Nei suoi oltre cent’anni di storia il Milan ha reso celebre la sua maglia a strisce dai colori “rosso, come il fuoco, e nero, come la paura che incuteremo nei nostri avversari”. Parole di Herbert Kiplin, fondatore del club.

A partire dal 1978, a quei colori sono stati associati sponsor tecnici che hanno a loro modo fatto da perfetto partner con la storia del Milan. L’esordio è arrivato con adidas, che vede anche il primo scudetto cucito sul petto a simboleggiare di essere campioni in carica.



Dal 1980 arriveranno marchi finiti nel dimenticatoio: Linea Milan, Rolly Go, Ennedue e Gianni Rivera. Si, quello che allora era il più rappresentativo campione della storia rossonera vestì i rossoneri con la propria linea nel 1985/86. Quegli anni coincidono con il periodo più buio della storia rossonera, con la squadra finita due volte in Serie B.



Ma dall’oblio arriveranno le stelle a partire dal 1988, anno dell’arrivo di Silvio Berlusconi. Il Milan vestirà Kappa negli anni di Sacchi, Gullit e Van Basten che portano in serbo ben due Coppe Campioni, un’utopia berlusconiana diventata realtà.



Con gli anni 90 c’è il ritorno di fiamma con adidas dal 1990 al 1993. Poi è il turno di Lotto fino al 1998, che regala la maglia del memorabile trionfo contro il Barcellona ad Atene. Dopo c’è il terzo matrimonio con adidas, durato vent’anni questa volta e che ha visto nuovamente il Milan essere la squadra più blasonata del mondo: 3 scudetti, 2 Champions League e tanti campioni come Shevchenko, Kakà e Pirlo. Degna di nota tra tutte la divisa per il centenario, righe sottili e colletto polo e scudo crociato a onorare il già citato Kiplin.



Poi dopo un’altra caduta nella mediocrità dal 2018 è arrivata la partnership con PUMA. Non sembra un caso che il Milan sia tornato a essere veloce, aggressivo e famelico in Serie A come l’animale che ha disegnato sul petto, sperando di esserlo presto anche in Europa.