STYLE

2 Aprile 2025

Articolo di

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Giulia Calindro

L’impatto psicologico della moda sui giovani creativi

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2 Aprile 2025

Articolo di

Giulia Calindro
impatto psicologico moda giovani creativi
Fashion Neurosis Podcast

L’impatto psicologico della moda sui giovani creativi

In un’industria dove l’estetica è regina e l’innovazione è l’unica costante, la moda rappresenta per molti giovani creativi un sogno affascinante, ma anche un cammino complesso e carico di pressioni. La ricerca della perfezione, l’ambizione di emergere in un mercato saturo e dominato da colossi globali, e l’inesorabile confronto con gli standard del settore, generano un impatto psicologico che non può essere ignorato.

La creatività, spesso vista come un dono, può trasformarsi in una trappola mentale. Il timore di non essere abbastanza originali, la paura del fallimento e il continuo bisogno di approvazione rischiano di sfociare in un perfezionismo dannoso. Sempre più frequente è, infatti, il ricorso al termine burnout tra i giovani, espressione di uno stato di esaurimento psicofisico che mina non solo la produttività, ma anche l’identità professionale e personale.

Uno degli ostacoli più grandi, seppur invisibile, è la “solitudine creativa”: l’assenza di mentori, il rifiuto reiterato da parte delle grandi maison, il senso di isolamento in un settore che corre veloce, lasciano molti creativi alle prese con dubbi esistenziali e insicurezze. A tutto ciò si aggiunge il confronto sociale alimentato dai social media, dove l’apparenza del successo altrui può ingigantire la percezione della propria inadeguatezza.

In un contesto simile, il supporto psicologico non è più un’opzione, ma una necessità. Alcuni brand di punta del panorama internazionale, come Gucci, Burberry, Stella McCartney e il gruppo LVMH hanno avviato programmi dedicati al benessere mentale dei loro team creativi. Parallelamente, anche alcune accademie di moda stanno riconoscendo l’urgenza di fornire strumenti per la gestione dello stress e promuovere una cultura della salute mentale.

Consulenze psicologiche, corsi di mindfulness, workshop su stress e resilienza sono solo alcune delle iniziative messe in campo per contrastare il fenomeno del burnout e restituire centralità al benessere dell’individuo. In un settore che chiede tanto ai suoi talenti, diventa fondamentale ricordare che la vera creatività non nasce dalla pressione costante, ma da un ambiente che sostiene, ascolta e valorizza.

Oggi più che mai, la moda ha l’occasione – e la responsabilità – di evolversi non solo sul piano estetico e sostenibile, ma anche umano. Solo così i giovani potranno affrontare le sfide del presente senza perdere di vista sé stessi.

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