Hedi Slimane non è più il direttore creativo di Celine, marchio di cui coordinava anche direzione artistica e immagine dal gennaio 2018. Ad annunciarlo il gruppo LVMH di cui la maison fa parte dal 1996. Un gioco di pedine, quello dei creative director, che da mesi sta scuotendo gli ambienti della moda tra colpi di scena, annunci inaspettati, addii e indiscrezioni, coinvolgendo i principali marchi haute couture.

La visione olistica di Hedi Slimane, il suo essere esigente e il suo rigore hanno permesso di ridefinire i codici della griffe francese, riaffermandone al tempo stesso i valori e le radici femminili e parigine. Ha inoltre arricchito notevolmente nuovi territori per la maison, come la silhouette maschile, la couture e l’haute parfumerie.

Le voci sul possibile addio dello stilista francese classe 1968, nato da madre italiana e padre tunisino, circolavano da tempo ma adesso sono state confermate. Con il lavoro di Slimane alla guida del brand, Celine ha goduto di una spinta enorme in termini di crescita e fatturato. Si parla di circa 2,5 miliardi di euro secondo un recente report di Rbc capital markets, numeri che l’hanno reso uno dei marchi di moda più importanti appartenenti al colosso francese, dopo Louis Vuitton e Dior.

L’esperienza e la visione artistica di Slimane, con un passato come creative director sia per Dior Homme che per Saint Laurent, potrebbero giovare a una delle tante maison senza una direzione creativa. Rumors incessanti vedono da tempo Hedi Slimane la mente perfetta alla guida di Chanel dopo l’addio di Virginie Viard, mentre si pensa che un suo possibile sostituto da Celine possa essere Pieter Mulier, attualmente alla guida di Alaïa dal 2021, oppure Michael Rider, ex-direttore creativo di Polo Ralph Lauren.