerso in via non ufficiale, il cestista statunitense infatti non sarebbe stato del tutto felice del lavoro svolto dal comparto marketing e promozione di Nike, non fidandosi inoltre a pieno del design delle sue silhouette; ecco spiegata dunque la ragione per cui avrebbe esercitato sempre un controllo così ravvicinato. Un'ulteriore motivazione fornita, e forse quella più decisiva, è stata quella di aver avvertito difficoltà nelle vendite, e che di conseguenza, un marchio gestito interamente da sè stesso avrebbe potuto garantire maggiore fiducia e guadagno.
Purtroppo queste informazioni non possono essere confermate dal diretto interessato e non risulta ancora chiaro se l’incontro con Pishevar sia avvenuto proprio in vista di nuovi investimenti per l’ambizioso progetto Mamba; ciononostante ci sarebbe piaciuto vedere tutto ciò che Kobe avrebbe potuto realizzare e mettere in pratica per avviare un nuovo capitolo della sua vita.
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