Deloitte ha pubblicato nelle ultime ore la propria classifica Global Powers Of Luxury Goods 2022, in cui l’Italia ha confermato il proprio ruolo di fondamentale importanza in qualità di primo Paese del lusso a livello mondiale: all’interno della chart sono ben 23 le realtà che fanno la propria comparsa sul totale di 100 aziende presenti.

La quasi totalità delle società connazionali inserite all’interno della classifica hanno registrato una crescita delle vendite compresa tra il 17,3% e il 49,3%, oltre a riportare anche dei risultati molto positivi a livello di profitti: a tal proposito, colossi del calibro di Max Mara, Valentino, Moncler e Marcolin hanno registrato margini di utile netto a due cifre.

Moncler, Prada e Giorgio Armani (collocatesi tra il diciottesimo e il ventottesimo posto) rappresentano le tre società luxury italiane che si sono meglio posizionate nella chart, mentre Golden Goose ed Euroitalia hanno riportato la crescita più rapida grazie a tassi di crescita annuale composti a doppia cifra per il periodo 2018-2021.

L’eccellenza si è tradotta anche in un record sui margini di profitto: il gruppo Marcolin ha registrato il net profit margin più alto dell’intera classifica (33,4%, seguito da Hermès con 27,3%.).

Il vertice della classifica è dominato dai colossi francesi LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton e Kering, insieme alla statunitense The Estée Lauder Companies: sulla base di questi dati e con otto società in classifica di cui quattro nella Top 10, la Francia è il Paese che ha conseguito complessivamente performance migliori, nonostante a livello assoluto presenti molte meno realtà in classifica rispetto al commercio luxury italiano, posizionandosi dietro al nostro Paese.