Kim Jones è il nuovo direttore creativo del womenswear di Fendi (ma rimane da Dior)
STYLE
9 Settembre 2020
Articolo di
Angelo RuggeriKim Jones è il nuovo direttore creativo del womenswear di Fendi (ma rimane da Dior)
Fulmine a ciel sereno. E per una volta, questo fulmine è più che positivo.
Kim Jones è stato appena nominato direttore creativo del womenswear di Fendi, senza lasciare Dior.
Infatti, il creativo brit manterrà il suo ruolo di Direttore Artistico di Dior Men e presenterà la sua prima collezione pret-à-porter Fendi per la stagione autunno-inverno 2021/22 durante la settimana della moda di Milano a Febbraio.
Quindi due lavori, due job title importantissimi, nelle mani di un solo designer, simile a quello che accadeva anni fa al direttore creativo Karl Lagerfeld, per Chanel e Fendi.
Ma Kim Jones non sarà solo alla guida della Maison romana. Infatti, si unirà a Silvia Venturini Fendi, terza generazione della famiglia Fendi, che continuerà a ricoprire il ruolo di Direttore Creativo delle Collezioni Uomo e Accessori Donna.
Inizia così il toto-collezione: come sarà il nuovo Fendi donna firmato Kim Jones? Ai posteri l’ardua sentenza, ma non ci sono dubbi: il lavoro di K.J. piacerà.
Kim Jones è stato appena nominato direttore creativo del womenswear di Fendi, senza lasciare Dior.
Infatti, il creativo brit manterrà il suo ruolo di Direttore Artistico di Dior Men e presenterà la sua prima collezione pret-à-porter Fendi per la stagione autunno-inverno 2021/22 durante la settimana della moda di Milano a Febbraio.
Quindi due lavori, due job title importantissimi, nelle mani di un solo designer, simile a quello che accadeva anni fa al direttore creativo Karl Lagerfeld, per Chanel e Fendi.
Ma Kim Jones non sarà solo alla guida della Maison romana. Infatti, si unirà a Silvia Venturini Fendi, terza generazione della famiglia Fendi, che continuerà a ricoprire il ruolo di Direttore Creativo delle Collezioni Uomo e Accessori Donna.
Inizia così il toto-collezione: come sarà il nuovo Fendi donna firmato Kim Jones? Ai posteri l’ardua sentenza, ma non ci sono dubbi: il lavoro di K.J. piacerà.
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